XV - maschere e volti

56 5 3
                                    

"Ogni falsità è una maschera,
e per quanto la maschera
sia ben fatta,

si arriva sempre,
con un po' di attenzione,
a distinguerla dal volto".

*

Mi ritrovo tra i panni di una statua, immobile, con il cuore che batte forte nelle orecchie, mentre le sue parole continuano a risuonare nella mia mente. «Vorrei che tu mi baciassi» ha detto, ed è tutto ciò che riesco a sentire, come un'eco infinita che rimbomba nel silenzio della notte.

Sollevo lo sguardo e incontro i suoi occhi, ancora così vicini ai miei. Sono talmente profondi che sembrano contenere tutto ciò che lui non dice mai a parole. C'è una luce strana, quasi magnetica, che mi ipnotizza e mi fa sentire come se fossi l'unico al mondo in grado di vederlo veramente. Mi perdo per un istante, intrappolato in un'intensità che mi fa vacillare. I suoi capelli gli cadono disordinati sulla fronte, e per un attimo sento il desiderio di allungare la mano per sistemarglieli, solo per poter sfiorare la sua pelle, solo per sentire ancora quel brivido che mi attraversa ogni volta che ci tocchiamo.

È in quest'istante che realizzo quanto desidero assecondare la sua richiesta. È una tentazione che mi si è insinuata dentro fin da quando ha iniziato a guardarmi in quel modo, e per quanto io cerchi di ignorarla, non posso fare a meno di chiedermi cosa significherebbe davvero lasciarmi andare. Ma poi mi fermo, perché so che sarebbe sbagliato.

Tra di noi c'è una linea sottile, una linea che non dovremmo oltrepassare perché presto diventeremo fratelli, e questa realtà mi colpisce come un secchio d'acqua fredda.

Eppure non posso fare a meno di pensare che non è giusto. Non è giusto che Taehyung sia l'unico capace di farmi sentire così, l'unico a farmi provare qualcosa che non riesco neppure a definire, come se tutto il resto del mondo fosse solo uno sfondo sbiadito e lui l'unico dettaglio vivido, chiaro, davanti a me. Non so neanche perché sia lui a riuscirci, né cosa ci sia in lui che mi attira così tanto. So solo che in questo momento il mio cuore si rifiuta di ascoltare la ragione, e questo mi spaventa più di ogni altra cosa, mi fa tremare anima e cuore.

Ma devo ricordare a me stesso che lui non è completamente lucido. Devo essere io quello che rimane ancorato alla realtà.

«Taehyung, sei ubriaco» mormoro, cercando di mantenere la voce calma e ferma, come se questo bastasse a riportarlo indietro dalla nebbia dell'alcol. «Non sai quello che stai dicendo».

Le sue dita non si staccano dalle mie, anzi, le stringe con più forza, come se temesse che potessi andarmene da un momento all'altro. «Sì che lo so», ribatte con un tono di voce basso, roco, un sussurro che scivola tra di noi e fa rabbrividire l'aria intorno. «So esattamente quello che voglio».

Dio.

Allorché deglutisco, sentendo la tensione tra di noi farsi sempre più densa. «Non dovresti dire cose che poi ti pentirai di aver detto» provo a farlo ragionare, ma suona debole, quasi come se stessi cercando di convincere me stesso più che lui. «Dobbiamo solo... dobbiamo solo tornare dentro e lasciar perdere. Domani mattina rideremo di tutto questo, te lo prometto, anzi farò finta che non sarà successo niente, me ne dimenticherò».

Il corvino scuote la testa lentamente, come se le mie parole non avessero alcun peso. «Perché vuoi sempre scappare?» mi chiede, e nei suoi occhi intravedo un misto di vulnerabilità e ostinazione. «Non voglio dimenticare. Voglio ricordare ogni singolo istante. Non ho mai supplicato nessuno, chiunque si è sempre buttato ai miei piedi senza che io facessi nulla, ma se potessi, se solo mi dicessi che funzionerebbe, arriverei a supplicarti per quanto ti desidero. Voglio te».

stepbrothers - taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora