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Canzone per il capitolo: Queen of disaster-
Lana Del Rey

Il giorno dopo al fastidioso messaggio di Lucy, quindi in seguito al nostro famoso "furto guidato", Dinah inviò il video a Madame Bisset e lei mi telefonò subito per poter parlare con me

<<Il video che ha inviato la vostra compagnia è stato terrificante>>, esclamò. Sorridendo, tenni il telefono in equilibrio tra la spalla e l'orecchio mentre ascoltavo la donna parlare. Davanti a me c'era un cavalletto, con la bozza di un disegno quasi completo.

<<Quelle che le abbiamo mostrato sono tecniche molto diffuse tra i migliori ladri e, purtroppo per noi, i Poppy sono i migliori>>, dissi.

<<Come miglioriamo la sicurezza, allora?>>, domandò con preoccupazione. Senza smettere di dipingere, le spiegai i passi successivi già stabiliti insieme a Louis e il resto del gruppo.
La mia voce rimbombava tra le pareti vuote delle stanza che, a breve, avrebbe ospitato i quadri di Monet. Mi piacevano il silenzio e la calma che circondavano la stanza.

<<Almeno, sappiamo che aspetto hanno questi ladri?>>, chiese la donna.

<<Abbiamo fatto del nostro meglio per trovare informazioni sui Poppy, ma è stato impossibile>>, commentai. Misi il quadro in pausa, affrettandomi a sciacquarmi le mani.
Chiacchierai con Bisset per alcuni minuti, finché poi non si scusò con me dicendo di avere un impegno. Era una donna estremamente gentile, da quel poco che avevo potuto comunicare con lei, perciò non l'avremmo mai presa di mira se il nostro fosse stato un colpo personale nei suoi confronti. Purtroppo, però, era la direttrice del museo che avevamo scelto come bersaglio e, anche se un po' mi dispiaceva, avremmo preso quello che era nostro.

Con quei pensieri, mi recai in soggiorno, trovandolo completamente vuoto. Sapevo che Dinah si era rinchiusa in camera sua, così come sapevo che Louis, Ally e Lauren erano usciti in mattinata per compiere delle commissioni.
Di Normani e Harry, invece, non sembrava esserci traccia e non avrei saputo dire cosa stavano combinando. Comunque, sul divano trovai un pacco. L'ennesimo di quella settimana e strinsi le sopracciglia: un altro regalo da parte di Lucy. Sbuffando, andai ad aprire la scatola per vedere cosa conteneva. Lauren decise di entrare proprio in quel momento, con una busta tra le mani. Sembrò paralizzarsi quando vide cosa stringevo tra le dita, avvicinandosi a me per poter prendere la collana.

<<Camila, è per me? Non avresti dovuto. Te l'ha detto Louis? Volevo questo set da quando l'ho visto in un dipinto al Louvre e...>>, la indossò con felicità, voltandosi verso di me. Il sorriso che era nato sul suo volto si spense quando guardò i miei occhi, rendendosi conto che non avevo pronunciato una parola e non stavo sorridendo.

<<E' un regalo di Lucy> >, mormorai.
Meraviglioso. L'ennesimo regalo perfetto da parte dell'assassina invece che da parte mia, la sua ragazza.

<<Speravo che tu non lo dicessi>>, sussurrò. Si lanciò un'occhiata allo specchio, toccandosi il collo quasi con malinconia. Poi, lentamente, alzò le mani per poterla togliere.

<<Non farlo>>, la fermai, posando la mano sulla sua. Mi guardò con confusione.

<<E' evidente che ti piaccia, perciò tienila. Non sono così insicura>>, dissi.

<<Ma così potrebbe farsi l'idea sbagliata; potrebbe sentirsi incoraggiata>>, disse, scuotendo la testa con convinzione.

<<E' un suo problema, non tuo>>, la tranquillizzai.

<<Vorrei solo sapere come ha fatto a scoprire che volevo proprio questo set>>, mormorò, forse parlando più a se stessa che a me. Ero stressata, ricoperta di pittura ed estremamente innervosita dalla situazione, perciò mi sforzai per non sembrare troppo dura.

Queen of thieves (libro 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora