Capitolo 10

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Torniamo a casa, è il momento che temevo chiamo i miei per chiedergli una cena, ma che non sono sola e che voglio presentargli una persona, si non dovrei, ma dato che poi dirò loro che sono incinta tanto meglio avere qualcuno al mio fianco, verrà anche Gilberto, non voglio che resti qui tutto solo, avrei preferito che fosse con la sua Clara ma purtroppo lei non vuole vederlo al momento.

Mi preparo sono molto agitata, ma penso che comunque sono una donna adulta che ha fatto una scelta e la vuole portare a termine.

Andiamo al garage e prendiamo la mia auto, andiamo dai miei, in effetti non mi importa poi molto cosa pensano della situazione, ma non credo faranno poi cosi tanti problemi, loro mi volevano accompagnata nella vita e ad un certo punto lo sono, non so cosa accadrà, se sarò felice e contenta con Mirko oppure se avremo questo bambino e saremo legati per sempre solo per nostro figlio, non so cosa potrà accadere ma sono fiduciosa.

Mentre faccio ogni sorta di pensieri siamo arrivati alla villa Santoro, scendiamo dall'auto, i miei accompagnatori si guardando intorno meravigliati, Mirko un po' meno, perché una casa leggermente più piccola di questa c'è l'ha solo che preferisce stare con il nonno che vivere da solo, ma non credo solo che sia per la solitudine ma credo lo faccia per non lasciare solo Gilberto, e una cosa dolce.

La porta è già aperta, Luisa è li che mi aspetta nell'uscio di casa ed è da un mese che non ci vediamo, mi sembrava un' eternità "ciao Luisa, come stai?" lei mi guarda ma non ha un viso felice "Luisa che succede" lei si decide a parlare "purtroppo i tuoi genitori hanno invitato un collega" io roteo gli occhi ma cosa non hanno capito, bene darò loro la notizia e poi me ne vado " bene volevo dare due notizie bellissime a quanto pare non saranno con pochi intimi, l'hanno voluta loro" Luisa mi guarda, poi si accorge di Mirko e di Gilberto "Il tuo fidanzato?" "si ma anche che diventeranno nonni tra otto mesi, avevo chiesto una cena intima e che avrei portato una persona anzi due da fargli conoscere" "tesoro forse non ti hanno creduto, andate di la" mi dice indicando il salotto, cosi andiamo io faccio un bel respiro poi entriamo in scena "ciao a tutti" tutti si girano e mia madre sbianca visibilmente vedendomi mano nella mano con Mirko io penso che ben gli sta li avevo avvisati "ciao tesoro, e lui chi è?" mi dicono all'unisono "lui è Mirko il mio fidanzato, mentre lui è Gilberto suo nonno" dico loro con finta felicità, dato che ho più nervoso che felicità in corpo, mia madre si alza dalla poltrona, e si avvicina a noi con dei calici, di vino e li porge prima a Mirko poi a Gilberto, poi ne prende un altro per me, e no mamma tua figlia non beve "mamma non bevo grazie" lei mi guarda e la vedo con un sacco di domande, e cara mamma ora fai l'ennesima figura come anche mio padre è li impalato non ha fiatato "vi avevo detto che venivo con delle persone da farvi conoscere, ma non ho portato solo loro" cosi dicendo tiro fuori dalla borsa l'ecografia "ecco, la prima fotografia di vostro nipote" mia madre sembra abbia un mancamento, si tiene con le mani alla poltrona per non cadere mio padre spalanca gli occhi questa volta è lui a parlare "forse non ho sentito bene ci hai presentato il tuo fidanzato, e ci hai detto che sei incinta?" papà caro cosa pensavi anche io ho la mia vita "si papà hai capito benissimo speravo fosse una cosa intima fra noi, ma hai invitato un'altro rampollo, senza offesa, da presentarmi, ma non serve, come mi avete consigliato l'ho trovato, e se vi ricordo bene vi avevo pregato di non fare più in questo modo, lo avete fatto e con questo avete conosciuto il mio fidanzato, bene ora tornate alle vostre vite noi c'e ne andiamo, grazie per non avermi ascoltato" cosi dicendo con mia madre che mi implorava di aspettare e mio padre che oltre a quello che ha detto non ha aperto bocca esco con Mirko accanto a me e Gilberto che si scusa, povero l'ho messo in imbarazzo e mi dispiace, ma sono stanca di fare una facciata per compiacerli, l'ho fatto per quasi tutta la vita.

Saluto Luisa nella porta, lei contraccambia dispiaciuta,ma non troppo, mi aveva detto che dovevo tirare fuori la grinta forse l'ho fatto tardi, mi avvicino alla macchina seguita sempre da mia madre "ti prego Gin aspetta" io mi giro la guardo furente "volevo che questa sera fosse una serata speciale, vostra figlia è incinta felice e sta con una persona fantastica" dico senza accorgermene sto piangendo, maledetti ormoni, ma credo non sia del tutto colpa loro, ma anche il fatto che sono stanca della mia famiglia

"mi dispiace pensavamo scherzassi"

"e quando mai scherzo nel portare a cena delle persone fantastiche?" mia madre quasi ci pensa, fantastico pure pensi, sul serio

"mamma cosa ti ho detto un mese fa, l'uomo me lo trovo io, e l'ho fatto, sai che ti dico, mi trasferisco a Roma con lui, non mi rivedrete più se non per le fotografie che avete a casa"

"a Roma? Ma come perché?"

"qui non mi lega nulla, ero legata a voi, ma dopo questa, basta, taglio il cordone ombelicale mamma, buona serata salutami papà"

Nel frattempo Mirko si è messo al posto di guida, meglio sono troppo agitata per guidare cosi faccio il giro della macchina e mi metto al posto del passeggero, e prende e và di nuovo a casa "mi dispiace Gilberto, avrei voluto che la serata andasse diversamente"

"tesoro, hanno sbagliato i tuoi genitori a invitare quel damerino, mi dispiace che solo tua madre abbia cercato di fermarti" "credo che mia madre non centri con i damerini che mio padre porta a casa, ma sono stanca, volevo una serata tranquilla con voi ma loro hanno rovinato tutto" Mirko non parla guida e basta, immerso nei suoi pensieri, certo ho detto che mollo tutto e mi trasferisco a Roma l'ho pensato, e il mio inconscio ha fatto il resto, sarà difficile, ma non ho intenzione che sia lui a trasferirsi, tanto qui non ho più nessuno che mi trattenga.

Indico a Mirko la strada per un ristorantino vicino a casa, lui oltre a guidare non parla, l'ho scioccato, oppure aspetta il momento giusto per sganciare la bomba.

Arrivati al ristorante chiede al nonno di dire che siamo in tre ma che siamo in ritardo, mi prende per mano e ci allontaniamo un attimo, lo vedo teso "che diavolo hai fatto non voglio che ti trasferisci per ripicca" "non l'ho fatto per ripicca, ma perché non voglio più lavorare in ospedale è da un po' che ci penso, voglio aprire uno studio mio come medico di base, e a Roma ci sei tu, non voglio che fai la spola o che ti trasferisci, mi trasferisco io"

Lui mi guarda ancora poco convinto ma si ricrederà con il tempo "ora andiamo io e nostro figlio moriamo di fame" dico e ci mettiamo a ridere, la serata passa tranquilla, io mi rilasso,il telefono continua a squillare è mio padre ma non rispondo, voglio godermi il mio fidanzato e Gilberto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 13, 2024 ⏰

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