17| Here you go, little girl

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Ilana fece una pausa.
Scrutava il volto di Nefeli per assicurarsi che stesse assorbendo le sue parole.
«Ci sono molte storie sulla Foresta delle Luci, alcune vere, altre frutto di superstizioni e paura. Ma la nostra famiglia é legata a quei segreti.»

Nefeli trattenne il respiro.
Ogni parola di Ilana sembrava scavare più a fondo nella sua mente, accendendo un turbinio di emozioni e domande.

Si sentiva attratta da ciò che sentiva, come se un filo invisibile la stesse tirando verso qualcosa di sconosciuto ma inevitabile.
E poi...pensò più profondamente.

«Quando mi sono addormentata, per colpa della pomata, ho sognato una donna...ho visto mia madre. Era nella Foresta delle Luci, conversava con le Pinne Dorate. Stava parlando...di me, della mia imminente nascita.» Si mise a riflettere, lasciando che il sapore della sua stessa rivelazione le si espandesse all'altezza del petto.

Ilana sospirò e il suo sguardo divenne più serio. «Tua madre non era solo una donna forte e coraggiosa. Era anche una guardiana di antichi saperi che venivano tramandati da generazioni. E tu, Nefeli, sei l'erede di quel sapere. Sei l'ultima di una lunga linea di Custodi.»

Nefeli rimase in silenzio.
Tutto sembrò acquisire un nuovo significato, ogni pezzo del suo passato che le era sempre sembrato incompleto ora sembrava avere una nuova connessione, una nuova sfumatura.

Nefeli chiuse gli occhi per un momento, lasciando che le parole di Ilana si radicassero nella sua mente.

Provò a inspirare profondamente, ma l'aria sembrò mancarle, come se le pareti di quel mondo si stessero chiudendo su di lei.
Decise di alzarsi.

Ogni passo che cercava di fare era come muoversi contro una corrente invisibile.
Sentiva il terreno sotto di sé cedere e ondeggiare come un mare agitato.

La sua mente era in tumulto.
I pensieri si accavallavano attorno a frasi sconnesse.
«Devo uscire da qui.» Biascicò.
«Dammi un momento, Ilana.»

Le sue mani si strinsero nervosamente al petto, cercando disperatamente un appiglio, una certezza.
Nefeli uscì dalla casa di Ilana con l'affanno, lasciando che l'aria fresca le riempisse i polmoni.

Fece qualche passo, sentendo sotto i piedi il terreno caldo.
Una brezza leggera le accarezzò il viso e fece ondeggiare i lunghi capelli, mentre i suoi occhi si socchiudevano al contatto con la luce crescente.

Il suo cuore sembrò placarsi.

***

Il Fiume Lacrimalba l'attendeva, scintillante e invitante tra gli alberi al margine del villaggio.
Il suo corso, lento e placido, rifletteva il cielo che mutava colore.

L'acqua sembrava chiamarla con un sussurro antico.
Un sussurro pacifico, che non si avvicinava minimamente al richiamo letale della notte.

Nefeli si incamminò verso di esso, lasciandosi guidare dai suoni dolci della natura: il canto degli uccelli, il fruscio delle foglie, il lieve scroscio delle onde contro le rocce.
Arrivata alla riva, si tolse il vestito e posò i piedi nell'acqua, sentendone la freschezza abbracciarle la pelle.

I suoi pensieri danzavano caotici.
Pensava a Ilana, al mistero che aleggiava su quella donna enigmatica, ai suoi occhi malinconici che sembravano nascondere un'infinità di segreti.

Si sentiva come se fosse stata risvegliata da un lungo sonno, ma allo stesso tempo, sentiva una macigno insopportabile nel petto.
Ogni respiro era un fardello, ogni battito di cuore un'eco assordante nella sua testa.

Le sue mani erano fredde, quasi insensibili, e il suo corpo tremava leggermente mentre cercava di assimilare le rivelazioni appena ricevute.

"Custode" era una parola che ronzava nella sua mente, di cui non trovava un significato concreto a cui aggrapparsi.
Eppure, sentiva che la sua vita era stata toccata irrevocabilmente da quella parola.

The shadow of lossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora