Capitolo 3

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                                                               "Così hanno decretato gli dèi. Che, nel perdersi, ciascuno possa ritrovare se stesso."  

Omero, Odissea


Pov Selene

Mi sveglio tutta sudata e con il fiatone a causa di un incubo, questa è ormai routine. Quando c'era papà e facevo un brutto sogno veniva a coricarsi con me e dormivamo abbracciati... Dalla sera in cui è morto non faccio altro che incolparmi per quanto successo. 

Mamma dice che non c'entro nulla perchè il destino aveva già deciso dovesse andare così, ma sono convinta che se avessi fatto a meno di chiamarlo per far sì che tornasse prima, lui non avrebbe mai incontrato quegli assassini. 

Già quella sera papà vide delle persone ferme in mezzo alla strada che chiedevano aiuto e si fermò, in realtà questi erano dei ladri che l'hanno ucciso a sangue freddo per qualche spicciolo.

Non dimenticherò mai come mamma era tornata a casa distrutta dal dolore, ne tantomeno le continue domande su dove fosse papà da parte di Logan e Zoe. I miei erano sempre stati una coppia molto affiatata, quando litigavano non riuscivano a resistere mezz'ora senza rivolgersi parola e puntualmente li trovavo sul divano a coccolarsi a vicenda. 

Mi hanno sempre trasmesso questa visione un po' idilliaca dell'amore che allo stesso tempo definirei distruttiva, perchè con lui è morta per sempre una parte di mamma e nessuno di noi può ridargliela indietro. Forse è giusto così, forse l'amore è gioia e dolore, io di una cosa sono certa: "Non c'è fine per chi si appartiene".

Vorrei vivere un sentimento forte come il loro, ma ho paura. All'apparenza posso sembrare una ragazza forte che non permette a nessuno di ostacolarla, ma è tutta una facciata che mi sono costruita nel tempo. 

Dopo il bullismo subito alla scuola elementare e la sua morte, ho capito che il mondo è pieno di bastardi che aspettano solo di vedere le tue debolezze per poi pugnalarti alla spalle. Ho deciso che non sarei più stata "la nerd" che tutti prendevano in giro per il suo apparecchio e il caschetto, così mi feci forza e uno ad uno li rimisi al loro posto. 

Il sonno sembra ormai essere scomparso, decido di alzarmi dal letto consapevole che tra poche ore sarei tornata a Nashville. Mi butto sotto il getto dell'acqua calda per distendere i nervi e quando chiudo gli occhi mi sembra di sentire lo stesso odore di ieri, quello del sandalo. 

Cambio la temperatura dell'acqua decidendo che forse una doccia fredda sarebbe stata l'ideale per svegliarmi. Finisco di lavarmi, asciugo i capelli lasciandoli al naturale e la stessa cosa faccio con il mio viso, non mi va per niente di truccarmi ne tantomeno di coprire le lentiggini. Prendo la valigia e la porto al piano di sotto dal quale arriva un odorino molto invitante. 

Mi dirigo in cucina pronta a divorare ogni cosa e noto che sono tutti già a tavola. 

<<Buongiorno tesoro aspettavamo te siediti>> mi dice mamma stampandomi un bacio in fronte. Io però non riesco a muovere lo sguardo da un punto ben preciso e Logan deve aver capito il perchè, infatti prende le crêps e le nasconde nella dispensa. 

<<Logan che cavolo! Volevo mangiarne una, prendimele>> quando però mia sorella si rende conto della situazione si zittisce subito. <<Scusa Len non volevo davvero>>, mamma intanto ci guarda con occhi dispiaciuti ma io do un bacio sulla guancia a tutti e tre e mi siedo a tavola. Da quel giorno non riesco più a mangiare le crêpes, anche solo a guardarle mi sale la nausea.

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