Tornata alla festa Seam si sentì più libera di muoversi. Innanzitutto, il suo vestito era meno stretto rispetto al precedente, ed era blu con piccole decorazioni bianche che ricordavano delle stelle... poteva sembrare un bell'abito dalla descrizione, ma Emrys e Seam avevano deciso per un capo a basso prezzo, di un negozio in periferia, per far credere che fosse stata effettivamente Seam a poterselo permettere.
L'abito in saldo era costato solo una trentina di edeni, quindi poco più di sei grossi cappuccini al costoso Cafè Menta.
Non avendo tempo per fare qualcosa ai suoi capelli, si limitò a spazzolarli e lasciarli sciolti sulle spalle, per poi correre di nuovo dentro la sala.
Emrys le aveva mostrato una porticina un po' più discreta dalla quale entrare, proprio dietro uno dei grandi tavoli carichi di cibo e coperti da delicate tovaglie color lavanda. Socchiusa la porta per controllare di non essere vista, Seam sgusciò dunque di nuovo in sala, accovacciandosi per terra senza troppi pensieri.
Si rialzò poi davanti al buffet, spuntando come dal nulla, facendo prendere un colpo a tre giovani che stavano scegliendo le tartine.
Dopo aver fatto loro un gran sorriso di scuse, Seam corse a cercare Emrys, evitando gli ospiti con rapidità, ormai del tutto incurante del dover tenere un qualche tipo di forma. Libertà!
Ricevette le occhiatacce di molti per quel comportamento, ma non le importava al momento, voleva solo trovare Emrys e raccontargli qualcosina del frammento di serata appena trascorso.
Emrys, tuttavia, non sembrava essere da nessuna parte.
«Emrys, Emrys... dove mi sei finito?» Seam scosse la testa, riavvicinandosi a uno dei tavolini e prendendo a caso un bignè salato.
«Non sta usando un piatto?» sentì un bisbiglio vicino a lei.
«Ma chi è? Una "l"?»
«Ho sentito che il giovane Delearth ha invitato anche gli studenti della borsa di studio della sua scuola...»
I sussurri continuarono, e Seam si voltò per ritrovarsi tutti che la stavano fissando... riprese allora a camminare, continuando a sbocconcellare il suo bignè, cercando qualcosa da bere.
Il davanti dei tavoli si stava facendo sempre più affollato; diverse persone si erano prese una pausa dal ballare, approfittandone per riempiersi lo stomaco con delicati piccoli piatti, molti che gli chef stavano componendo per loro sul momento. Solo parte del cibo era a buffet.
«Bocciolo d'osmanto, per crescere forte e sana ti consiglio quest'ottimo riso venere con verdure», Aaron le si era avvicinato, con un sorriso e un piatto tutto per lei. Be', non aveva trovato Emrys, ma aveva trovato comunque qualcuno che conosceva!
Era impossibile non capire che quello era Aaron, e non solo perché l'aveva visto scendere prima dalla sua apposita scalinata, ma anche perché era tra i più alti della stanza e i suoi capelli rossi parevano ardere sotto le luci della sala.
«Grazie! Finalmente un viso amico», disse Seam, ridacchiando e accettando il piatto.
«Scommetto che ti sei nascosta tutto il tempo per non avere a che fare con noi», Aaron indicò con un vago cenno della mano l'intera sala. «Ma questo non ti consentirà di sfuggire a un ballo con me».
«Non so ballare granché bene», tentò subito di svicolare Seam.
«Ohoh... pensi che non ti abbia visto ballare? Eri vicino a me», Aaron aveva abbassato la voce nel dirlo, chinandosi su di lei con un piccolo ghigno sul viso.
Naturalmente Aaron sapeva tutto di quel suo travestimento, dopotutto già una volta l'aveva vista come Magnolia.
«Non ti abbiamo forse insegnato bene? Non mi pare che tu abbia pestato un piede neanche una volta! E in ogni caso, non mi arrabbierei se succedesse», proclamò ancora Aaron, piuttosto fiero. «Ehi, il vestito è di Gigiet?»
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Il Desiderio dell'Osmanto
ParanormalDopo innumerevoli vite in cui ha perso l'uomo che amava, per salvarlo Seam ha deciso di fare un patto con un misterioso essere che vede nei sogni. La sua impresa, però, potrebbe rivelarsi più difficile del previsto, dato che il destino di Seam è ind...