Festa con sorpresa

94 19 0
                                    

SCOTT.

«Io e Sandra ci siamo lasciati» dico quando Billy mi chiede per la terza volta questa settimana di andare con lei a casa sua.
«Cosa?» sgrana gli occhi e mi fissa sconvolto.
«Già...»
«Ma che stai dicendo? Che...» si ferma trattenendosi dal dire qualcosa e a me viene da ridere.
«Vai, continua a dire quello che stavi dicendo. Cosa mi stavi per chiedere?»
Tentenna un attimo poi parla.
«Cosa hai combinato?» sospira incrociando le braccia al petto. Mi aspettavo esattamente questa domanda da lui.
«Ha baciato il suo ex. Poco prima l'aveva definito l'amore più grande della sua vita, mi aveva detto che l'aveva lasciata lui e che lei non l'avrebbe mai fatto, che era innamoratissima di lui. Non me la sono sentita di perdonarla, se baci il tuo ex vuol dire che provi ancora qualcosa per lui.» spiego e nonostante siano passate due settimane sento ancora il cuore dolorante quando ne parlo.
«Mi dispiace Scott. Io vi vedevo davvero bene insieme, non avrei mai immaginato.» mi dà una pacca sulla spalla e io annuisco.
«Nemmeno io. Io ci credevo molto in noi e sai quanto mi stavo impegnando per non rovinare tutto. Ma si vede che non era quella giusta» dico e lui sospira. «Ora ti prego, non mi dire più di iniziare relazioni con ragazze che mi piacciono perché come hai potuto vedere essere felice non è per me. Lei stava con me ma amava un altro, è come se io non meritassi o non fossi all'altezza di essere amato» concludo il mio pensiero con Billy che fa di no con la testa.
«Questa è una stronzata e non tutte le tue relazioni devono per forza finire male.»
«Non ricominciare.» mi alzo dalla panchina dello spogliatoio e apro il mio armadietto. Siamo rimasti solo io e lui visto che tutti gli altri sono andati già via.
«Ma te l'ha detto lei che è innamorata di questo ex?»
«No anzi, lei nega e ha detto di amare me. Ma come faccio a crederle? Secondo te sono pazzo io ad averla lasciata per un bacio?»
«No che non sei pazzo, dipende da bacio a bacio. Se non ti fidi più di lei e pensi che ami un altro che senso avrebbe starci insieme?» chiede alzando le spalle.
«La penso anche io così.»
«E come stai? Io ti ho visto un po' nervoso ma non tanto male, non immaginavo che vi foste lasciati.»
«Ora sto meglio ma all'inizio sono stato malissimo. Ho anche pianto lì con lei» deglutisco a fatica e lui di nuovo sembra sorpreso.
«Questo può farti bene. Certo, era meglio non piangere perché voleva dire che non soffrivi ma sfogarti ti farà stare meglio.»
«Sì, è vero. E comunque da questa storia ho capito cosa voglio davvero, cosa mi piace e cosa no, cosa posso tollerare e cosa no. Quando un domani mi sentirò di nuovo pronto ad una relazione sarà più facile per me, credo.»
«Almeno c'è un lato positivo, vedila così» mi sorride e poi si ferma un attimo per poi continuare. «Stasera allora vieni da me?»
«C'è tutto il gruppo?»
«Sì.»
«Perfetto, così lo spiego una volta a tutti e poi non ne voglio parlare più.»
E così faccio. Lo racconto anche a Romelu e Alessandro e alle loro fidanzate e chiedo loro di non tornare sull'argomento.

Le altre giornate passano tutte identiche e nonostante io sia pieno di impegni lavorativi, quando la sera torno a casa la mia casa è vuota. Mi sento solo ogni volta che ci metto piede e penso a lei. La mia camera è vuota senza le nostre foto e i suoi vestiti in giro. Il mio letto è vuoto, mi sento solo e penso a lei. Solo, solo, solo. È questo il tuo destino, Scott?
La casa è vuota ma la mia testa è piena di parole, di rabbia, di rimpianti, di parole non dette e altre dette ma che non ridirei. Non riesco a chiudere gli occhi senza che questo rumore mi rimbombi nel cervello, così una sera, chiamo Jimmy e gli dico di mandarmi una ragazza con cui faccio sesso, che pago e mando via subito. Passano due giorni e me ne faccio mandare un'altra nonostante Jimmy mi chieda se sono sicuro o no visto che conosce la mia situazione. Più mi faccio mandare ragazze più però mi sento solo.
Me le faccio mandare per riempire il vuoto che sento ma non lo riempiono nemmeno per la mezz'ora che sono da me. Dopo mi sento ancora peggio e ancora più svuotato. Così chiedo a Jimmy di mandarmi Simona, l'unica con cui avevo un rapporto oltre che fisico anche amichevole. E quando arriva da me, una sera di metà maggio, parliamo per ore senza nemmeno spogliarci. Mi chiede di Sandra e quando le dico che non stiamo più insieme non fa altre domande capendo che non è il caso. Mi accarezza i capelli e mi addormento così. La mattina dopo la pago e se ne va. Mi è piaciuto stare in sua compagnia così la chiamo di nuovo dopo tre giorni e di nuovo dopo cinque. Facciamo anche sesso ma non è solo quello. Poi una notte mentre è da me mi dice che lei non fa più la escort da mesi e che i soldi li sta dando a Jimmy. Mi dice che non vuole più essere pagata e mi dà il suo numero personale. Ne parlo con Jimmy e mi dice che è vero, così la mattina dopo la chiamo e passiamo sempre più tempo insieme. Sempre più mattine, pomeriggi, sere, notti. Sempre più passeggiate, pizze, gelati. Fino a che una sera non le parlo chiaramente.

«Tu sai che la mia è una situazione particolare però voglio che tu sappia che io non vedo altre» le dico e lei annuisce.
«Lo so e mi fa piacere, nemmeno io vedo altri.»
«Va bene, per me va bene iniziare qualcosa ma Simo, senza esagerare, ok?»
«Va benissimo» risponde e cerca di baciarmi ma io mi scanso all'ultimo. La abbraccio ma non la bacio, non l'ho mai fatto. Il bacio per me è una cosa importante e non me la sento con lei.
La settimana dopo siamo a casa mia quando le dico di mettere sul suo Instagram una foto che ci ha scattato e di taggarmi così posso repostarla.

Di chi dovrei preoccuparmi? Non sono io quello che ha sbagliato e mi sto solo riprendendo la mia vita.
Nei giorni successivi mette altre foto e la porto anche con me da Billy o da Ale. Fa parte della mia vita anche se non me la sento di dire cosa è per me. Lei semplicemente c'è. E so che non è Sandra e che non lo sarà mai, in comune hanno solo l'iniziale del nome e null'altro, ma lei c'è e mi sta aiutando in un momento per me delicato. E io non chiedo altro, così come non chiede altro lei.
La porto con me anche al compleanno di Alessandro al Parker's ad inizio giugno.
È una festa bellissima che Serena gli ha preparato a sorpresa con l'aiuto di noi amici. Il tema è 'Napoli' e ognuno doveva venire con qualcosa di caratteristico della città sotto al Vesuvio. Io ho messo una giacca blu con delle fette di pizza disegnate dentro, Simona è vestita da sirena Partenope. La presento al resto della squadra come la mia ragazza anche se per me non lo è e lei lo sa bene.

«Ma dov'è il mio cellulare?» chiedo a Simona di cercare nella sua borsa ma non c'è, l'avrò sicuramente lasciato in auto. «Vado un attimo a prenderlo» dico agli altri e mi avvio. Prendo l'ascensore che dal sedicesimo piano mi porterà nei sotterranei. Arrivo alla mia auto e il cellulare è lì, lo prendo e riprendo l'ascensore per tornare alla festa. Ascensore che però si ferma qualche piano prima del sedicesimo e quello che succede mi sembra un déjà vu: Sandra entra barcollando e si appoggia a me per non cadere. Ha in mano uno champagne ed è visibilmente brilla. Mi guarda negli occhi per qualche secondo poi si stacca da me e la sento respirare forte, come se stesse trattenendo il pianto. Io non dico nulla, lei sussurra un flebile 'scusa' un attimo prima che la porta si apra e lei scenda al quattordicesimo piano. Si incammina nel corridoio barcollando, poi si toglie i tacchi e finalmente cammina meglio.
Resto a fissarla fino a che le porte dell'ascensore non si chiudono e mi sembra che le gambe non mi reggano per quanto sono diventate molli.
Perché era ubriaca? Che ci faceva qui? Dove stava andando?
Arrivo alla festa e vado subito da Phoebe e Serena, le prendo da parte e gli spiego tutto.
«Aveva la carta della camera tra le dita, è la numero 323, potete andare a controllare se sta bene? Non vorrei che qualcuno approfittasse di lei visto che non era in sé» dico e loro annuiscono.
«Sicuro che non vuoi andarci tu?»
«No» scuoto la testa. «Controllate solo che stia bene, per il resto non mi interessa» termino e se ne vanno.

È normale che io mi preoccupi ancora per lei? Che vederla in quello stato mi ha distrutto? Che quando mi ha toccato ho sentito il fuoco riaccendersi dentro di me? Perché non riesco a superarla? Perché mi sono innamorato della persona sbagliata?

***
Cosa succederà ora? 🤫

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: 21 hours ago ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

My weakness - La mia debolezza  | Scott McTominayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora