A Natale puoi

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Sono tranquilla ora. Essermi scusata con lui mi ha reso più leggera e anche se non farà più parte della mia vita ora posso accettarlo. Mi manca e mi mancherà probabilmente per sempre ma ora posso affrontarlo. 
I giorni passano veloci e ormai mancano pochi giorni a Natale. Oggi accompagnerò una famiglia di americani a Pompei ed Ercolano e poi sarò libera fino ad anno nuovo. Fortunatamente è una bella giornata e quindi metto una camicia a manica lunga con un semplice jeans, sneakers e cappellino con visiera. Esco di casa alle sette e mezza e alle otto mi incontro coi clienti. Il van parte e in quaranta minuti siamo ai siti archeologici. Partiamo da Ercolano dove loro restano incantati dalle Terme Centrali e dalla Casa dei Cervi. Passiamo tre ore qui e poi andiamo a pranzo. Il pomeriggio ci spostiamo a Pompei che è più grande e che ha tantissime cose da vedere. Passiamo dall'Anfiteatro Grande alla Casa del Fauno, per poi dirigerci al Lupanare e alle Terme Stabiane. Hanno voluto fare il tour completo che dura fino a sera e quando li saluto sono le otto passate. Torno a casa distrutta e voglio solo farmi una doccia e dormire.

«Franci, sono a casa!» annuncio quando mi chiudo la porta alle spalle. «Sono distrutta, quegli americani non stavano fermi un attimo» continuo anche se non ho nessuna risposta. Strano, la sua auto è al suo posto assegnato nel condominio, forse è in bagno? Sì probabile. Mi sfilo le scarpe e mi tolgo la giacca  all'ingresso e vado verso il soggiorno.

«Ciao Sandra» resto di stucco quando sento quella voce e lo vedo in piedi di fronte a me.

Scott è qui, in casa mia e ha tutta l'aria di una persona che arriva in pace e che non è sul piede di guerra.
Lo osservo e mi piace come la prima volta che l'ho visto. Ha i capelli più corti nei lati e ha addosso una tuta dell'Adidas bianca che risalta sulla sua pelle chiarissima e le lentiggini sul suo viso. Ha le mani in tasca e mi fissa senza battere ciglio.

«Ciao Scott» lo saluto e poi guardo Francesco. «Ciao Franci. Siete da parecchio insieme?» il mio amico che era stato seduto sul divano fino a quel momento si alza e scuote la testa. 
«No, Scott è qui da dieci minuti, gli ho detto di aspettarti.»
«Sì grazie» mi mordo il labbro inferiore dall'agitazione e guardo di nuovo Scott che sembra un po' spaesato. Io e Francesco abbiamo parlato in italiano e lui probabilmente non ci avrà capito molto. È qui in piedi a pochi metri da me, con ancora le mani in tasca e l'aria triste.
«Gli ho spiegato che tra me e te non c'è altro che una grande amicizia, si è scusato per l'altra volta al locale» dice per poi avvicinarsi a me.
«Grazie, hai fatto benissimo.»
«Io ora esco, torno più tardi» Francesco lo fa per me e lo so ma mi dispiace che debba andarsene da una casa che è anche casa sua.
«Ma hai cenato?»
«Mangio un panino per strada, tranquilla. Chiarite, ok?» viene vicino a me e mi tira a sé lasciandomi in bacio tra i capelli, poi scambia un saluto amichevole anche con Scott e gli dice che lui esce. Scott lo saluta e lo ringrazia. 

Entrambi guardiamo Francesco andare via e poi ci guardiamo l'un l'altro nel silenzio totale.
«Come stai?» mi chiede quando l'imbarazzo si taglia col coltello. 
«Abbastanza bene, tu?» sono agitata la spero che la sua presenza qui sia un fatto positivo.
«Anche io, abbastanza bene» dice alzando per un attimo l'angolo della bocca in un mezzo sorriso. «Cioè in realtà no, non sto abbastanza bene ma vado avanti.»

Lo vedo tremare e mi sento morire, io non voglio vederlo soffrire. 

«Scott io...»
«No Sandra, stavolta tocca a me parlare. Tu sei venuta da me al mio compleanno e ti sei scusata ma qui quello che ha sbagliato di più tra i due sono io e sono io a doverti chiedere scusa.»
«Io ti ho accusato e ti ho attaccato, ho sbagliato» dico e lui annuisce. Mi prende la mano e mi fa sedere accanto a lui sul divano.
«Sì, hai sbagliato, ma io ho sbagliato molto di più. Ti ho detto cose terribili e stronzate colossali, tipo che per me la nostra non era una relazione. Ti dico la verità, per me lo era eccome. Io non vedevo l'ora di passare il mio tempo con te e quando qualche giorno non ci vedevamo perché volevo lasciarti i tuoi spazi, io stavo male e mi mancavi da morire. È vero, non abbiamo mai fatto sesso, ma la nostra era una relazione a tutti gli effetti e ho sbagliato a negarlo.»

Mi sento svenire. Non posso credere che sta succedendo davvero, la sua è una sorta di dichiarazione ma ho paura che non finirà bene.

«Anche per me la nostra era una relazione e quando, dopo ogni volta che stavamo insieme, vedevo quelle foto con quelle ragazze, Scott, io ci stavo malissimo ma non avevo il coraggio di parlartene.»
«Hai ragione, ho sbagliato e mi dispiace. Andavo con le escort perché mi sentivo sempre più legato a te e tentavo di tenerti lontana così» si ferma e si passa le mani prima sul viso e poi nei capelli. «Sandra io sono un disastro nelle relazioni, io rovino sempre tutto, io non so essere felice. Rovinerei tutto e con te non voglio, è per questo che non voglio una relazione con te.»

Crack. L'avete sentito il mio cuore spezzarsi letteralmente in due? Sì? Perché vi giuro che il rumore che ha fatto è stato proprio quello.

«Scott, no...» scuoto appena la testa e lui si avvicina a me.
«Non voglio farti stare male e non voglio nemmeno stare male io. Ti ho detto che ci sono cose che non sai di me, cose che mi sono successe e che mi hanno cambiato, cose che ora non mi sento di raccontarti. E non perché non te lo meriti ma perché io non sono pronto.»
«A me non interessa Scott, io voglio solo stare con te, non voglio altre spiegazioni, voglio solo stare con te.»
«Invece deve interessarti, devi ascoltarmi. La cosa che mi ha fatto più male è che hai pensato che fosse colpa tua che io andassi con le escort. Non è così. Tu sei bellissima, tu sei la ragazza più bella che io abbia mai visto. Io ho desiderato baciarti, toccarti e fare l'amore con te dalla prima volta che ti ho vista. Il problema non sei tu, il problema sono io.»

Ecco la storia dei problemi. Come posso fargli capire che per me nessun problema è insormontabile e che voglio solo stare con lui?

«Non devi parlarmene ora, qualsiasi sia il problema...» mi muovo lentamente e lentamente mi siedo su di lui. Gli sento fare un sospiro e poi appoggia le sue mani sui miei fianchi.
«Sandra...»
«Shhh, per favore. Basta parlare Scott» lo zittisco e poi mi avvicino col mio viso al suo. Sento il suo respiro farsi più pesante, le sue mani muoversi sulla mia schiena, il suo naso sfiorare il mio. Mi avvicino ancora e azzero le distanze. Lo bacio, lui mi bacia. Le mie mani sono sul suo viso, poi tra i suoi capelli. Mi muovo lentamente su di lui cercando di sentire la sua voglia che è anche la mia. Le nostre lingue prima si sfiorano, poi si attorcigliano. Non ci stacchiamo per un'infinità di secondi ed è proprio quello che ho sempre voluto. Mi tira di più a lui, mi stringe e se potessi scegliere come morire vorrei morire proprio così. 
Mi sfilo la maglia sotto ai suoi occhi increduli e torno a baciarlo. Sposta le mani sui miei seni ancora coperti dal reggiseno in pizzo nero e poi capovolge tutto. Mi fa sdraiare sul divano ed è lui sopra di me ora, è lui che comanda. Mi lascia una scia di baci che parte dalla bocca, passa per il collo e arriva fino al seno. 

«Non sono qui per questo, Sandra.»
«Non ti fermare ti prego» lo supplico ma non serve perché pochi secondi dopo lo vedo fermarsi.
«Lo vorrei tanto, credimi» mi dà la mano e mi fa mettere seduta per poi passarmi la maglia chiedendomi implicitamente di rivestirmi. 
«Scott ma perché?»
«Non sono pronto, te l'ho detto.»
«Non dobbiamo sposarci, io voglio solo stare con te senza nessun tipo di pressione.»
«Io la pressione ce l'ho perché poi i sensi di colpa e il dolore per aver rovinato tutto lo avrò io, non tu. Non sono pronto.»
«Non fa niente, ti perdono già da ora qualche errore, anche qualche tradimento. Per favore non te ne andare Scott» mi appendo letteralmente al suo braccio e lui scuote la testa.
«Non esiste, con te devo essere perfetto da oggi in poi.»
«Quindi non sparirai? Ci vediamo in questi giorni?»
«Io domani parto per le vacanze natalizie, torno il ventinove. Ci vediamo quando torno?»
«Sì, assolutamente sì» mi avvicino a lui ancora in reggiseno e gli appoggio le mani sul petto alzandomi sulle punte. «Qualsiasi problema Scott, qualsiasi, che sia caratteriale, traumatico o fisico... non farà cambiare i miei sentimenti verso di te» mi trema la voce mentre lo dico e lui sembra quasi commosso. Annuisce e si abbassa su di me baciandomi delicatamente sulle labbra. 
«Ci vediamo presto.»
«A presto.»
«Sei bellissima non lo dimenticare mai» mi sorride e mi dà un altro bacio per poi andare verso l'uscita.
«Grazie e buon Natale.»
«Buon Natale a te» ci salutiamo e lui va via.

Non posso crederci, non ci credo che siamo riusciti a chiarirci e che ora sa cosa provo per lui. E la cosa ancora più bella è che lui prova lo stesso per me, mi sembra così surreale da non crederci.
Non so che problemi abbia ma sono pronta e sicura di volerli affrontare con lui. Qualsiasi cosa con lui.


***
Finalmente il chiarimento! Ora speriamo che riusciranno a stare tranquilli e insieme...

My weakness - La mia debolezza  | Scott McTominayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora