Heaven in Hell

Capitolo 7

                                                  È necessario che ciascuno scenda una volta nel suo inferno. 

Cesare Pavese

🔴🔴🔴

Ciao ragazze! In questo capitolo è presente una scena di sesso, se siete sensibili saltate. Buona lettura ; )

Pov Kevin 

Il telefono che squilla ininterrottamente mi sveglia, mugugno infastidito e lo spengo girandomi dall'altro lato ma quest'ultimo riprende a suonare. Dio spero che colui che chiama voglia dirmi qualcosa di importante altrimenti lo uccido con le mie mani per avermi svegliato alle sette di mattina.

<<Chi cazzo è>> rispondo con la voce impastata dal sonno e gli occhi ancora chiusi. <<Kevin ti aspetto al luxifer tra mezz'ora è urgente sbrigati>> è Darren, un ragazzo sulla trentina che lavora in quel posto insieme a me. Non mi da neanche il tempo di rispondere che riattacca. 

Che rottura di coglioni chissà che cazzo è successo. Questi imbecilli non riescono a sbrigarsela da soli, mi chiedo dove cazzo li ha trovati Lucifero ma soprattutto cosa se ne fa di questi idioti. 

Per fortuna oggi ho solo una lezione alle quattro altrimenti li avrei mandati a fanculo. Mi faccio una doccia, mi vesto e scendo di sotto a mangiare qualcosa. 

In cucina trovo Evelyn ma non le rivolgo parola, se non vuole darmi conto della sua vita va bene ma abbindolarmi come un coglione insieme a quella ragazzina, anche no. 

<<Buongiorno>> dice lei ma io non ricambio il saluto, le faccio un semplice accenno con la testa. Prendo un bicchiere di succo e un cornetto, sono ancora caldi deve averli sfornati da poco mia mamma. 

Evelyn mi guarda con un'espressione da cane bastonato in viso e sospira.

<<Senti, Selene mi ha mandato un messaggio stamattina dicendomi che hai scoperto il nostro piano, non l'ho fatto con cattive intenzioni, è solo che a volte diventi un po' troppo... come dire... insistente>> se il buongiorno si vede dal mattino direi che sarà una giornata del cazzo. 

<<Oh scusa se mi interesso alla vita di mia sorella d'ora in poi me ne sbatterò le palle così ti evito la fatica di pensare a come togliermi di mezzo>> la mia ironia tagliente la ferisce e mi dispiace per questo ma non mi aspettavo facesse ciò, mi ha un po' deluso. 

<<Kevin ti prego capiscimi, volevo solo uscire con un ragazzo e ogni volta che succede tu diventi pesante e appiccicoso>> alza leggermente la voce frustrata poi continua, <<Non volevo ferirti o farti sentire escluso>>. 

<<Forse te ne sei ricordata tardi>> sbatto il bicchiere sul marmo della penisola e lei sussulta.

<<Sei mia sorella Evelyn e se ti succede qualcosa io non me lo perdono. Ma tu devi fare l'egoista che sa solo giudicare gli altri perciò d'ora in poi badaci da sola ai cazzi tuoi>> proferisco duro come non mai lasciando quella stanza prima di iniziare a dire cose di cui potrei pentirmi. 

Vedo mia madre già agghindata, scendere dalle scale preoccupata probabilmente per i nostri toni accesi. 

<<Tesoro dove vai? Che è successo con Evelyn?>> chiede gentile come al solito. 

<<Ciao mamma niente stai tranquilla, io sto uscendo non so se torno per pranzo>> le do un bacio e vado via. So che ci rimane male quando vede che litighiamo per questo motivo cerchiamo di non coinvolgerla.