?Glitch?

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Cinque fissò le foto sul tavolo, il suo sguardo era intenso e freddo come una lama.
Era chiaro che stava cercando di elaborare tutto, di trovare un senso in quello che stava accadendo.

"Se tutto questo è vero"

Disse, con un tono che tradiva solo una leggera esitazione.

"Allora dobbiamo capire chi o cosa ha creato queste alterazioni.
Potrebbe esserci qualcuno dietro a tutto questo, qualcuno che sta manipolando il tempo e la realtà."

Luther si piegò in avanti, esaminando le foto con attenzione.

"Ma chi potrebbe avere un potere del genere? E perché? Voglio dire, chi avrebbe interesse a riscrivere la nostra storia?"

Cinque si appoggiò contro il tavolo, incrociando le braccia al petto.

"Qualcuno che vuole qualcosa da noi. Oppure, potrebbe essere una conseguenza accidentale di qualcosa di molto più grande.
Ma una cosa è certa: dobbiamo scoprirlo prima che sia troppo tardi."

Diego si avvicinò al tavolo, stringendo il coltello che aveva raccolto poco prima.
Il suo sguardo era duro, ma c'era una scintilla di paura nascosta nei suoi occhi, qualcosa che non voleva mostrare.

"E se non ci riuscissimo? Se fosse tutto fuori dal nostro controllo?"

Chiese, la sua voce era più bassa, quasi come se temesse la risposta.

Cinque lo guardò per un momento, poi scosse la testa.

"Non possiamo permetterci di pensare in questi termini.
Se questa è davvero una realtà alterata, allora c'è sempre una strada per tornare indietro.
Solo che dobbiamo trovarla."

Mi avvicinai al tavolo, cercando di mantenere la calma nonostante il panico che si stava insinuando dentro di me.

"Quindi cosa facciamo ora? Come possiamo trovare la causa di tutto questo?"

Cinque rifletté per un momento, poi parlò lentamente, scegliendo attentamente le parole.

"Dobbiamo partire dai glitch.
Sono indizi, tracce lasciate dalla manipolazione della realtà.
Se riusciamo a seguirli, potrebbero condurci alla fonte del problema."

Luther annuì.

"Ha senso. Dobbiamo mappare i glitch, vedere dove e quando si verificano."

Diego guardò Cinque con una certa riluttanza, ma alla fine annuì anche lui.

"E come facciamo a seguire questi glitch? Non è che possiamo vederli arrivare."

Cinque sorrise appena, un sorriso che non raggiunse gli occhi.

"No, ma possiamo cercare i segni.
Cose che non quadrano, come quelle foto, o i ricordi che non coincidono.
Ogni volta che qualcosa ci sembra fuori posto, dobbiamo prenderlo come un potenziale glitch."

Mi appoggiai contro la parete, cercando di mettere insieme tutto quello che stavamo dicendo.

"E cosa facciamo se troviamo la causa? Come la fermiamo?"

Cinque scosse la testa.

"Non lo so ancora. Prima dobbiamo capire cosa o chi sta facendo questo. Poi possiamo pensare a come fermarlo."

Il silenzio calò di nuovo su di noi, pesante e carico di tensione.
Ogni secondo che passava sembrava stringere la morsa intorno a noi, rendendo più difficile respirare, più difficile pensare.

"Bene."

Dissi alla fine, cercando di infondere un po' di determinazione nella mia voce.

"Allora non perdiamo tempo.
Cominciamo a cercare i glitch, ovunque possano essere."

The eighth issueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora