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Sdraiato sul divano, Dazai si godeva il suo meritato pisolino.

Era un'esorcista potente, ma non amava molto lavorare. Per questo, appena poteva delegava i suoi incarichi a qualcun altro. Era ormai un mese che Kunikida gli rompeva le scatole col caso del treno, ed aveva colto l'occasione per mandare in campo Atsushi, il nuovo arrivato.

Era curioso di scoprire che poteri avesse questa nuova recluta e se avesse la stoffa per fare l'esorcista. Bisognava avere molto sangue freddo e non avere scrupoli. O almeno così la pensava Dazai.

Da quello che il direttore gli aveva raccontato all'orfanotrofio, aveva già intuito quale fosse l'abilità di Atsushi.

Il fantasma seduto sulla panchina, sarebbe stato un modo perfetto per testare i suoi poteri, ed imparare a riconoscere i fantasmi.

C'era però qualcosa che non gli tornava. Se il caso era così semplice, per quale motivo Kunikida lo aveva affidato ad un'esorcista del suo calibro?

Colto da un terribile dubbio, si alzò per andare a ricercare il dossier.

Leggendo quelle pagine, si accorse di aver fatto un terribile errore nel mandare un novellino, insieme ad un ragazzo che aveva ben poca capacità offensiva.

Senza perdere ulteriore tempo, indossò il suo cappotto beige e partì, sperando non fosse troppo tardi.

All'interno di quel misterioso treno, c'era un odore terribile. Era come se qualcuno avesse lasciato fuori gli avanzi di cibo per giorni e giorni ad ammuffire. Mi portai la mano a coprire il naso ma l'odore era comunque insopportabile. Anche Tanizaki aveva la mia stessa espressione disgustata.

Mi girai verso la porta come per cercare un po' d'aria, ma la porta era sparita. Eravamo bloccati su quel treno senza possibilità di uscita.

Per quanto disgustoso, l'odore non era certo la cosa peggiore di quel vagone. Sui sedili, c'erano delle persone. Alcuni erano bloccati al sedile da quelli che sembravano essere dei serpenti, ma completamente neri e senza gli occhi. Avevano solo delle enormi bocche su quello che doveva essere il viso e stavano prendendo a morsi le persone.

Una bambina urlò, il serpente le aveva staccato a morsi una guancia, ed ora le si vedevano i denti e le gengive, ricoperti di sangue.

Altri sedili, invece, erano ospitati da dei cadaveri in putrefazione circondati da mosche. Dovevano essere loro la causa della terribile puzza.

Non osavo avvicinarmi a loro, nemmeno per cercare di aprire uno dei finestrini.

Doveva essere sempre frutto di una visione, forse era stato un fantasma a creare tutto questo.

"Deve esserci un demone, se riusciamo a sconfiggerlo potremo andarcene e salvare i sopravvissuti".

Dalla sicurezza con la quale Tanizaki aveva pronunciato queste parole, mi chiesi se le missioni degli esorcisti fossero tutte come questa.

C'era da impazzire.

Notai che anche se cercava di apparire sicuro ai miei occhi, aveva la pelle d'oca. Stava cercando di farsi coraggio.

Ammirato, decisi di farmi forza anche io.

Tanizaki restò nel vagone, cercando di distruggere i serpenti che bloccavano i passeggeri, mentre il mio compito era di cercare indizi sul demone principale.

Appena avessi trovato qualcosa, sarei dovuto tornare immediatamente da lui, senza tentare azioni impulsive. Non avevo idea di come affrontare un demone.

Sussurri nell'ombra : la storia di AtsushiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora