...O VERITÀ

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Gavriel non si era fatto sfuggire l'occhiata languida che Malika aveva riservato all'addome fasciato dalla maglia, né l'attimo di esitazione prima di rispondere, ma preferì lasciar correre per paura che si togliesse il reggiseno pur di non rivelargli la sua ammirazione.

Rivela la tua più grande paura.

Sospirò ripensando a tutto quello che avrebbe potuto inventare, ma scelse di non mentire, consapevole che la creatura sarebbe stata in grado di capirlo.

"Ho paura della fine di tutto." Rivelò in un sospiro tremante.

Lei inclinò la testa di lato, facendogli capire di dover continuare.

"Da quando sono nato, mento a me stesso, dicendomi che io non ho paura della Foresta Oscura, convincendomi che tutte le leggende legate ad essa sono false. Eppure eccomi qua, a parlare con una Corwell e pregare che tu non mi uccida o metta fine a Ilya stessa. Ho paura di quello che succederà quando incontreremo il Re Custode, di cosa potrebbe rivelarci. Ho paura che quando salirai al trono, perché so che ci riuscirai, distruggerai tutto ciò che reputo casa, ma allo stesso tempo ho paura di..." Perderti Malika! Sento come un legame che mi costringe a incatenare gli occhi ai tuoi, a seguirti e che mi fa tremare di desiderio ogni volta che mi guardi! Ma so che dovrò perderti, perché devi trovare il tuo Compagno e compiere il tuo maledetto destino. "...te" mentì.

"Pf! Rammollito!" sbuffò sorridendo. Si avvicinò e gli diede una gomitata dritta al costato facendolo sobbalzare. Lo guardò scuotendo lentamente il capo "Sei proprio uno sfigato, eppure mi piaci sai. Nessuno ha mai anche solo pensato di sfidarmi ad un gioco tanto stupido quanto Obbligo o Verità!" gli strappò un sorriso mentre si riaccomodava al suo posto sul pavimento.

Era il turno di lei, e scelse verità, come per solidarietà, ma prima di leggerlo, sussurrò schiudendo appena le labbra.

"I tuoi occhi, labbra e addome, Gavriel" si voltò quasi a volersi nascondere "Tutto."

Confessa un desiderio segreto. Fallo all'orecchio di un giocatore a tua scelta.

Si accostò a Gavriel, le labbra a un soffio dal suo orecchio.

"Desidero trovare un ragazzo che sappia tenermi testa. Un ragazzo dagli occhi di ghiaccio ma il cuore dolce che possa contrastare il mio animo inquieto. Sogno qualcuno in grado di proteggermi come nessuno ha mai fatto. Sogno il mio compagno." Abbassò ulteriormente il tono di voce "Ho paura di rimanere sola, Gavriel"

Si scostò stuzzicandogli il lobo con un lieve sfioramento.

Gavriel già sapeva della reazione involontaria crescente in lui, sistemandosi i pantaloni con fare distratto per non dare nell'occhio.

Scelse obbligo.

Fissatevi negli occhi per 5 minuti.

Un peso gli si posò sul petto.

Oh cazzo.

Cinque minuti con gli occhi inchiodati a quelli di Malika. Sapeva che sarebbe stato una tortura. Il solo pensiero di restare intrappolato in quel fuoco liquido lo faceva tremare. Non era mai riuscito a mantenere lo sguardo fisso su di lei per troppo tempo senza sentire il terreno mancare sotto i piedi, e ora doveva farlo per cinque minuti interi.

Si misero l'uno di fronte all'altra, e quando i loro occhi si incontrarono, Gavriel sentì il mondo svanire attorno a loro. Malika lo scrutava con un'intensità che lo faceva sentire nudo, esposto fino all'anima. Non c'era via di fuga, non c'era scampo da quegli occhi rosso sangue che lo legavano a sé come catene invisibili.

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