Sanatio Antiqua

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E' CONSIGLIATA, ANCHE SE NON E' INDISPENSABILE, LA LETTURA DI"HO DETTO AMORE-IL CIONDOLO SEGRETO- IN PARTICOLARE DAL CAPITOLO 14 E SUCCESSIVI,  IN QUANTO ENTRAMBE LE STORIE SI INTRECCIANO LUNGO LO SPAZIO E IL TEMPO. ***

MUSICA CONSIGLIATA DURANTE LA LETTURA, THE WALL, PINK FLOYD. HA UN SUO SIGNIFICATO PER LA STORIA.

Il sole del mattino filtrava attraverso le pesanti tende di broccato verde della residenza del Conte, gettando una luce fioca ma delicata sui pavimenti chiari di legno. Belladonna si alzò come un fantasma, dirigendosi subito alla finestra. I suoi occhi scuri si posarono sulla camera della principessa, il suo vero obiettivo era raggiungere la figlia della Regina.

La colazione era pronta nel salone della servitù. Gli altri servitori la scrutavano con curiosità e timore, salutandola con un accenno di deferenza e un pizzico di paura. Dopo pochi istanti, la lasciarono sola. Belladonna strinse il fazzoletto tra le mani, lo aveva nella tasca interna della sua mantellina. Ricordò le parole della nonna a Firenze: "Trattieni il potere e non svelarlo a nessuno."

Dopo una rapida colazione, si diresse verso la sala principale dove la governante, la signorina Sara, l'aspettava.

"Buongiorno, Signorina Belladonna. Oggi incontrerete la contessina," disse la governante con il suo solito tono autoritario ma cordiale. "Vi mostrerò il programma educativo che seguirete."

Mentre attraversavano i corridoi adornati da arazzi e dipinti antichi, la signorina Sara si fermò improvvisamente e si voltò verso Belladonna.

"Ho notato che le vostre referenze dai marchesi di Alessandra sono eccellenti, e vi è scritto che avete lavorato per il Granduca di Toscana. Potreste darmi qualche dettaglio sul vostro precedente incarico?" chiese la governante, sondando la veridicità delle informazioni.

Un leggero sorriso invase il volto di Belladonna. "Certamente, signorina Sara. Ho avuto l'onore di occuparmi di scienze per il Granduca."

La governante alzò un sopracciglio, sorpresa. "Una donna che si occupa di scienze?"

Belladonna mantenne il sorriso, ma sentì un brivido lungo la schiena. "Il Granduca è di mente aperta," rispose prontamente, cercando di cambiare discorso. "Ma ditemi, come sta la contessina Maria Adele oggi?"

La governante annuì, apparentemente soddisfatta, ma Belladonna si rese conto di aver commesso un errore, di aver rivelato troppo.

Proseguirono verso la stanza della Contessina. La giovane contessina la accolse con un sorriso timido, i suoi occhi azzurri brillanti di curiosità s'increspavano nei lunghissimi capelli biondi. Appena vide la giovane, Belladonna si accorse immediatamente che le era stato fatto un maleficio. Gli occhi della giovane, splendenti, avevano una sfumatura di oscurità che Belladonna riconobbe subito.

"Contessina, la signorina è Belladonna. Da oggi si occuperà della vostra istruzione," spiegò la signorina Sara, consegnando a Belladonna un dettagliato programma giornaliero.

La contessina tossì leggermente, la sua voce avvolta in un leggero affanno. "Mi sento debole oggi, forse non riuscirò a studiare molto."

Belladonna le sorrise, un sorriso che non raggiungeva del tutto i suoi occhi. "Non vi preoccupate, signorina Maria Adele. Ci prenderemo tutto il tempo necessario. La vostra salute è la cosa più importante."

La contessina alzò lo sguardo con un leggero rossore. "Per favore, chiamatemi Matilde. Maria Adele Matilde è il mio nome completo, ma tutti mi chiamano Matilde."

BELLADONNA, L'OMBRA DI RACCONIGIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora