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capelli corvini e occhi color cacao.
queste erano le due cose per cui Antonio era diventato pazzo.
una sera di settembre tirava un venticello fastidioso, e a Lara non piacevano per niente le feste di quel genere.
un locale al chiuso, ampio, con luci psichedeliche colorate e alcol che scorreva a fiumi. non era esattamente il suo posto.
era stata invitata da una sua carissima amica cantante, Anna, che per toglierla dal suo comfort di casa, aveva deciso di portarla con sé ad un classico evento con altri influencer e cantanti conosciuti.
indossava dei jeans baggy e un body a spalline nero, che lasciava intravedere le anche e tutto il decoltè, aveva portato con lei anche un giubbottino di pelle nero, che aveva lasciato gentilmente al guardaroba.
dopo un'ora a starsene in piedi per conto suo, visto che Anna stava animatamente parlando con altre persone che Lara non conosceva, decise di prendere una boccata d'aria e nel frattempo fumarsi una sigaretta.
"Amo io vado fuori un attimo, torno tra 10 minuti"
La sua amica le sorrise, annuendo distrattamente e continuando la conversazione con le ragazze di prima.
Antonio se ne stava in disparte, aveva già addocchiato quella ragazza che visibilmente era a disagio in mezzo a tutte quelle persone e tutte le luci.
lui l'aveva capito solo con uno sguardo.
la seguì fuori, accendendosi un drummino e appoggiandosi al muro della discoteca.
lei era in piedi, il vento le muoveva leggermente i capelli e il suo viso era illuminato dalla fiamma dell'accendino.
teneva tra le dita magre la sigaretta e ad ogni tiro era come se rilasciasse tutte le sue preoccupazioni e le frustrazioni accumulate fino a quel momento.
Antonio rimase particolarmente incantato a quella vista, non perché fosse una ragazza stravagante o "figa", ma proprio per la sua semplicità nei movimenti e nella sua estetica.
I loro occhi si incrociarono ed entrambi sentirono che quello sguardo non era solo una normale occhiata, ma qualcosa di più.
rimasero a fissarsi per forse 30 secondi o addirittura un minuto, senza fare assolutamente nient'altro.
E poi lei fece qualcosa che smosse interamente l'animo da duro e freddo del ragazzo: gli sorrise timidamente, accennando un saluto con il capo.
preso alla sprovvista da quell'innocuo gesto, non riuscì a ricambiare in tempo che già l'aveva persa tra la calca della gente.
-
Erano le tre del mattino quando uscirono dal locale, e le due ragazze non sembravano per niente stanche.
"La' vieni, ti presento il mio ragazzo"
Anna le prese la mano e la portò davanti ad un gruppetto di ragazzi che stavano chiaccherando e sorseggiando dei cocktails intorno a delle panchine poco lontano da dove si era tenuto l'evento.
"Raga questa è Lara, una delle mie più care amiche"
La mora accennò un sorriso imbarazzato e un flebile saluto, per poi ricevere un "ciao" generale e delle mani per presentarsi.
"Lui è Ivan, Artie"
Anna gli strinse il braccio, intrecciando le loro mani.
"Finalmente associo il viso al nome"
Lara sorrise ai due ragazzi innamorati, per poi passare lo sguardo tra le facce degli altri.
"Matteo"
"Francesco"
"Scusate raga era per lavoro"
Arrivò di fretta Antonio, chiudendo la chiamata e mettendo il telefono nella tasca dietro dei suoi jeans.
"Tony, lei è Lara"
Alzò lo sguardo da terra e, per la seconda volta nella serata, i loro occhi si incrociarono di nuovo.
Sempre le solite sensazioni, lo sguardo della mora lo faceva in qualche modo sentire strano.
Lei allungò la mano, timida, e lui gliela strinse, sussurrando il suo nome.
"Che facciamo?"
Chiese la sua amica guardando gli altri.
"Casa mia non è lontana, potete venire da me se non siete stanchi"
disse Matteo, ricevendo approvazioni da parte di tutti.
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"Che studi?"
La sigaretta stava finendo, mentre con le dita districava lentamente una ciocca di capelli.
"Psicologia"
L'ultimo tiro e ciccò all'interno del posacenere sul tavolo.
"Interessante"
Annuì, seguendo le linee dei suoi tatuaggi con lo sguardo.
"Ti piacciono?"
Lara annuì con un sorriso velato, sfiorandogli il braccio.
Antonio la guardò attentamente, irrigidendosi al lieve tocco.
"Quant'è difficile sostenere tutta questa fama?"
Non si ricordava bene come si fossero ritrovati lì da soli. Erano le sei del mattino e il sole stava iniziando a sorgere. Gli altri stavano dormendo, un po' sul divano, un po' per terra e un po' sui letti delle camere.
Loro due erano seduti fianco a fianco su un piccolo divanetto in balcone.
E parlavano di loro, della loro storia e del loro presente.
"Un po'. Poi ci fai l'abitudine"
Lara osservava il suo profilo. I suoi occhi stanchi stavano iniziando a farsi sentire e le labbra erano leggermente schiuse.
"Hai sonno?"
Lui si girò verso di lei. Erano molto vicini, il naso di lui sfiorava la fronte di lei.
"A stare qui con te il sonno mi passa"
Lei sorrise, muovendo leggermente la testa.
"Ci siamo conosciuti neanche quattro ore fa"
"Mi sono bastati cinque minuti per capire che tipo di persona sei"
"Ah si? E che tipo sarei?"
Lui sorrise, girandosi di nuovo e mostrando il suo profilo.
"Sei uscita dalla discoteca di fretta e furia perché ti stavi sentendo a disagio. L'ho notato dagli occhi. Non sei di troppe parole, non vuoi farti troppo vedere"
Lara rise appena, trovando la forza di appoggiare la testa sulla sua spalla.
A quel tocco si irrigidì immediatamente, ma appena la mano della mora si posò sul suo braccio si rilassò all'istante.
"Non mi era mai successo di stare così tranquillo al contatto fisico di una sconosciuta"
"Forse non avrei dovuto, scusa, è stata una cosa spontanea"
Si tirò su, lasciando la presa su di lui.
"No, no, stai pure"
Le mise un braccio intorno al collo, mentre chiudeva leggermente gli occhi.
"Buonanotte"
Lui sorrise, sibilando una buonanotte.

taciturnal - tony boyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora