Capitolo 8✅

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Paige:

Io e Sam non ci vedevamo da quando sono partita, mi ha fatto piacere rivederlo. Io e Travis eravamo inseparabili e spesso i suoi amici erano anche miei, però Sam, era mio amico in primis.
Tornati a casa, salutammo Sam ed io mi diressi verso la spiaggia. Spesso quando il modo in cui mi sentivo era schiacciante. Come in quel momento. Mi mettevo seduta a guardare le onde e cantavo le mie sensazioni.
Mi tolsi le scarpe e lasciai che la sabbia attutisse le falcate delle mie gambe.
"You are, you are my beautifull world! You are my dream and I love this. You are in my arms, you are in my head. And I am only, but with you I'm not. I know, you are crazy, but never like me. I know, you don't love me, but actually not."
Questo era sicuramente dedicato a Ethan.
"And I? I am your World? I don't know, and I'm not interessed. Beacause, I need you, I'm probably foll in love. With you!"
Ero quasi sicura di non essermi innamorata di Ethan, ma le parole che cantavi non erano quelle che pensava la mia mente, ma quelle del cuore.
"Canti?"
L'ultima persona a dovermi sentire pronunciare quelle parole, era di fronte a me.
Calma, lui non sa che erano per lui.
"Già!"
Apparivo molto nervosa.
"Sei brava! La persona a cui l'hai dedicata deve essere fortunata."
Nel suo tono c'era un po' di delusione e tristezza nelle sue parole.
Mentii.
"Non è dedicata a nessuno! Canto perché mi piace, le parole escono, non so nemmeno cosa ho detto!"
Non era vero, sapevo perfettamente cosa avevo detto e, anche a chi fosse rivolta la canzone. Ma rimasi zitta.
"Io ricordo tutte le parole!"
Mi chiesi se fosse vero.
"Sul serio?"
Annuì e cominciò a cantare la canzone che avevo cantato io prima.
"You are, you are my beautifull world! You are my dream and I love this. You are in my arms, you are in my head. And I am only, but with you I'm not. I know, you are crazy, but never like me. I know, you don't love me, but actually not.And I? I am your World? I don't know, and I'm not interessed. Beacause, I need you, I'm probably foll in love. With you!"
Rimasi a bocca aperta, si ricordava ogni singola parola. La cosa che mi stupì di più era che, cantava come se le parole fossero rivolte a me, mi fissava e voleva scavarmi nell'anima.
Si sedette accanto a me senza parlare, il silenzio è sempre stato confortevole per me.
Appoggiai la testa alla sua spalla e le palpebre divennero pesanti, mi addormentai, cullata dalle onde del mare e dal suo respiro regolare.

Mi svegliai nel mio letto, mi ci aveva portata Ethan?
Scesi dalle scale ancora in pigiama, non c'era ancora nessuno. Mi misi a scaldare il latte per me e mio cugino e il the per zio e Ethan.
Appena accesi i fornelli, lo scricchiolio delle scale mi  fece voltare. In tutto il suo metro e novantacinque, Ethan era sulla soglia della cucina intento a guardarmi.
"Buongiorno!"
Dissi euforica, sfoderando uno dei miei gioiosi sorrisi.
"Buongiorno pinguino"
Aveva ancora la voce impastata dal  sonno ed era ancora più adorabile.
"Che c'è?"
Gli chiesi, visto che mi stava sondando il viso, insistentemente.
"Nulla."
Come nulla? Non lo capisco proprio. Gli diedi la sua tazza di te che bevve volenteroso, prima di alzarsi e avviarsi verso la porta. Dove andava?
"Esci?"
Annuì.
"E dove vai?"
Chiesi con tatto.
"Da Sam, sai, il tuo amichetto."
Disse in tono sprezzante, ma non mi stupiva. Quello che calamitava la mia attenzione era: perche andava da sam?
"aspettami, mi vesto e ti raggiungo"
sperai che non mi dicesse nulla ma...
"non mi pare di averti chiesto, di venire con me. O sbaglio?"
"È il mio migliore amico, non posso vederlo?''
Il mio tono risultava innocente, quindi dopo un po' di, tira e molla, acconsentì.

Poco dopo ci ritrovammo a casa del mio migliore amico. Non c'era nessuno. Questo mi induceva ancora di più a sospettare che, come suo solito, San avesse in serbo uno scherzo poco carino per Ethan.
"Ciao Ethan... Dolcezza!"
Disse quel 'dolcezza' con un certo scetticismo, lo sapevo che voleva fare qualcosa a Ethan.
Sospirai e lo salutai. Salimmo in camera sua e ci trascorremmo circa un'ora.
Chiusa la porta di casa sua chiesi a Ethan.
"Ti sei più tagliato, negli ultimi giorni intendo?"
Gli rivolsi uno dei sorrisi comprensivi e gioiosi, che riservavo solo ed esclusivamente a lui.
"No, prendo a pugni qualcosa"
Scoppiai a ridere, sembrava una minaccia, ma era una cosa bella.
Ethan stava facendo dei passi avanti.

Le colline sono in fiore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora