21.

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Dove si trova Cathy?

Quando quella sensazione 
di calore immenso
si adagia sul tuo cuore,
colmando le mille
depressioni create
da quell'amore tossico
nato per errore. 
Diventa parte di te, 
il tuo sorriso,
le tue farfalle
nello stomaco. 
Rinasci.

G.S.

•𝕂𝕪𝕝𝕖•

☆☆☆

Mi sistemo per la millesima volta il ciuffo, cercando di riprendere la calma che ho perso sette ore fa, ovvero quando la mia Cathy  è sparita. 

Mi siedo sul divano di casa mia, di fianco a mia sorella, mentre gli altri rimangono in silenzio pensierosi sul da farsi. 

Siamo: io, Cloe, mio padre, Candy, Roy, il mio amico Bryan e purtroppo Baker, il compagno di mia sorella, cosa che non mi va ancora giù. 

«È assurdo che i poliziotti abbiano deciso di andarsene proprio ora e non proseguire con le ricerche...» sospira ancora in lacrime Candy. Vedo Roy stringerle con forza la mano e, tra me e me, penso che darei qualsiasi cosa pur di farlo anche io ora con la mia bestiolina. 

Eppure la risposta del poliziotto, che ha appena lasciato il mio appartamento, è stata: «Cathy Rose? Mi dispiace ma questa persona non esiste. Non compare il suo nome da nessuna parte... avete assunto farmaci di recente?» 

Certo, per inventarmi che una ragazza è scomparsa nel nulla, con la testimonianza di ben sette persone, io mi sono drogato. Abbiamo anche cercato sulla lista di istituto, per vedere se compariva lì il suo nome. Niente.

La mia Bestiolina si è volatilizzata, come se non fosse mai nata, come se non fosse mai esistita. Non riusciamo a trovarla da nessuna parte, né su internet, né in nessun altro modo. 

Mi alzo per prendere un po' d'acqua, ma un dolore lancinante mi colpisce il petto, facendomi piegare in due. Cloe è la prima ad arrivare in mio soccorso, si fionda su di me agitata più che mai.

Non riesco a riprendere fiato, apro la bocca non emettendo nessun suono, se non un leggero gemito. Sgrano gli occhi, continuando a percepire questa sensazione orribile.

«Kyle?! Che diavolo ti prende?! Kyle!» Urla mia sorella agitata. Appoggio una mano sul petto e nel mentre, anche gli altri si avvicinano per vedere che sta succedendo. 

«Cathy...» provo a dire, ma la voce mi esce flebile e una lacrima mi riga il volto.

«La sua compagna sta male, se il dolore è troppo elevato la nostra metà sentirà il dolore provato» risponde mio padre preoccupato «non possiamo fare granché... l'unica cosa è solamente sperare che smetta presto. Non abbiamo alternative». 

Mi fa male il cuore. Lei sta soffrendo e io non sono li con lei, questa sensazione è ancora peggio del dolore che sto provando.

Mi alzo a fatica con l'aiuto di mia sorella «vado in camera mia» annuncio, guardando fuori dalle finestre. Oramai è quasi notte fonda e meglio che vada a riprendermi in fretta perché domani non farò altro se non cercare la mia bestiolina. 

Mi dirigo verso le scale per la mia camera, mi importa poco di dove andranno gli altri a dormire o cosa faranno in questo momento.

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