V - nero pece

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Il nero è qualche cosa di spento,
come un rogo combusto fino in fondo,
qualche cosa di inerte come un cadavere,
che è insensibile a tutto ciò che
gli accade intorno e che lascia
che tutto vada per il suo verso.

*

Mentre Yoongi prova a tenere fermo il corpo irrequieto dell'amico, Seokjin gli rimuove l'ultimo frammento di vetro dal ginocchio, sebbene questo sia il più problematico da tirare fuori, e questo si avverte dai lamenti incessanti che provengono dal ragazzo in pena.

«Mio dio» dice il mio migliore amico a tratti disgustato dalla vista del sangue, «non riesco nemmeno a guardare».

«Questo non è niente, Jimin» si riferisce a lui il ragazzo misterioso dai capelli neri sebbene mantenendo una certa distanza, «ti assicuro che abbiamo affrontato di peggio».

«Ma cos'è che siete» e qui avverto che il biondo stia per tirare fuori una delle sue solite battute fuori luogo, «una setta?»

«Ciò che siamo non è affar tuo» gli risponde immediatamente ancora Yoongi, stavolta innervosito.

«Non trattarlo così» interviene il castano mentre termina dei punti di sutura a colui che è caduto in improvviso silenzio.

«Non ho bisogno di un avvocato» dichiara il biondo con un filo di indifferenza e scherno nei confronti dell'amico, «specialmente se compare e scompare a suo piacimento, ad un certo punto è inutile, no?»

«Sai che non è così, Jimin» si affretta a difendersi il finto medico una volta in piedi, «e se mi dessi modo di spiegare io-».

«Non devi spiegargli proprio niente, andiamo» si intromette ancora una volta il maggiore cominciando una conversazione con gli occhi che termina con lo sguardo basso di Seokjin.

«Dove dovete andare?» domando con fare irrequieto, poiché l'unica cosa di cui mi interessa in questo momento, inspiegabilmente, è quella di capire cosa ne devo fare del ferito, «e Taehyung?»

«Come ho già detto» dichiara ancora lo scontroso del gruppetto «non sono affari vostri, moccioso».

«Ascolta, Yoongi» lo afferro per un braccio beccandomi l'ennesima occhiataccia, «degli affari vostri me ne frega meno di zero» asserisco poi con spavalderia – bugia, Jungkook, «mi avete portato un — per quanto ne posso sapere — moribondo e adesso pensate che io debba mettermi a giocare all'infermiere?»

«Sinceramente?» domanda con ovvietà lui, «sì».

«Ma guarda tu se...» assottiglio perciò gli occhi in due fessure, schernito dalla sua sfacciataggine.

«Presto sarete fratelli, dopotutto» mi rammenta successivamente il castano, «perciò chi se non tu?» termina infine la frase facendomi praticamente rimanere le parole in gola. «Ah, e... Jungkook» mi dice poi, «stanotte potrebbe avere un po' di febbre a causa da un'infezione per i pezzi di vetro che gli ho rimosso, niente di particolare, però, domani tornerà ad essere il solito seccatore».

«E per la cronaca» aggiunge il mio precedente interlocutore, per poi chiudere la porta alle proprie spalle, «stiamo andando a salvargli il culo».

«Quanto è affascinante...» confessa il biondo con uno sguardo sognante, mentre comincio a dare una sistemata alla stanza.

«Ma chi?» gli chiedo perciò senza badare troppo alla sue parole, per poi avvicinarmi al corpo del corvino che sembra dormire beatamente.

stepbrothers - taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora