Capitolo sei - Back in Black

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13 marzo 1976

Regulus era un po' in ansia. Ormai con Evan e Barty, si sentiva a suo agio, soprattutto per il fatto di averli conosciuti uno alla volta, in contesti abbastanza tranquilli. Il problema era che Evan aveva deciso di presentargli Pandora, sua sorella, ma con lei ci sarebbero state tutte le sue amiche, che erano un bel gruppetto di persone, inoltre si sarebbero conosciuti in una discoteca rumorosa. Regulus quasi pensava se tutte quelle coincidenze non fossero in realtà risposte allo scherzo fatto ad Evan il mese prima. «Dai rilassati, andrà tutto alla grande, ci divertiremo» Barty erano giorni che provava a fare capire a Regulus che non ci fosse niente di male nella discoteca, ma non ne voleva sapere, aveva sempre un sacco di paranoie e più ci pensava più gli venivano in mente buoni motivi per tirarsi indietro. «Facile parlare per te! Nella testa hai solo alcol, droga e musica». I due erano soli nella camera di Regulus, stava decidendo l'outfit da indossare quella sera, mise a provarsi molte camicie molto diverse tra loro, finite le camicie andò di maglie e maglioni, ma non c'era nulla che lo convincesse al cento per cento. «Ti può consolare sapendo che io verrò vestito esattamente così?» Barty si alzò in piedi e fece una piroetta attorno al suo amico, per poi tornare seduto subito dopo. «Ma non è un vestiario da discoteca!» effettivamente, era vestito con una maglia nera con le maniche strappate via, su di essa c'era disegnata una A anarchica fatta con una bomboletta bianca; un pantalone di jeans largo, nero, tutto strappato; aveva bracciali con le borchie neri su entrambi i polsi delle mani, e una cintura fatta allo stesso modo, però la portava tutta scesa, la sua funzione non era quella di tenere su il gran bel paio di pantaloni; e infine aveva degli stivali enormi con una suola altissima. «E chi sarebbe chi decide qual è un vestiario da discoteca?» Regulus lo guardò con una faccia disperata. Aveva ragione, forse doveva solo scegliere qualcosa di carino, ma non troppo accattivante, ma nemmeno troppo noioso, però con un paio di dettagli, ma non troppi altrimenti avrebbero dato fastidio e avrebbero rovinato tutto...

Giunse la sera e il trio si ritrovò davanti al club. Regulus già voleva ritirarsi, certo era abituato a luci sparate al neon e musica alta, ma non era nella sua zona di confort. Era molto più grande e pieno di gente, con una fila lunghissima. Evan e Barty erano eccitati invece, da quel che diceva Pandora era già dentro, aveva prenotato dei posti da vip, tramite conoscenze varie è riuscita a non spendere nemmeno una monetina per quei posti. Arrivò il turno dei tre ragazzi. «Documenti» Barty mostrò un documento falso, che dimostrava la maggiore età, sedici anni, il buttafuori lo fece passare, ma poi bloccò gli altri due. «Stanno con me» disse Barty da dietro al nastro rosso che li separava. «Niente documenti, niente festa» A Regulus venne di nuovo l'idea di usare quella tattica infallibile. «Penso che tu debba far passare il figlio di Orion Black» la guardia lo scrutò per bene, per farsi credere, Regulus tirò fuori un piccolo contenitore, con al suo interno una coccarda col simbolo della sua famiglia, e poi tirò fuori gli articoli di giornale, li portava sempre con sé. «Prego signorin... Passi pure» confuso dal genere di Regulus, gli aprì la strada, ma bloccò nuovamente Evan. «Tu non hai per niente l'aspetto di un Black» cambiò nuovamente sguardo e tono. «Non avrò preso da mia madre sicuramente, ma i miei occhi dovrebbero darti qualche indizio...» Gli occhi? Che avevano di particolare, possibile che Regulus non li avesse mai notati prima di allora? E poi, cosa c'entrava sua madre? Chi era? Era pieno di domande. Occhi stanchi, verde scuro, occhiaie, era un marchio, una garanzia, un Rosier. «Druella Black e Cygnus Rosier?» Evan annuì, il buttafuori era parecchio informato, lo fece passare, doveva essere un club frequentato da persone di un certo livello sociale. Regulus odiava quei posti, gli ricordavano troppo la sua famiglia. «Quindi il mio caro amico Evan in realtà è il mio caro cugino Evan?» Regulus era decisamente curioso. «Diciamo di sì, ma non mi appioppare a quella noia dei Black, scorre sangue Rosier in me!». Si fecero strada tra la folla di persone, Evan era davanti a tutto e raggiunsero una saletta che sembrava staccata dal resto della sala grande: era piena di divanetti rossi di pelle che accerchiavano tavolini di vetro. Trovarono lì due ragazze nere intente a bere: per la ragazza dai capelli neri un margarita, mentre la ragazza bionda aveva un drink a base di vodka alla pesca e Schweppes. La ragazza bionda era seduta sullo schienale del divano, mentre quella con lei era composta e seduta per bene. Appena notarono la presenza dei ragazzi si alzarono per andarli a salutare. «Signori, vi presento mia sorella, la bellissima, simpaticissima, gentilissima, rispettabilissima, incredibile, fantasmagorica, amabilissima, fantastica...» venne interrotto «Non fare il coglione, Ev.» si rivolse verso Barty e Regulus superando suo fratello. «Pandora Rosier, piacere» li abbracciò tutti e due, aveva una voce molto frizzantina, si vedeva che era entusiasta, o brilla. «Barty Crouch junior» si presentò con un baciamano. «Regulus, Regulus Black» non ebbe una presentazione altrettanto galante. «Io sono Docras Meadowes» si presentò con un inchino, non strinse nemmeno la mano, tesa verso di lei, di Regulus, che già tornò a sedersi. Tutti poi si sedettero con lei. «Le altre?» chiese Evan a sua sorella «Non verranno, questa sera siamo solo noi, sarà una serata tranquilla». I dred biondi andavano in pieno contrasto con la pelle scura della ragazza, questo la rendeva bellissima agli occhi di Regulus, che si sentiva un po' il suo opposto, dato che invece lui aveva la pelle molto pallida e i capelli neri. Arrivò un cameriere, che da subito rivolse prima la parola a Regulus. Lui non aveva granché voglia di bere alcolici, ma si sentiva come se fosse un dovere quella sera, così alla fine ordinò un angelo azzurro. Dopo il cameriere parlò anche con Evan e Barty, che rispettivamente presero una redbull e una birra al limone. Quindi era socialmente accettato che anche io prendessi una bevanda analcolica, fantastico. Misero a raccontarsi a vicenda avventure varie, tra Pandora e Barty c'era un certo feeling, sembravano gli opposti a guardare il vestiario, tra Barty anarchico e Pandora hippie, ma erano sarcastici l'uno con l'altro senza prendersela, con un tipo di ironia molto comune. La serata era molto nello stile di Regulus, in tranquillità con i suoi amici che chiacchieravano accompagnati da un sottofondo musicale, non che non gli piacesse ballare o essere più frenetico, ma gli serviva il luogo giusto e il momento giusto. Tutto tranquillo finché Pandora non propose di andare a ballare, avevano tolto di botto la musica commerciale e messo del rock, non poteva di certo starsene seduta. Alquanto pare l'altro DJ si era sentito male, così lo sostituirono col primo che sapeva girare i dischi che avevano trovato. Così tutti furono costretti dalla biondona a scendere in pista. Non era particolarmente piena di persone, si potevano distinguere i volti di tutti, l'attenzione di Regulus cadde su un ragazzo molto sorridente, che esprimeva energia da tutti i pori, riccio, capelli neri, occhiali da vista grandi e rotondi, vestito con un maglioncino rosso che copriva una camicia bianca, della quale era visibile solo il colletto, e un paio di blue jeans. Stava ballando da solo, magari nell'attesa di qualcuno non aveva idea di cosa fare. Regulus gli si avvicinò, il ragazzo fu contento di vederlo «Ciao, piccolo!» lo salutò tramite un abbraccio, che Regulus prontamente ricambiò. «Che ci fai qui tutto solo, malandrino?» prese a salutarlo spesso col modo con il quale si era presentato la prima volta. «Non sono da solo, ho solo amici incontinenti! Tutti al bagno!» Il ragazzo più piccolo rise, poi si lasciò andare, e decise di ballare un po' anche lui e non fare il manichino tutto il tempo. Dio benedica l'alcol. Pensò. Pochi passi più avanti c'era il gruppo con il quale era arrivato che si domandasse cosa ci facesse Regulus Black con uno dei malandrini, effettivamente non gli aveva ancora raccontato la sua amicizia con loro, tantomeno che suo fratello fosse uno di essi. Sulla pista c'era un trio di migliori amiche, comprendeva una ragazza coi capelli rosso naturali, una con lo stesso stile di Barty, e l'ultima ragazza con la pelle scura che faceva contrasto col vestitino rosa confetto che indossava. Oltre loro c'era un gruppo di cinque ragazzi e una ragazza, Regulus non fece molto caso a loro, perché stavano in fondo alla pista. Da qualche parte spuntarono fuori il resto dei malandrini, che subito salutò Regulus, ma con loro era presente anche suo fratello Sirius. Il ragazzo più piccolo gli saltò subito addosso, abbracciandolo come se fosse un koala, anche Sirius lo strinse forte a sé, segno che non lo avrebbe mai abbandonato. Non si dissero molto, Sirius aveva cominciato ad utilizzare i pronomi maschili con Regulus senza che quest'ultimo gli dicesse nulla, da un lato era dispiaciuto non aver avuto un coming out ufficiale con suo fratello, d'altro canto era davvero felice che Sirius non gli avesse fatto nessuna domanda scomoda, ma che invece si erano messi ad aggiornarsi sulle loro vite. Dopodiché andarono a ballare insieme, Regulus venne convinto dal fatto che Sirius continuava a lamentarsi che aveva fatto uno spettacolo provocatorio tutto per Remus e che a lui non avesse mai fatto vedere nulla. Bevvero prima uno shottino di assenzio tutti assieme per festeggiare, ormai Regulus aveva perso i suoi amici, tanto valeva rimanere con loro, tanto avrebbero capito la situazione, o almeno era quello che sperava. Il nuovo DJ mise a tutto volume "Cherry bomb" dei The Runaways. Sirius e Regulus impazzivano per quella canzone e prontamente si presero le mani e cominciarono a saltellare in giro, era il loro modo di danzare. Sirius mise le mani sulle spalle a Regulus e lui; invece, gliele mise in vita e continuarono a roteare insieme. Vennero interrotti da Remus e Peter che decisero di prendere di peso Regulus e farlo girare a mezz'aria. Sirius prese la mano all'ultimo malandrino rimasto libero e iniziarono a ricreare passi di danza da coppia. Verso la fine canzone, si scambiarono e Regulus finì per ballare con il ragazzo dalla pelle dorata. Solo che una volta accoppiato con lui, la canzone finì definitivamente e partì "Five years" di David Bowie, Regulus si ricordò che JayJay avesse il vinile, così non si fece problemi a cominciare a cantarla, il ragazzo lo seguì, a squarciagola, gli prese la mano e saltellarono assieme, nonostante la canzone risultasse lenta, i due si stavano divertendo, anche se ad un certo punto finirono abbracciati, a guardarsi negli occhi. "I never thought I'd need so many people". Regulus si sentiva su un altro pianeta, era un momento così irreale per lui, non solo perché stava accoccolato a un ragazzo che considerava davvero bello, ma proprio per il momento, la discoteca, le carezze, gli sbuffi di fumo, la musica... "If the Black hadn't have pulled her off" Il ragazzo riccio aveva uno sguardo dolce, era un effetto calmante. "I think she would have killed them" Regulus non era mai stato più felice di così, si godé il momento, tra le sue braccia, su Marte.

Quando finì la canzone i due non si staccarono, anzi Regulus si avvicinò di più fino a raggiungere all'orecchio dell'altro ragazzo. «Posso farti una domanda?» il tono basso rese la sua voce più soave. «Certo, piccolo, dimmi tutto» Regulus era imbarazzato, ma prese coraggio. «Come ti chiami?» al ragazzo scappò una risatina, strinse di più il ragazzo a sé. «James Fleamont Potter» il corvino sorrise per poi appoggiarsi al petto di James, lasciandosi trasportare dalla musica.

14 marzo 1976

I giornali impazzirono, tutti avevano in copertina la foto di Regulus e Sirius abbracciati insieme:

"Back in Black"

"Aggiungi un posto a tavola, che c'è un Black in più"

"Il flash mette a luce i Black"

"Foto reali come la Regina"

"Luce sul nero"

"Flash is the new black"

The show must go on || Regulus BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora