"Cosa ci fai qua?"
Lui sorrise, appoggiato alla moto.
Era davanti alla sua università e aveva aspettato un'ora li davanti perché non si ricordava a che ora finisse.
"Pensavo di farti una sorpresa"
"Tu? Una sorpresa?"
Scioccata, incrociò il suo sguardo.
"Si, perché?"
"No non lo so, hai la faccia da duro e tutto il resto. Perché dovresti fare una sorpr-"
Venne bloccata da un paio di labbra, che si poggiarono delicatamente sulle sue.
"Sei pazzo? Ci può vedere chiunque"
"Ma che palle che sei oggi Lara"
"No guarda a me non frega, era per te e la tua reputazione"
"Ma sei scema? Reputazione de che?"
"Uscire con me"
Lui si allontanò di poco, scrollando la testa.
"Lo griderei al mondo. Ma ovviamente tu non mi crederesti"
Abbassò lo sguardo, per poi riguardarlo dritto negli occhi.
"Dove mi porti?"
"Ho intenzione di farti sentire una cosa. Tieni"
Le porse un casco, e subito dopo partirono verso il suo studio.
Dopo aver parcheggiato, salirono le scale di una palazzina normalissima, per poi aprire la porta.
"Ora sono curiosissima, di più di prima"
Antonio le sorrise, porgendole delle cuffie grandi.
"Mettiti queste"
Lo guardò confusa, per poi posizionate le cuffione sulle orecchie.
Lui andò al microfono, facendo partire una melodia."Lei resta accanto a me anche se tempesta
Accanto a me anche se ti allontano, a volte, mantengo la promessa"Un sorriso si fece spazio tra le labbra di Lara, mentre appoggiò il mento sulla mano, ascoltandolo.
"Sbalzi d'umore in camera, cocci a terra di lampada
Tanto mi lascerai per un lampadato
Non per quello per cui ho sempre sospettato
Cuore immerso nel ghiaccio, me l'hai scaldato
Un secondo, minuto, un'ora è bastata
Prima di te non mi ero mai aperto, prima avevo le ferite aperte...""Lei dice, "Sì, anche la mia voce arriva lì dove sei tu"
Uh-ah, e quella cosa per cui morirei sei tu
Lei resta"Si tolse le cuffie e si alzò velocemente, raggiungendolo dall'altra parte del vetro.
"Sei fuori??"
Lui sorrise, scuotendo la testa.
Lara mise le braccia attorno al suo collo, avvicinandosi alle sue labbra in punta di piedi.
"Cosa siamo?"
Antonio aprì gli occhi, "In che senso?"
"Non abbiamo mai parlato di noi"
"Beh mi sembra ovvio La"
"Volevo solo avere una conferma"
Lui prese l'iniziativa e stampò la sua bocca contro quella di lei, in un bacio intenso.
"Mo portami a casa che devo studiare"
Dopo qualche minuto di dolcezza, Lara ruppe l'atmosfera.
"E che cazzo Lara"
"Dallo tu allora psicologia del lavoro"
Antonio rise, per poi prendere le chiavi del motorino e riportarla a casa.
Davanti al portone si avvicinarono: lui le circondò i fianchi con le sue mani, mentre lara gli accarezzò la nuca lentamente.
"Ci vediamo stasera?"
Lui scosse la testa.
"Stasera avevo promesso agli altri che stavo con loro, ci vediamo domani però. Ti vengo a prendere dopo le lezioni?"
"Si. Finisco alle 17"
Si sorrisero, per poi scambiarsi un bacio e salutarsi.
-
Lara se ne stava sdraiata sul letto, in pigiama, a guardare la sua serie tv preferita, shameless.
Era stanca e non aveva voglia di uscire, era già l'una passata.
Il suo telefono squillò, una chiamata da Nino.
"Si?"
"Ciao Lara, sono Matteo"
Si tirò su velocemente.
"Matteo? Che succede?"
"Antonio non si sente bene e volevo chiederti se potessi venire a prendertelo"
"Che ha?"
Silenzio.
"Matteo che cazzo ha?"
"Ha fumato crack, ci stavamo divertendo. Ma è entrato in paranoia e continua a chiedere di te"
Qualcosa dentro di lei si spezzò. Sapeva che Tony fumasse erba e hashish e che avesse fatto uso di altre sostanze in passato, ma non che ancora adesso stesse sotto a qualche droga pesante.
Lei aveva un brusco passato: suo padre faceva uso di eroina quando lei era piccola, ed era uno dei motivi per cui ogni giorno veniva maltrattata da lui.
"Dici che riesce a stare sulla moto?"
Intanto si cambiò i pantaloni e mise una felpa sopra la maglia del pigiama con una giacca.
"Si. Ti mando l'indirizzo"
"Okay, arrivo"
Prese le chiavi e scese fino al parcheggio.
In una quindicina di minuti arrivò a casa di uno degli amici di Antonio e citofonò alla porta.
"Ciao Lara"
Le sorrise Francesco, facendola entrare.
"Ciao Fra, dov'è Antonio?"
Lo indicò: era stravaccato su uno dei divani del salotto, stava sudando e aveva un'espressione confusa e stanca.
Appena incrociò gli occhi di Lara si risvegliò da quello stato di trance in cui si trovava, mettendosi seduto.
"Amore mio!"
Francesco e Matteo la guardarono confusi e lei rimase sorpresa.
"Si, sono io. Andiamo a casa?"
Lui annuì, cercando di alzarsi. Lo aiutò a tirarsi su, per poi salutare gli altri e uscire dall'appartamento.
"Sei bellissima"
"Grazie Nino, anche tu lo sei"
Lui sorrise, per poi darle un bacio sulla tempia.
"Ti ho scritto altre canzoni"
"Ah si? Poi me le fai sentire"
"Non ho mai provato così tanto in così poco. Mi ispiri tantissimo sto scrivendo molto in questi giorni"
Lei sorrise, dandogli un bacio all'angolo della bocca e porgendogli il casco.
"Sono felice di questo, ora metti il casco e andiamo a casa. Dove preferisci che ti porto, a casa tua o mia?"
Lui si aggrappò a lei.
"Mia"
Lara annuì e partirono verso casa di Antonio.
-
"Eccoci, vai piano Nino, mettiti qua. Bravo"
Si sdraiò sul letto, mentre lei lo aiutò a togliersi la maglietta e a cambiarsi i pantaloni. Gli rimboccò le coperte, accucciandosi su di lui e dandogli un bacio sulla fronte.
"Resti?"
Lara annuì, accarezzandogli i capelli e poi la guancia.
"Scusa se prima ti ho chiamata Amore"
Lei sorrise.
"Non ti devi scusare, e poi mi piace detto da te"
"Allora lo userò più spesso"
"Mi cambio e arrivo"
Prese dall'armadio una maglietta che sapeva fosse da casa, se la mise e poi si infilò sotto le coperte accanto a lui.
Antonio si era già addormentato e Lara lo stava osservando, mentre gli stava massaggiando la cute.
"Sei speciale per me"
Gli diede un bacio sul naso e lo abbracciò, sussurrando una buonanotte.
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taciturnal - tony boy
Storie d'amoreci mettiamo cerotti a vicenda se hai il cuore tagliato.