Akuma
Non appena vedo Maki entrare in casa, mi viene da ridere. Kojiro è spaparanzato sul divano in mutande, con una bottiglia di birra in mano, mentre gioca a carte con Naoko e Masaru. Classico. Maki lo guarda incredula, le mani sui fianchi, e lo rimprovera. Sembra quasi che sia lei la padrona di casa.
"Ma che diavolo, Kojiro? Ti sembra il modo di accogliere la tua ragazza? E in mutande, per di più!"
Kojiro la guarda, sollevando appena lo sguardo dalla sua mano di carte. È incredibile quanto riesca a mantenere la calma in ogni situazione. "È casa mia, posso fare quello che voglio. E poi, stiamo solo giocando a carte. Naoko e Masaru mi stavano dando filo da torcere, non potevo lasciarli vincere così facilmente!"
Sorrido nel sentire la piccola Naoko che lo sfida, lanciando una carta sul tavolo con quel suo sorrisetto furbo. "Sta solo dicendo così perché sta perdendo!"
Ho già deciso cosa fare stasera, e non posso lasciare Maki lì a discutere con Kojiro per ore. Così, senza pensarci due volte, mi precipito giù per le scale con il mio reggiseno di pizzo nero e i pantaloni di Kojiro, che sono talmente grandi da sembrare quasi comici su di me.
"Maki! Alla buon ora muoviti!" le dico afferrandola per un braccio. Non le lascio nemmeno il tempo di protestare; la trascino su per le scale, ignorando lo sguardo divertito di Kojiro.
Sento la sua voce dietro di me, mentre Maki cerca di tenere il passo. "Non pensare che abbiamo finito questa conversazione, Kojiro!" dice, cercando di mantenere un tono serio, ma so che è già rassegnata alla situazione.
Kojiro, con quel solito sorrisetto provocatorio, risponde tranquillo, "Non vedo l'ora."
Finalmente, una volta arrivate in camera mia, lascio andare Maki e chiudo la porta dietro di noi. La mia stanza è un caos completo, vestiti sparsi ovunque e accessori buttati alla rinfusa. Ma è un disordine organizzato, almeno per me. So esattamente dove trovare ogni cosa, anche se agli altri sembra un campo di battaglia.
Maki mi guarda, chiaramente sopraffatta. "Allora, da dove iniziamo?"
Sorrido, tirando fuori un vestito mozzafiato dall'armadio. "Iniziamo dal fatto che stasera dobbiamo essere assolutamente irresistibili. Lasciamo i maschi a giocare a carte... noi abbiamo un'intera serata davanti a noi!"
Maki si sta preparando con una precisione che mi lascia sempre ammirata. Indossa dei pantaloni a zampa d'elefante che le fasciano perfettamente le gambe, allungandole ancora di più. Sopra, ha scelto un corsetto bianco che mette in risalto la sua figura, valorizzando ogni curva. Ai piedi, un paio di tacchi a spillo vertiginosi, di quelli che ti fanno sentire come se potessi conquistare il mondo con un solo passo. I suoi capelli, lisciati alla perfezione, le cadono poco sopra le spalle, lucidi e perfettamente pettinati.
Io, invece, opto per un vestito che, definirlo tale, sarebbe quasi un complimento. È più un insieme di stoffa strategicamente posizionato per fasciare il mio corpo in maniera tale da evidenziare tutto quello che c'è da mettere in mostra. Il tessuto nero avvolge il seno e scende stretto sui fianchi, coprendo appena il fondoschiena. Una provocazione ambulante, insomma. Completo il look con un rossetto color bordeaux che risalta sulle mie labbra, rendendole ancora più invitanti.
Scendiamo le scale insieme, pronte per affrontare la serata. Maki è perfetta come sempre, e io... beh, sono una bomba a orologeria pronta a esplodere. Appena arriviamo in salotto, vedo che Kojiro si è finalmente rimesso dei pantaloni, anche se è ancora a piedi nudi. Si avvicina a Maki con un sorriso complice, e senza dire una parola, la prende per la vita e la bacia. Non è un bacio casto, nemmeno per sogno. È il tipo di bacio che ti fa venire voglia di guardare da un'altra parte per non sentire di star violando la loro intimità.
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Non voglio vedermi amarti
Fanfiction"Voleva dire la verità, voleva spiegare che non era stata solo colpa sua, che quei bambini l'avevano provocata. Ma sapeva che non sarebbe servito a nulla. A casa Hyuga, non c'era spazio per le spiegazioni, solo per i risultati." Occhi rubino, acces...