VIVA

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Ormai era da un mese che avevano inviato la richiesta al re, ma non avevano ancora ricevuto una risposta. Era un mese che Malika e Gavriel si allenavano ogni mattina, nonostante ottobre stesse lasciando il posto a novembre e il freddo si stesse impossessando dei campi che circondavano casa Kalith.

Malika non soffriva il freddo e si presentava sempre vestita come se facessero 40° all'ombra, con abiti succinti e attillati, mentre Gavriel si nascondeva sotto pesanti coperte di lana e il peso di Satan.

Ogni giorno era una sfida; ogni giorno Gavriel doveva subire nuove mosse di combattimento da Malika ed impararne i segreti, sotto lo sguardo giudicante di lei. Ormai potevano definirsi...amici? Gavriel non avrebbe saputo dirlo. Tutte le volte che si avvicinava a lei, tutte le volte che gli pareva di vederla sorridere, sembrava che lei si odiasse per quella vicinanza, e tornavano al punto di partenza.

Quel giorno era bloccato sotto il corpo di Malika, la schiena nuda premuta contro l'erba gelida, ma il tremito che gli scosse la schiena non era dovuto al freddo. Cercò di invertire le loro posizioni, mentre quel calore al basso ventre cresceva. Ormai ci aveva fatto l'abitudine, ma lei sembrava non farci caso, o almeno non lo dava a vedere.

Mentre Malika era cavalcioni sopra Gavriel, il contatto diretto del suo inguine contro quello di lui, lo colpì con una forza inaspettata. Ogni movimento di Malika accentuava la pressione, e Gavriel sentì il calore diffondersi in tutto il corpo, amplificando la risposta involontaria che si stava manifestando nel ragazzo.

Il battito del suo cuore accelerò, e un desiderio palpabile cominciò a farsi strada in lui, alimentato dalla pressione di Malika. Ogni minimo movimento di lei sembrava amplificare la tensione tra loro, trasformando ogni sfregamento e contatto in esasperazione, dovuta alla consapevolezza di quanto fosse difficile mantenere il controllo mentre il desiderio cresceva in modo inarrestabile.

La luce morbida dell'alba esaltava i tratti della Creatura, facendo risaltare l'ombra delicata delle linee sul suo volto e sul corpo, accentuando la sua presenza incontenibile e inesorabile.

I capelli scuri di Malika cadevano in onde fluide, incorniciando il suo volto con una sensualità selvaggia. Gli occhi, scintillanti e penetranti, erano fissi su Gavriel con una sorta di intensità magnetica, come se cercassero di decifrare i segreti più profondi della sua anima. La pelle, vellutata e luminosa, brillava leggermente sotto la luce, accentuando ogni curva e movimento.

In quella posizione, Malika era il ritratto stesso della perfezione e della forza. La tensione tra loro era palpabile, e il contatto ravvicinato faceva sì che ogni respiro, ogni leggero movimento, sembrasse amplificare la connessione tra loro.

Gavriel, con lo sguardo completamente rapito dalla sua figura, si trovava in uno stato di trance. Le linee del suo corpo, la delicatezza del suo volto, e la determinazione nei suoi occhi lo catturavano in un vortice di pensieri e desideri inconfessabili. La scena era per lui un turbinio di emozioni e desideri, una visione che sembrava danzare sul confine tra realtà e fantasia.

Se solo fosse riuscito a invertire le posizioni..., pensò Gavriel, il desiderio in crescita che minacciava di sopraffarlo. Ogni pulsazione di Malika, ogni suo movimento, sembrava spingerlo più vicino alla follia. I suoi pensieri si erano distorti sotto il peso dell'attrazione palpabile e del contatto ravvicinato.

Il solo pensiero di poterla tenere stretta, di essere lui a dominare quella situazione, era come una follia nella sua mente.

Il respiro di Malika era caldo contro la pelle di Gavriel. I suoi occhi si fissarono nei suoi, pieni di un misto di sfida e affetto. Gavriel, immerso in quell'istante, sentì la tensione crescere tra loro. Non riusciva a staccare lo sguardo dalle sue labbra, notando il modo in cui si curvavano in un sorriso appena accennato, ma pieno di promesse.

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