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Amore

«tra le tue braccia
Sono in paradiso»
Kyle Gray

•ℂ𝕒𝕥𝕙𝕪•

☆☆☆

Mi massaggio gli occhi e poi maldestramente le meningi, cercando di stiracchiarmi il più possibile.

Facendo un po' fatica, per colpa di due braccia super palestrate che mi tengono ancorate a lui. Il mio Kyle.

Il mio compagno.

Ester aveva torto marcio a dirmi quelle cattiverie, io lo sento... sento il legame che ci unisce. Ora più che mai in effetti.

Sono distrutta, stanchissima e mi fa anche un po' male il pube se devo dire, ma niente di grave e soprattutto: sopportabile.

Di sicuro sempre meglio di quello che mi hanno fatto nella mia vecchia camera. Al solo pensiero il terrore mi invade il corpo.

Sento le braccia stringermi maggiormente e il naso del mio compagno sfiora il mio collo, facendo partire mille scariche elettriche in tutto il mio corpo, ancora assonnato.

«Hey bestiolina, che hai?» Domanda, con voce un po' roca, ancora impastata dal sonno.

Rimango un attimo spiazzata dalla sua domanda «in che senso?» Domando confusa. Come ha fatto ad intuire il mio stato d'animo?

«Amore, sento che c'è qualcosa che non va... oramai ci siamo legati del tutto. Posso sentire i tuoi stati d'animo e il tuo dolore fisico se molto elevato» sospira, ancora appoggiato sul mio collo «avanti amore, dimmi che hai» continua.

«Le due ragazze che mi hanno torturato, una era Ester, un'amica d'infanzia di mia sorella Stacy...» inizio a raccontare ma Kyle mi blocca.

«Non chiamarla così» pronuncia più serio che mai.

«Cosa?» Domando confusa.

«Tua sorella? Non chiamarla così, se ti ha fatto quello che ha fatto non merita questo nome» quasi mi sgrida, parlandomi in modo brusco.

«Però è così, non la considero una vera sorella, ma è così e basta» sospiro. «Comunque dicevo, Ester mi ha detto che eri il suo compagno. Che non mi hai mai amata ma solo usata».

«E tu ci credi? Ci hai creduto?» Chiede alzandosi e, appena seduto di fianco a me, ancora a petto nudo, con solo il lenzuolo che copre le sue parti intime, noto tutti i graffi lasciati da me.

Mi porto una mano alla bocca, imbarazzata e pentita «Scusami...» sussurro, avvicinando una mano sulla sua schiena.

«Mh?» Mi guarda confuso, per poi notare la mia mano appoggiata sul suo dorso. Il suo sguardo cambia, trasmettendomi una dolcezza indescrivibile, per poi ridacchiare «se è questo il prezzo da pagare per vederti sempre rilassata tra le mie braccia, allora accetto. Accetto cazzo... Cathy io ti amo».

Si avvicina prendendomi per i fianchi, tirandomi sulle sue gambe e così facendo mi ritrovo, ancora completamente nuda, a cavalcioni su di lui.

Un braccio passa dietro la mia schiena stringendomi ancora di più a lui e la mano si posiziona dietro la mia testa.

Mi bacia, con calma. Con quello che lui definisce amore. Con quello che io ho capito essere l'amore.

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