Capitolo 6

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Le carezze sui graffi si sentono di più

S. Plath

Pov Selene


La mia giornata era iniziata con 3 ore di sonno e non so quanti litri di caffè. Erano le diciotto e tra lezioni, studio e vari sbatti, non mi reggevo più in piedi. Avevo raggiunto Evelyn che stava per tornare a casa data la fine del turno di lavoro; adesso avrei dovuto prendere la sua macchina e andare il più lontano possibile per poi bucare una ruota e farmi soccorrere dal Mitchell antipatico. Insomma una cosa da niente.

<<Sei sicura di stare bene? Guarda che possiamo rimandare a domani se sei stanca>> da quando Eve mi aveva vista non faceva altro che ripetermi queste parole. Le mie occhiaie l'avevano sicuramente spaventata ma stamattina truccarmi era stato l'ultimo dei miei pensieri, per non dire che non mi era passato proprio per la testa.

<<Evelyn Mitchell basta! Ti ho detto che ce la faccio non ti preoccupare per me, ma piuttosto per l'incolumità di tuo fratello dopo questa sera>> cerco di sdrammatizzare e lei ridacchia.

<<Bene allora fammi sapere quando devo chiamare Kevin, io cercherò di tornare un po' prima per evitare che vi ammazziate a vicenda>> mi dice prima di salutarci e dividerci.

Torno in camera per fare una doccia e bere altro caffè. Apro la porta e trovo Beatrix già pronta, a volte vorrei si guardasse con i miei occhi per farle capire quanto è bella. <<Sei stupenda Trix, buona fortuna con i Williams>> le auguro sapendo quanto sono complicati i suoi.

<<Spero che almeno stasera si possano evitare i drammi familiari, tu apposto?>> mi chiede con un sopracciglio inarcato.

<<Si mi faccio una doccia e vado a disperdermi con la macchina di Eve>> ridacchio mostrandole le chiavi. Le racconto com'è andata la mia giornata e lei fa lo stesso dopo di che scappa via.

Passa circa un'oretta e io sono pronta. Ho asciugato i capelli lasciandoli mossi e ho messo gli occhiali, per l'outfit ho optato per una tuta grigia con sotto una canottierina. Esco fuori casa bevendo l'ennesimo caffè e mi dirigo verso McMinville, almeno quella strada la conosco un minimo e so che non mi sarei persa.

Sono circa le otto quando diamo il via al nostro piano, Kevin è partito da Nashville e io sono alle prese con un cacciavite e una ruota. Dopo svariati tentativi sono riuscita a forarla. Mi rimetto in macchina e chiudo le sicure, non si sa mai chi potrebbe passare per queste stradine deserte.

1 ora dopo...

È passata una cazzo di ora, vorrei proprio sapere che fina ha fatto Kevin fottuto Mitchell. Stronzo per com'è non mi sorprenderebbe se mi lasciasse qua. Il cellulare che vibra cattura la mia attenzione.

Mitchell lo sbruffone: mandami la tua posizione

io: chiedilo con gentilezza grazie.

Mitchell lo sbruffone: muoviti o ti lascio li a marcire ragazzina.

Lo odio, è insopportabile e anche stupido se pensa che io non abbia gli attrezzi per cambiare una misera ruota. "Tecnicamente è così Len visto che li hai lasciati al campus per non destare sospetti" mi ricorda la mia coscienza. 

Gli mando la posizione esatta e in meno di dieci minuti compare di fronte a me su una BMW M4 bianca insieme a Colin. Non me ne bastava uno che cavolo.

<<Principessa ti sei persa?>> proferisce l'amico abbassando il vetro. <<No, ho solo forato e non avevo gli attrezzi per cambiare la ruota>> scendo dalla macchina in contemporanea a quell'arrogante.

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