Dopo aver salutato i miei genitori, e aver caricato le valigie nel cofano, salgo in macchina per intraprendere il lungo viaggio che mi attende.
«Stai attenta e avvisa appena arrivi. Mi raccomando non bere e non drogarti.» le solite raccomandazioni di ogni mamma.Parto, e dallo specchietto vedo i miei genitori che continuano a salutarmi e un senso di nostalgia mi attanaglia.
Arrivo dopo ore di viaggio, e la prima cosa che faccio appena scendo dall'auto è stiracchiare le gambe e prendermi due minuti per osservare la vastità del campus.
Mi sono fermata una sola volta durante il viaggio, per poter mangiare il panino che ho preparato questa mattina.Prendo le valigie e mi incammino verso la segreteria, sperando di non perdermi.
Da qualsiasi parte mi giro ci sono delle stradine in pietra, immerse nei verdi giardini, che portano a diversi padiglioni segnati da dei numeri e delle lettere.Quel giorno era gremito di gente, matricole alla ricerca della propria stanza, e studenti alla ricerca di qualche conquista da fare.
Giro a vuoto senza trovare la segreteria, e il peso delle valigie non sono di aiuto.
Mi fermo un attimo e mi siedo su una panchina per riposarmi, e ne approfitto per rispondere a qualche messaggio.«Hai bisogno di una mano? Ti vedo persa»
Alzo il viso e davanti mi ritrovo un ragazzo più grande, dell'ultimo anno forse, è molto alto e ha già la barba.«Sì grazie, sono appena arrivata e sinceramente vorrei solo buttarmi sul letto per quanto esausta.»
Si sistema gli occhiali sul viso, forse scesi per via del sudore.
Deve far parte della squadra del campus, perché su una spalla tiene uno di quei borsoni sportivi e dalla t-shirt attillata che indossa si intravede il fisico sportivo.«Immagino tu stia cercando la segreteria. Sono di strada perché la mia stanza sta poco prima ma posso allungarmi e accompagnarti.»
Si incammina senza attendere la mia risposta, e io lo seguo a passo spedito dato che un suo passo equivale a tre dei miei.
«Io sono Tyler Tompson comunque, piacere.»Una volta arrivati, controllano il mio documento, e mi consegnano le chiavi.
Osservo il portachiavi, sopra c'e inciso "R- 54".«Padiglione R, camera 54»
«Bene, padiglione R, chissà in che parte sperduta si trova» penso ad alta voce.
Tyler ride.
« Da qui c'è da camminare un poco a piedi. Caso vuole che sia la stanza della mia ragazza.»
Da camminare? Ancora? Penso tra me e me.«Poso la maglia in camera e andiamo.»
In mani aveva una di quelle maglie dei campus...
«Dove si prendono?» la indico con l'indice.
«Questa è della squadra di football di cui faccio parte» mi mostra il suo cognome con un numero sul retro della maglia. «Ma se vuoi delle maglie, ti basta andare al merchandising che si trova nell'atrio del padiglione B.»
«Penso che sarà per la prossima volta. Non sono una tipa sportiva, ho ancora il fiatone.»
«Ci conto, è la mia ragazza ad occuparsene. È il capo delle cheerleader e i fondi vengono usati per la squadra di football e per le feste del campus.»
Ragazza in gamba la mia compagna di stanza, già mi piace.Posa la maglietta in camera e ci avviamo verso il padiglione R.
«Almeno non sono capitata nel padiglione Z...»
«In realtà i padiglioni arrivano fino alla S.»
«Le altre lettere le avevano finite?»
«Immagino di sì...» dice con fare serio. Forse sto iniziando ad irritarlo con le mie battutine squallide.
«I primi cinque padiglioni comprendono, il campo da football, la segreteria, le varie aule dove si tengono le lezioni ed i convegni e ci sono gli studi dei professori. Il resto, quindi dalla F in poi, sono tutte le stanze degli studenti.»
«Mi conviene svegliarmi mezz'ora prima la mattina se voglio essere in orario quindi.»
Una risata fragorosa accompagnato da un «credo proprio di sì.» Forse non sto facendo una così cattiva impressione.
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Lies and Betrayals: bugie e tradimenti
Novela JuvenilBeatrice Bailey ha una vita tranquilla: una famiglia amorevole, molti amici che le vogliono bene e Nate - il suo fidanzato - con cui sta da quando erano piccoli. Le sue certezze andranno in frantumi quando incontrerà Dale Davis: il ragazzo più ambi...