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«occhio lì sotto» faccio appena in tempo a spostarmi che Jess tira un pacco giù dal balcone.

La sto aiutando a fare il trasloco per venire a stare a casa mia e da stamattina alle nove, ho rischiato di morire undici volte...

Dodici se contiamo anche questa.

«mi dici da dove viene l'intelligenza di buttare i pacchi dal balcone?» le urlo da giù alzando la testa verso il balcone per guardarla.

Lei fa spallucce e rientra dentro, salgo le scale e quando arrivo di fronte alla porta del suo appartamento, mi fermo per assicurarmi che lanci un altro pacco dalla porta.

Dopo essermi assicurata che non ci sia niente che fluttua in direzione della porta, entro e vado verso la camera di Jess «come va?»

Lei mi guarda «non cela faccio più» si lagna, io rido «avanti mancano poche cose».

Lei annuisce ed esce dalla stanza per recuperare il telefono, uscendo però inciampa su uno degli scatoloni e cade a faccia a terra.

«pezzo di merda, bastardo, figlio di tua madre» impreca Jess contro lo scatolone mentre si rigira per mettersi seduta.

Sbuffo a ridere piegandomi in due e  reggendomi allo stipite della porta.

Quando finalmente riesco a ricompormi, mi rimetto dritta e la guardo, lei sbuffa «che cosa ci manca?» chiede nervosa.

Io mi faccio spuntare un sorriso a trentadue denti «apparte lo scatolone contro cui stai imprecando da quando sei caduta, niente».

Jess si rialza e prende lo scatolone «ok, andiamo» fa qualche passo avanti e poi si ferma «aspetta, potresti prendere la gabbia con Bolla?» mi chiede girandosi verso di me.

«si, dov'è?» le chiedo e lei mi fa cenno verso la stanza, entro dentro la stanza e prendo la gabbietta con Bolla che è una dolcissima coniglietta testa di leone nera.

Esco dalla stanza «eccola, possiamo andare» dico alzando la gabbia all'altezza della mia testa.

Jess va avanti con il pacco e io la seguo con la gabbia di Bolla.

Salgo in macchina e metto la gabbietta dietro «mamma santa che caldo» sbuffo.

«hai ragione» esclama Jess, io mi giro verso il finestrino e mi godo il vento che mi scompiglia i capelli.

«dunque...» Jess fa finta di tossire, la guardo di sottecchi «l'hai sentito Logan da ieri?» mi chiede, faccio cenno di no con la testa.

«che peccato» ammette delusa, «già» annuisco.

Arrivate a casa mia, scendiamo dall'auto e iniziamo a scendere i pacchi.

                                 *****

Dopo due ore passate a sistemare tutta la roba di Jess, finalmente mi butto di peso sul divano.

Jess mi passa accanto «io vado a farmi una doccia» passa vicino al divano e va verso il bagno.

Faccio un ok con la mano e non mi smuovo.

Dopo qualche minuto, chiudo gli occhi e sto quasi per addormentarmi quando una palla calda si appoggia sul mio petto, apro gli occhi e vedo Bolla coricata al centro del mio petto.

«Bolla no...» lei però invece di muoversi, si accovaccia proprio al centro del mio seno «Bolla togliti, avanti» la coniglietta chiude gli occhi e si addormenta.

Sospiro rassegnata e accendo l'aria condizionata per non morire di caldo.

Quando sento la porta del bagno aprirsi chiamo Jess «Jess per favore vieni a prenderti Bolla» esclamo.

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