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Svegliarmi per me è sempre un trauma, sopratutto se è la sveglia a farlo, ma stamattina è Angela che mi chiama, la mia cameriera personale;
Angela: Claire sveglia che è tornato tuo padre.
Ecco questo non è un bel segno, papà non è quasi mai casa se non per riunioni a cui ovviamente avrei dovuto partecipare anche io

Mi alzo lentamente dal letto e mi dirigo in bagno a fare la mia accuratissima skin-care , e dopo di che scendo a fare la colazione che mi hanno preparato.
Mentre scendo le lunghissime scale di casa incontro mia padre;

Papà: tesoro oggi alle 15 abbiamo una riunione, preparati è un boss molto importante, e se completiamo questa operazione incasseremo tantissimi soldi; dice soddisfatto mio padre

Io faccio un segno positivo con il capo, ho provato davvero tantissime volte a convincerlo a tenermi fuori dai suoi affari, come li chiama lui, ma non ne ha mai voluto sapere.

Vado in sala da pranzo dove trovo già apparecchiato, e in men che non si dica arriva Guglielmo con la mia colazione, yogurt bianco con fragole e lamponi freschi accompagnati da una granella al cioccolato e cocco proteica, da bere prendo una semplice spremuta d'arancia;

Finita la colazione sono esattamente le 9:30 e sarebbe il momento dell'allenamento, ma Angela mi ricorda perfettamente che oggi avrei avuto una seduta di massaggi, nella nostra spa al piano sottostante, papà la richiede sempre per me quando abbiamo delle riunioni, non vuole che io sia stressata o mostri segni di nervosismo durante l'incontro; perciò indosso un'accappatoio e scendo nella spa.

Dopo esattamente 40 minuti risalgo in camera e vado nella mia enorme cabina armadio per decidere cosa indossare;
Dopo 30 minuti ho scelto un maglione Gucci a manica corta grigio, che ricordo perfettamente che me lo regalò nonna, e un pantalone di Armani a palazzo, per le scarpe dei semplicissimi tacchi Louboutin neri.

Mi siedo alla mia postazione makeup e ricreo il trucco di tutti i giorni, molto semplice ma sempre elegante.

Ormai si era fatta l' ora di pranzo e a
chiamarmi non fu Angela come tutti i giorni ma fu Guglielmo, io gli chiesi dove fosse Angela e lui mi rispose che era impegnata con mio padre;
Scesi e mi sedetti a tavola, lo chef aveva preparato della pasta al tartufo, ovvero quella preferita da mio padre.

Finito di pranzare gli chiesi dove fosse Angela, lui mi disse di non curare della sua assenza, e che per oggi sarebbe stata con me Lorena, incominciai un po' a preoccuparmi dato che io volevo motto bene ad Angela, perché era come la mamma che non avevo mai avuto, lei era una della poche persone che mi voleva bene e che non mi aveva mai giudicata per la famiglia pericolosa di cui facevo parte

Prima della stressante riunione a cui io dovevo partecipare anche se non spiaccicavo mai una parola perché non capivo veramente mai niente di quello che dicevano, mi riposai sul mio letto, a volte durante gli incontri parlavano uno strano dialetto italiano, che nonna mi disse che era quello siciliano, io ovviamente non lo capivo, era già tanto se parlavo italiano e inglese.

Mi svegliai con il campanello della villa che suonava, guardai l'orario ed erano le 14:35, erano arrivati prima, ovviamente corsi a ricompormi, avendo ancora la faccia assonnata chiesi a Lorena di portarmi velocemente il mio ice coffe, appena lo finii mi chiamò mio padre, ed era il momento di fare la sfilata scendendo dalle scale, ovviamente questa era uno dei miei momenti preferiti, mi piaceva mettermi in mostra, sopratutto quando era mio padre a farlo, una volta scesa dalla scala mi elogiava per la mia classe e la mia bellezza; anche se non sa che è veramente difficile essere sempre impeccabile in tutto, anche io ho i miei momenti no, dove sclero e rompo ogni cosa che ho tra le mani, avrò rotto almeno 10 telefoni

Scendo le scala con un sorriso smagliante, trovando il boss di cui mi parlava mio padre e sui figlio, ora ho capito perché papà ha chiesto di svolgere l'incontro a casa nostra in modo che ci fossi anche io per il figlio dell'uomo a suo fianco, chiedendo ad Angela di andare a casa e prendersi la giornata libera in modo che non mi avvertisse della presenza del ragazzo.

Papà: Giuseppe questa è la mia bellissima figlia, Claire
Strinsi la mano all'uomo e  sorrisi;

Papà: Claire lui è suo figlio Ares
Strinsi la mano anche a lui, ma stavolta non sorrisi, notando l'atteggiamento di superiorità del ragazzo, aveva un nome troppo importante, per questo se la tirava, gli feci una smorfia che gli fece cambiare espressione, il suo ghigno si trasformò in una espressione di sorpresa, ovviamente non si aspettava che una ragazza raffinata come me avesse il coraggio di guardarlo non male, ma malissimo.

Dopo questo spiacevole incontro ci sedemmo nel chilometrico tavolo nella sala delle riunioni, una delle stanze più belle della casa per me, era curata nei minimi dettagli con soprammobili d'orati e un camino in marmo nero;

Dopo 2 ore estenuanti di loro che parlavano in 10 lingue diverse e in cui io avviamento ero solo andata per bellezza come se fossi una di quelle tigri dorate sul camino.

Papà: Giuseppe dai vieni nel mio ufficio che ti faccio vedere a computer il mio progetto, Claire, potresti rimanere qui a far compagnia ad Ares, ci metteremo solo 10 minuti.

Non ci credo, si alzano e se ne vanno.

A quel punto io presi il mio telefono, il mio nuovo iPhone che non era ancora uscito e che mi aveva procurato papà.

Ares: beh non parli?
Alzo lo sguardo e lo guardo male

Ares: non credevo che una ragazza come te, con un padre così potente fosse così maleducata

Claire: non solo maleducata, è solo che non voglio parlare con te
A quel punto torno a guardare il mio telefono

Ares: dovresti, guarda chi hai davanti

Claire: non è che visto che ti chiami Ares sei un dio, per me sei solo il figlio con cui lavora mio padre
Dopo aver detto questa frase tira fuori anche lui il suo iPhone, lo stesso mio modello;

Ares: non è perchè sei la cocca di papà credi di avere solo te le cose illimitate o non ancora uscite.

Mio padre e Giuseppe tornano;

Papà: bene ragazzi, noi per oggi abbiamo finito, spero andiate d'accordo perchè noi ci vedremo molto spesso per continuare il nostro progetto.

Bene penso che per un po' andrò da nonna, anche se mio padre non me lo permetterà mai.

Giuseppe stringe la mano a mio padre a poi a me, lo stesso fa Ares, e finalmente se ne vanno.

Papà: allora cosa ne pensi?

Claire: sinceramente papà non ho capito niente di quello che stavate dicendo, parlavate in 10 lingue diverse

Papà: no tesoro non intendo del progetto, ma di Ares, cosa ne pensi di lui, è un bel ragazzo no?

Non ci credo mio padre ha fatto partecipare anche me per farmi mettere con Ares? No non credo, lui non darebbe mai via la sua bambina per affari di lavoro, almeno non credo, ma ora sono più grande quindi potrebbe!

NON CI CREDO!

Spazio autrice:
Heii!
Questo è il primo capitolo, ditemi cosa ne pensate e se li volete più lunghi o più corti, scusate per eventuali errori artigrafici se ci dovessero essere
IG: lola__book1
Tiktok: lola__book1
🖤🫶🏻

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