Noce

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Oggi so che nonostante la vita ti porti a intraprendere percorsi difficili ed esperienze negative, non si deve mai diventare ciò che non si è. Non meritiamo di essere cambiati e di perdere la bontà interiore.
Noce è il monito di ciò che sarei potuta diventare, e che fortunatamente ho saputo respingere.

Cinismo, freddezza, noncuranza, distacco.
La noce di ogni singola persona, racchiusa in un guscio di falsa apparenza, interesse e finta dolcezza.
Mai stata brava a riconoscere in un prato i funghi velenosi da quelli commestibili.
Le noci buone da quelle marcie.

La finta apparenza sarà sempre il mio inferno personale, il logoramento dei pensieri e quelle lacrime dallo stesso sapore amaro.

Gli stessi luoghi in cui cammino per quelle sensazioni così simili tra loro.
Quel senso di inadeguatezza, di sconfitta, che torna sempre nei momenti in cui la vita sembrava aver ritrovato la rotta giusta.
Nel momento in cui ti senti invincibile, intoccabile, immortale per aver attraversato il tornado ed essere uscita illesa.
La tempesta più forte che aveva lasciato spazio al sole.
Il dolore che aveva ceduto il posto alla rinascita.

Sprofondi di nuovo.

E ogni volta la voragine sembra più profonda, la luce nell'oscurità sempre più soffusa, il sorriso più amaro, e gli occhi più spenti.
E lo sai che ne riuscirai, e che avrai una cicatrice in più sul cuore.
Ma ogni calcio e pugno nello stomaco hanno ormai il sapore di quella noce amara.
E sai che se vuoi sopravvivere dovrai trovarti anche tu il tuo guscio di falsa apparenza.

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