Capitolo nove - Destini diversi

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01 giugno 1976

Il caldo dell'estate cominciò ad arrivare. L'Inghilterra non aveva un clima troppo afoso, ma comunque l'aria calda non permetteva ai ragazzi di viversi per bene le giornate: faceva troppo caldo per uscire a passeggiare, per stare dentro le stanze, per socializzare, ma... Non faceva troppo caldo per organizzare scherzi. Avevano deciso di chiamarsi "Il trio magico" forse non era un nome figo come quello dei malandrini, ma puntavano a farsi conoscere da tutto l'istituto con quel nome. Tutti sarebbero rimasti scioccati dalla bravura e dall'ingegno dei tre ragazzi, o almeno era quello che si preannunciavano ogni volta che erano riuniti tra di loro, erano mesi e mesi che organizzavano, buttavano giù idee, ma niente. Ogni scherzo, ogni piano sembrava sempre troppo banale o così elaborato che non sarebbero bastati nemmeno tutti e sette gli anni ad Hogwarts per realizzarlo, e a loro di anno ormai ne era rimasto uno. Ebbene sì, hanno passato quell'anno proprio a organizzare un bel niente, avevano deciso di rimandare, anche per il fatto che sarebbe stato divertente dare un addio ai malandrini così, come se organizzandosi in quel modo prendessero le loro redini, diventando i nuovi malandrini, meno bulletti e dandosi meno arie di loro, ma avrebbero comunque voluto che gli altri studenti li riconoscessero sia come successori sia come nemici, il trio magico quella mattina stava a pesare a un modo per farsi riconoscere, un modo per iniziare a marcare il territorio, un modo per fare il grande annuncio del nuovo gruppetto. Volevano effettivamente attuare il piano di uno di quegli scherzi che ritenevano banali, ma non per la realizzazione, quanto più per l'idea in sé, rubacchiata a qualche cartone animato e film di qua e di là, un'idea che in televisione era vista e rivista, ma non per questo era meno geniale. Evan era il ragazzo che tra i tre più voleva attuare questo piano, aveva bisogno di vendicarsi per tutto quello che gli avevano fatto in quell'anno i malandrini. Regulus non ne aveva troppa voglia, erano giorni che pensava a come sarebbe stato il ritorno a casa, era a breve e non poteva permettersi di rovinarsi ancora di più, lo avrebbe divertito sicuramente la vista dei loro amici e soprattutto di suo fratello ricoperti dalla testa ai piedi di piume e caramello, ma era troppo giù di morale per organizzare effettivamente qualcosa. Per la prima volta i suoi dubbi non li confessò a suo fratello o ad Evan, ma a James, diventati sempre più intimi "amici". Non parlarono più del bacio o del loro rapporto attuale, ma Regulus si sentiva legato e completamente preso da lui, era felice e praticamente avevano iniziato a vedersi tutti i giorni, anche se per poco, ogni volta si conoscevano sempre di più, Regulus era stato aiutato molto da James a capirsi meglio, a essere più espansivo e aprirsi di più sui suoi sentimenti, ma a dargli una mano a dichiarare la sua sessualità era stato Barty, che era venuto a sapere tutto della giornata del tredici maggio, dato che un paio di sere dopo beccò Regulus nei bagni comuni a strillare cose del tipo «Il mio primo bacio!» così Barty saltò fuori e costrinse il corvino a raccontargli tutto. Alla fine della storia Regulus confessò anche i suoi dubbi e Barty con fare molto strafottente gli disse semplicemente «Okay, sei gay e sti grandissimi cazzi, il reale problema qui è che ti sei limonato un malandrino!» fu una serata divertente alla fine «Non lo ho limonato, ci siamo solo baciati!» andarono avanti così per un po' quella sera. Ad Evan non lo aveva ancora detto, questo per il fatto che sembrava così felice ad avere un gruppo con il quale annientare i malandrini una volta per tutte, e già uno di loro era suo fratello, poi se ci vai a mettere che uno di loro era anche una sua possibile cotta, pensava che Evan non avrebbe retto l'emozioni e sarebbe stato in completo shock, ma gli aveva raccontato del fatto che aveva capito di essere omosessuale. Quella mattina erano, infatti lì, a discutere dei piani e a cercare di convincere Regulus a partecipare nonostante la sua situazione, nel caso fosse venuto qualche altra testata giornalistica scandalosa non sa quanto lo avrebbero perdonato senza fargli del male o senza farlo salire su un treno di sola andata verso la famiglia dei "non-Black", e poi quegli ultimi giorni voleva passarli con il "nemico", non sa se durante l'estate si sarebbero visti, soprattutto farsi vedere anche durante le vacanze con Sirius sarebbe stato molto controproducente per lui, che nell'alto dei suoi quattordici anni non poteva fare molto nel caso lo avessero mandato via, per andare dove poi? Regulus non era come Sirius sotto questo aspetto, voleva bene alla sua famiglia ed era estremamente orgoglioso di far parte di loro e di essere Serpeverde come il resto di essa, non sopportava i metodi che hanno avuto i suoi genitori di crescere lui e le sue sorelle e sicuramente ammirava Sirius per essere da sempre andato contro di loro, mostrando impettito lo stemma Grifondoro ogni pranzo, cena o festa, già da quando aveva undici anni, ma faceva questioni anche da prima di Hogwarts. Quando le sue sorelle andavano a scuola erano tutte felici, anche se Regulus era solo un bambino notava il cambio espressione che avevano a casa e che avevano quando dovevano andare a scuola, strano ma vero, la prima sulla quale questo cambio era evidente era proprio Bellatrix che non solo poteva mostrare fieramente di portare in alto il nome della famiglia Black e la propria ricchezza che ostentava, ma era libera, a casa era sempre succube, sempre a lavorare per qualcosa di "grandioso", ed era proprio lo stress portato dalla famiglia a farle cambiare espressione quando andava via. Poi c'era Narcissa, che, per quanto ubbidiente, non le importava niente di essere una Black Serpeverde, le piaceva vivere in pace e cercare dei reali motivi per essere fiera di sé stessa e andare avanti con la propria vita, infatti la scuola l'ha finita, ma continua a divorarsi libri e apprendere, vuole trovare la sua strada. Infine, c'è Andromeda, molto più dolce rispetto a Sirius, ma condividono gli stessi ideali, ha un segreto che il resto della famiglia non conosce, solo Regulus ne era a conoscenza, cioè che si era fidanzata con una di quelle persone che la loro famiglia definirebbe un "poveraccio". Andromeda stava organizzando i piani per scappare e sposarsi da tempo ormai, era ancora in casa Black per prendere quanti più cimeli rivendibili possibili, dando sempre la colpa a Sirius, lui senza nemmeno conoscere la situazione si è da sempre preso la responsabilità di dire che era stato lui. Inizialmente Sirius credeva fosse Bellatrix a farlo, credeva che non fosse possibile essere cresciuti con quei mostri dei loro genitori e arrivare ad ammirarli, era impensabile per lui e quindi pensava che facesse la finta devota per derubarli, quando scoprì che di mezzo ci fosse Andromeda allora prendersi la colpa divenne un dovere per lui, era l'unica altra persona della famiglia con la quale aveva un effettivo rapporto e per continuare ad essere voluto bene da lei si sentiva in dovere di difenderla, soprattutto per affetto. Questa storia se ala fece scappare un piccolo Regulus, trovato dal fratello una sera a piangere da solo, aveva paura che i loro genitori potessero fare del male alla sorella. Da quella sera Sirius ebbe molta ammirazione per la ragazza mora, ma non le confessò mai di sapere i suoi piani per la vita, per non metterle ancora più ansia addosso di quanta già non ne avesse. Quelle erano le sorelle Black, tre sorelle, tre destini completamente diversi. Regulus decise di allontanarsi dai suoi amici che farfugliavano cose sugli scherzi, fingendo un malore, in realtà non aveva proprio bisogno di fingere, perché il malore era reale, ma non era fisico, era emotivo, e non aveva più voglia di condividere la sua storia o, meglio, la storia della famiglia Black, aveva troppe paranoie, aveva bisogno di starsene un po' da solo. Una volta nella sua stanza, prese in mano due foto, una con la sua famiglia del Natale del 64' e una di quell'anno, che si era fatto scattare da Severus un paio di settimane prima, alquanto pare doveva partecipare a un corso di fotografia e gli ha chiesto il favore di farsi fare qualche scatto per esercitarsi, disse che era quello il motivo per il quale aveva così tante foto della ragazza rossa. Regulus gli credette e una volta rese fisiche, Severus regalò le foto fatte al ragazzo. Le mise a confronto e così la vide, vide il cambio espressione, il volto rilassato, un accenno di sorriso, busto composto... Era come giocare a "trova le differenze", ma su sé stesso. Nella foto natalizia, invece era palese il disagio e lo stress che gli scorreva dappertutto, erano perfino visibili le gocce di sudore che gli trapelavano dal viso corrucciato. Dato che era da solo utilizzò il metodo di sfogo che usava da anni ormai, cioè piangere. Bagnò le due foto, decise di posarle prima di fare troppi danni, quella con la famiglia la chiuse in un cassetto, non voleva vederla, ma non per la famiglia in sé, non voleva vedere lui ridotto in quelle condizioni pietose. Forse stava esagerando, forse no, era estremamente emotivo e questo non lo aiutava a capirsi. La foto che invece lo vede come felice e rilassato allo stesso tempo, decise di appenderla, forse avrebbe rubato l'idea di James di appendere le foto e magari negli anni avrebbe pian piano condiviso tramite esse tutti gli anni passati ad Hogwarts. Non riuscì a calmarsi totalmente e in preda al panico riaprì il cassetto e riprese quella foto. Cancellò il suo volto con una penna nera, ma non gli bastò, strappò proprio la sua presenza da quella foto, ma strappò anche i loro genitori, la guardò fatta in quel modo, andava meglio, ma poi prese l'accendino e diede fuoco alle due parti strappate. I fumi e la puzza di bruciato fecero scattare l'allarme antincendio, presente praticamente ovunque nella scuola, così studenti e professori in panico cominciarono a correre verso il punto di raccolta designato per le situazioni di emergenza, chissà che incendio pensarono ci fosse. Regulus rimase nella sua stanza, guardava il fuocherello creato spegnersi lentamente, ma ogni volta che stava per spegnersi lo alimentava, buttandoci dentro altre cartacce sparse in giro, nel mentre ripose quello che rimaneva della foto nuovamente nel cassetto, prese di nuovo a piangere, aveva bisogno di sfogarsi, quindi pensò tanto vale, c'è già un gran bel casino, decise di accendersi una sigaretta, che aggravava il rumore dell'allarme. Tutta la scuola, tranne il piccolo Black, era fuori dalla struttura e mentre insegnanti facevano l'appello per controllare se tutti fossero presenti, James e Sirius si accorsero della mancanza di Regulus. Corsero dentro l'istituto di nuovo, fottendosene dei professori che li richiamavano. Salirono al secondo piano dove c'erano tutte le camere da letto, e sentirono la puzza di bruciato, così corsero verso i dormitori dei Serpeverde. Tentarono di sfondare ogni singola porta pur di trovarlo, poi notarono il fumo della sigaretta uscire da una stanza, era chiusa a chiave, ma insieme i due ragazzi tirarono un calcio alla porta rompendola, così riuscirono ad aprirla ed entrarono nella stanza. si aspettavano di trovare il ragazzo svenuto, invece lo ritrovarono seduto a terra a piangere e fumare, circondato da vari fuocherelli che stavano diventando incontrollati, c'era una puzza tremenda, notarono che Regulus non si era nemmeno preso la briga di aprire la finestra. Sirius prese la sigaretta da Regulus e se la mise in bocca lui per fare dei tiri, per poi alzare suo fratello, James andò a dargli una mano ad alzarlo in piedi, ma si accorsero che uscire da quella stanza sarebbe stato complicato dato che nel mentre il fuoco si era davvero espanso. Appoggiarono Regulus sul letto e corsero nel bagno della stanza, James accese il lavandino, chiudendo il buco con un tappo. Ben presto si riempì facendo fuoriuscire l'acqua. Nel mentre Sirius prese delle coperte e tentò di contenere il fuoco togliendogli ossigeno, l'altro fratello Black svenne, sia per lo stress accumulato che gli fece venire un esaurimento nervoso, sia per i fumi e le polveri sottili che stava respirando da ormai una mezz'ora buona. James aprì anche l'acqua della doccia, puntando il doccino al di fuori di essa, l'acqua cominciava a raggiungere la stanzetta e bagnare il pavimento, andò a verificare che Regulus respirasse e che stesse bene, fisicamente parlando, ma sentiva il suo battito farsi sempre più lento. «Merda» non che lo avesse mai fatto, ma provò a fargli un massaggio cardiaco, Sirius imprecava, stava cercando di soffocare il fuoco il più possibile per non farlo arrivare ai due fratelli, James ovviamente non era suo fratello biologico, ma lo trattava come tale e per Sirius era parte della famiglia che lui aveva in testa. James tappò il naso di Regulus e provò una respirazione bocca a bocca, l'aveva vista farla in un film e anche se aveva sbagliato un po' la procedura poteva bastare dargli dell'ossigeno, dato che era ciò che mancava a Regulus in quel momento. Il ragazzino riaprì gli occhi ritrovandosi le labbra di James sulle sue, forse credeva fosse un sogno perché invece di far vedere che era vivo, prese a ricambiare quello che gli sembrava un bacio, James una volta accortosi della cosa si staccò e gli sorrise. «Sirius possiamo andare!» il non-black si voltò e in fretta e furia abbandonò la coperta, per poi prendere suo fratello e portarlo fuori dalla stanza, il che era stato possibile grazie all'acqua che aveva riaperto l'uscita, Regulus si lamentava sempre del fato che il bagno fosse vicino all'entrata, ma in quel momento ringraziò l'architetto che progettò questa stronzata. Prima di uscire del tutto Regulus afferrò la sua borsa di tela col logo Black e fu l'unica cosa che riuscì a salvare, dato che era appesa a fianco ad un appendi abiti accanto all'ingresso. I tre uscirono fuori da Hogwarts e raggiunsero i professori per raccontargli a grandi linee dell'accaduto. Vennero comunque sgridati perché loro si erano già mobilitati per mandare i vigili del fuoco a prendere Regulus, ma effettivamente i ragazzi capirono che stavano dando solo aria alla bocca dato che nel momento stesso in cui loro erano usciti dall'istituto, il camion era arrivato. Andarono a sedersi a terra in disparte, mentre gli omoni vestiti di rosso entravano nella scuola a spegnere l'incendio. Quando tornarono andarono vicino alla professoressa che li aveva sgridati a dirle di premiare i ragazzi per il loro ingegno avuto in quella situazione di pericolo e che probabilmente Regulus non si sarebbe salvato se non fosse stato per loro. Arrivò un'ambulanza, Regulus diceva che non ce ne fosse il bisogno, ma i medici seguirono la procedura di sicurezza; quindi, lo caricarono su una barella e oltrepassarono le portiere del grande veicolo. Inizialmente solo Sirius poteva andare con lui, essendo il fratello, ma Regulus insistette per fare andare con loro anche James, dicendo che altrimenti si sarebbe ribellato alla procedura e sarebbe scappato. All'interno dell'ospedale Regulus venne lasciato da solo coi dottori a farsi visitare, mentre James e Sirius erano in sala d'attesa a discutere della situazione. Cercavano un motivo, avevano paura che stesse tentando di suicidarsi, o chissà che altro. «Era lì, poteva scappare prima che il fuoco lo circondasse, e non l'ha fatto» Sirius si tormentava per non essergli stato abbastanza vicino da accorgersi del suo stato d'animo, prima James lo consolava, ma poi si tormentava anche lui per essergli effettivamente stato vicino, ma non accorgersi comunque del fatto che stesse male, poi Sirius lo consolava e così via. Passarono almeno un paio d'ore, e finalmente il medico uscì dalla stanza in cui si trovava Regulus. Da subito i due si alzarono. «Come sta?» parlò prima Sirius. «È tanto grave?» continuò James. Il dottore guardò bene la cartelletta che aveva in mano prima di parlare. «Ora sta bene, deve solo riprendersi, le è stato attaccato l'ossigeno, quando finirà i suoi parametri vitali torneranno alla normalità e potrà tornare a casa». Ci fu un attimo di silenzio poi il medico continuò. «Stiamo cercando di accordarci su come siano andate le cose, la scientifica suppone che stesse provando a organizzare uno scherzo, ma che poi è finito male, i professori credono che non sia una colpa diretta, ma che ci sia qualcun altro dietro... Io in qualità di medico vi dico di stare attenti alla sua salute mentale, ha vari segni su tutto il corpo, lividi, tagli... Alcuni vecchi, altri sembrerebbero essere recenti, e in più nel caso non ne foste al corrente, fuma e fuma anche tanto, non solo per la sua età, ma in generale un fumatore medio fuma poco più di metà pacchetto al giorno; invece, qui abbiamo un caso clinico in cui si parla di almeno un pacchetto intero, se non di più» i due ragazzi annuirono, poi il medico continuò. «Almeno uno di voi due è maggiorenne? Altrimenti sarei costretto a chiamare i suoi familiari» James non lo lasciò nemmeno finire di parlare che subito rispose «Io!» il dottore annuì. «Ho bisogno dei tuoi dati e di un documento identificativo» James cacciò dalla tasca il portafogli. «Lei può pure andare dentro, durante questa procedura» Sirius subito corse nella stanza dove si trovava Regulus. «Sono James Potter, nato e cresciuto in Inghilterra, ma mio padre ha origini indiane. Sono nato il ventisette marzo nel millenovecentosessanta, ho compiuto sedici anni quest'anno e...» il medico lo interruppe «Okay puoi andare» e si allontanò, cacciando un pacchetto di sigarette dalla tasca e dirigendosi sulle scale di emergenza della struttura, James mentre accorreva nella stanza d'ospedale pensò solo ad una parola: ipocrita. Una volta dentro vide Sirius che era seduto sul lettino ai piedi di Regulus, il ragazzino sembrava addormentato, dato che non poteva parlare a causa del respiratore e aveva gli occhi chiusi. James si sedette su una sedia vicino al lettino, prese la mano al ragazzo disteso e gliela accarezzò. Erano in silenzio quando arrivarono anche Remus e Peter che da subito fecero casino panicati. Entrarono accompagnati dal vigile del fuoco che aveva fatto i complimenti ai ragazzi, Sirius uscì con loro dalla stanza di Regulus a sentire cosa avessero da dire, James invece rimase ad accarezzare il ragazzo più piccolo. «Eravamo venuti a cercarvi dentro» cominciò Remus «Eravamo preoccupati da morire perché non vi trovavamo» continuò Peter, che venne interrotto dal vigile del fuoco, che alla fine raccontò tutti i fatti. «Questi due ragazzi provarono a entrare assieme a te e all'altro ragazzo amico tuo, ma loro vennero effettivamente bloccati, ma dopo un paio di tentativi, riuscirono alla fine a distrarre i professori e riuscirono a scavalcarli. Una volta dentro sentirono la puzza di bruciato e la seguirono, ma alquanto pare è avvenuto un altro incendio nelle cucine, perciò erano andati da quella parte e non trovandovi si erano spaventati, ma non potevano immaginare che voi intanto eravate già fuori salvi, infatti hanno iniziato a girovagare per tutto l'istituto, finché non ci siamo incontrati al piano di sotto dopo che, io e la mia squadra, entrati a spegnere l'incendio nella stanza del ragazzino che eravate venuti a recuperare, stavamo andando a controllare se il resto della scuola fosse sicura, ma non era così e i due ragazzi qui presenti ci hanno condotto alle cucine, solo dopo aver constato di aver spento tutti gli incendi, ho spiegato loro che fine avevate fatto voi e mi hanno implorato di accompagnarli qui». Mentre Sirius capiva la situazione, James ancora accarezzava il ragazzino, quest'ultimo dopo un po' aprì gli occhi mostrando il chiarore del grigio che essi contenevano, James gli sorrise e prese ad accarezzargli i capelli con la mano libera, e gli diede un bacio sulla fronte. «Bentornato, o forse dovrei dire benvenuto, benvenuto Regulus Black» Regulus fece un'espressione confusa, ma poi si appisolò di nuovo non capendo cosa James intendesse dirgli.

The show must go on || Regulus BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora