4. Anger and broken heart

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🖤W i l l🖤

Mi mancano quei giorni
in cui i miei sorrisi
erano veri

Joker


Sono due giorni che Malia mi evita.
Ogni volta che le mando un messaggio o la chiamo mi ignora.
Nonostante io sia arrabbiato con lei, non posso fare a meno di essere preoccupato.

Come starà adesso?

Quel bastardo le ha spezzato il cuore e so benissimo che ci sta ancora male, anche se lei dice il contrario.
Sto camminando avanti e indietro nella stanza da mezz'ora cercado di capire se scriverle ancora oppure no.
<Cosi mi fai venire la nausea, Will>
Blake sta seduto sulla finestra, impegnato ad osservare chissà cosa.

Mi fa impazzire.
Come fa a stare così tranquillo?
<Mi spieghi perché non sei incazzato?> gli chiedo <insomma, Malia ci ha mentito, Blake! Sapeva benissimo che lui fosse qui!>
<Lo sapevo anch'io> ammette lui, voltandosi nella mia direzione.
<Cosa?!>
<Non è stata Lia a dirmelo. L'ho visto qualche giorno fa. Arya parla solo di lui> dice serio come non l'avevo mai visto.

Non ci credo..
Prendo un respiro profondo prima di sedermi sul letto di Blake.
<Perché non me l'hai detto?>
<Esattamente per questo> mi indica <avresti dato di matto e chissà cosa sarebbe successo. Sono sicuro che Malia abbia pensato la stessa cosa>
Mi sento un perfetto idiota adesso.
Lia non si è sentita libera di parlarmi perché sono un coglione troppo impulsivo.

Dev'essere difficile per te..

Prendo il telefono dalla tasca, deciso a mandare quel maledetto messaggio. La mia sorellina ha bisogno si sapere che ci sono per lei. Sempre.

Lia, so che mi stai evitando, ma sono
davvero preoccupato.
Per favore, possiamo
parlare?
Voglio solo assicurare che tu sia bene.


Mentre sono in attesa della risposta, rifletto su come affrontare la questione senza dare di matto. Non voglio che si senta sottopressione per colpa mia.
<Rilassati Will> mi ripete Blake con calma, ma io sono un fascio di nervi.
<Esco un po'..> dico, alzandomi dal letto. Mio fratello non prova neanche a fermarmi. Sa che ho bisogno di tempo.

Sento ancora le lacrime di Malia che mi bagnano la spalla mentre mi chiede tra i singhiozzi cosa ha che non va. E per chi? Per quello stronzo biondo.
Sono ancora presa dal pensiero di Lia, quando vedo Carina uscire dalla biblioteca. Anche lei sembra vedermi e, con un sorriso timido, mi saluta.
<Tutto bene, William?> domanda. Lei è l'unica che mi chiama col nome completo. La sua voce è così bassa che devo abbassare il volume a tutti gli altri rumori per sentirla. Anche se in realtà sembra che spariscono da soli.

<A meraviglia..> borbotto.
Carina si accorge della mia espressione dura e cerca di distrarmi.
<Comunque sei un ottimo ballerino>
Quel suo tentativo mi fa sorridere leggermente e quando Carina lo nota, le sue spalle si rilassano.
<Anche tu sei brava>
Le due gote si arrossano a vista d'occhio mentre lei distoglie lo sguardo da me.
<Grazie..>
Ci incammiamo verso il giardino, continuando a parlare di quella sera.

Non so come, ma è riuscita a trascinarmi in pista. Nonostante la sua timidezza è venuta da me per non lasciarmi sola, convincendomi poi a ballare.
All'inizio ero un po' riluttante, ma il suo sorriso dolce e la sua determinazione mi hanno convito. Anche lei era tesa, ma una volta iniziata la canzone sembrava un'altra persona. Senza incertezza o paura. E mentre i nostri corpi si muovevano a ritmo di musica, io mi sentivo a mio agio con lei.

Sotto lo stesso cielo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora