Capitolo 14✅

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Paige:

Avevo ufficialmente convinto Ethan, a essere il mio ragazzo.
Di base era tutto rose e fiori, ma si sa, le cose belle non durano per sempre.

Era un po' di tempo che mi sentivo ripetutamente osservata. E puntualmente quando mi giravo, non c'era nessuno.
Stavo andando a fare la spesa, accanto a me c'era Ethan.
"Non ti senti osservato?"
Azzardai.
"Si, volevo dirtelo, ma mi sembrava strano."
Si grattò la nuca con fare imbarazzato.
Alzai le spalle e sviammo la conversazione su altro.

D'un tratto squillo il telefono di Ethan, era un numero sconosciuto.
"Pronto?"
Chiese all'interlocutore.
"No, non lo farò."
Disse prima di riattaccare.
Gli chiesi chi fosse .
"Solo un mio amico che mi chiedeva di scoprire qualcosa su una ragazza. Ho rifiutato!
Mi cinse le spalle con fare, Rassicurante. No, mi stava mentendo. I suoi muscoli erano tesi e la sua mascella contratta. C'era qualcosa che non andava.
Non indagai oltre e continuammo a camminare.

Ethan:

No, no, no, no, Madison.
Cavolo, quella Madison.
Mi aveva chiamato, lei conosceva il mio nuovo numero.
E ora?
Ero terrorizzato.
Mi congedai dalla mia ragazza e mi affrettai a chiamare suo cugino.
Al terzo squillo rispose.
"Ehy amico, problemi?"
Presi un respiro profondo e vuotai il sacco.
"Non saprei. Il fatto che Madison mi abbia chiamato, rientra nei problemi?"
Chiesi retorico.
Potei quasi sentire il sangue di Travis, raggelarsi nelle vene, dall'altro capo del telefono.
"Cavolo. Amico?! Sei fregato!"
Sbottò agitato.
Se lui era teso, vi lascio immaginare quanto lo fossi io.

Non chiusi occhio per tutta la notte.
Avrei voluto raccontare a Paige, tutto, gli avrei voluto raccontare tutto. Ma non potevo, la avrei esposta ad un rischio troppo grande. Anzi, il fatto che stesse con me era un rischio troppo grande.
Giunsi ad una conclusione: doveva odiarmi, tanto da starmi lontano.
Avrei sofferto? Si, ovvio.
Era più importante la sua incolumità? Affermativo!
Ancora non ci credevo che quella pazza avesse io mio numero.

'Ciao Brown!
Devi farmi un favore: dimmi dove vivi ora e fammi tornare nella tua vita.'

Queste erano state le sue parole. Cavolo, cavolo, cavolo.
Come caspita aveva fatto?

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