00. C'era una volta..

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Io sono Charlotte Duvall e nessuno al mondo è come me.
Io sono Charlotte Duvall e nessuno al mondo è come me.
Io sono Charlotte Duvall e-

<<Charlotte! Vuoi venire giù, per favore?>> urla mia madre dal piano di sotto, interrompendo la mia sessione giornaliera di "guardarsi allo specchio".

<<Arrivo, mamma!>> rispondo mentre imbocco il corridoio che porta alle scale.

<<Lottie, io vado al supermercato, a te serve qualcosa? Non voglio tornarci per un bel po', voglio che andiamo solo al mare quest'estate.>> dice mentre prende le chiavi e la borsa.

<<No mamma, non mi serve nulla. Dov'è Papà?>> chiedo sbadigliando. 

Sono una di quelle persone che potrebbe dormire dodici ore e avere sonno, ma allo stesso tempo potrei dormirne due e riuscirei a stare sveglia.

<<È in ufficio, deve sbrigare le ultime cose per poi lasciare il lavoro ai colleghi>> mentre lo dice mi si avvicina e mi dà un bacio sulla guancia <<Ti ho lasciato dei muffin sul tavolo e c'è del succo in frigo. Io vado, Lottie, ci vediamo dopo>> aggiunge andando verso la porta.

<<Va bene mami, a dopo.>> poi però, in un momento di affetto, dissi <<Ti voglio bene.>>

<<Anche io te ne voglio, Lottie.>> disse aprendo la porta. Poi mi fece un'occhiolino ed uscì.

Rimasi per un attimo appoggiata al bancone, poi mi mossi verso il tavolo. 

Improvvisamente sentii un rumore strano. Come delle macchine che fanno un incidente.

Saranno i soliti guidatori che non sanno parcheggiare, pensai.

Ma, presa dalla curiosità scostai la tenda della finestra che dava sulla strada e smisi di respirare.

BUM.

Corsi alla porta, la aprii e mi catapultai fuori. Guardai le macchine.

C'era una macchina che aveva preso in pieno la fiancata della macchina che stava uscendo dal parcheggio. E non so come, questo aveva causato uno scoppio e le macchine erano ricoperte di fuoco.

BUM.

Una macchina rossa.

BAM.

Chiusi gli occhi.

BUM.

Lanciai un urlo.

BUM.

La macchina della mamma era rossa.

BUM.

Caddi per terra e mi rannicchiai.

BUM.

Non sentivo più nulla. 
Niente sirene, niente macchine, niente sportelli aperti e poi chiusi.
Niente.

BUM.

Solo il battito del mio cuore.

BUM.

Il ritmo lento e rassicurante del mio cuore.

Finchè poi, non sentii più nemmeno quello.



Buongiorno, bei fusti.

Questo era l'inizio di ciò che io chiamo "Passato malvagio dei personaggi di Rhytmic Love".

Diciamo che non ho molta fantasia nei titoli... 

Comunque.

Avverto già tutti i lettori e lettrici che non sarò mai in orario con gli aggiornamenti. Soprattutto adesso che è estate. 

Perciò scusatemi in anticipo.

A proposito di questo, credo che il prossimo aggiornamento potrebbe essere tra due giorni.

O tra dodici.

Dipende dall'ispirazione che mi viene.

E volevo anche mettere in chiaro che questo capitolo è così corto perchè è una specie di premessa.. Ho intenzione di fare capitoli lunghi.

Detto questo, vi auguro una buona permanenza su Wattpad e nella vita.

Ci vediamo all'inferno, 

-ginger_miller

Rhythmic LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora