Capitolo 18 In viaggio

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I quattro viaggiatori ormai a metà del loro percorso, stavano per lasciare il caldo torrido del deserto in favore del clima mite delle pianure del territorio di Centro. Durante tutto il tragitto, avevano cavalcato nelle ore più fresche e riposato durante le ore più calde, campeggiando da soli o insieme alle vedette situate tra le Città di Barriera, queste ultime erano state visitate solo il tempo necessario per rifornirsi di viveri. Nonostante il tempo passato insieme, i rapporti tra Phyte e i tre stregoni non migliorarono. La cadetta aveva manifestato per tutto il viaggio un comportamento incostante: a volte partecipava allegramente ai discorsi intavolati da Felicity, Ies e Willow, altre volte, come se si ricordasse improvvisamente che stava avendo a che fare con degli stregoni, tornava ad ammutolirsi, e dopo aver consumato rapidamente i propri pasti, si isolava nella tenda fino al momento della partenza. Per quanto i tre stregoni si dimostrassero gentili, sapeva che i suoi veri compagni la stavano aspettando alla Tenuta e soprattutto che avevano bisogno di lei.

Quando si avvicinarono al confine con il Territorio di Centro, durante il momento di riposo, Phyte attese che i respiri dei tre stregoni diventassero sempre più profondi. Durante quegli interminabili minuti, l'ansia si instaurò nuovamente nel suo petto, portandolo a ripetere la seconda strofa della canzone: Rosso e nero, fiamme e fumo, s'alzeranno al cielo, guidandoci verso l'eternità... Una volta terminata la strofa, uscì dalla tenda, liberò i cavalli e partì al galoppo verso la sua Tenuta senza mai voltarsi indietro.                                                                                                       

"Fel, sei sveglia?" sussurrò Willow.

"Non fare finta di dormire, se aspetti ancora un po' per andare a prenderla rischiamo di non arrivare mai più..." continuò la figlia della strega Viola riducendo la distanza con l'amica, che in risposta si nascose ancora di più sotto le coperte, nel suo spazio sicuro, dove poteva evitare la dura realtà: la sorella continuava a preferire l'esercito anche dopo aver avuto la libertà di scegliere.

"E ha anche fatto scappare i nostri cavalli, è stata astuta, ha aspettato di avvicinarsi al confine. Qualcuno mi deve una pinta di birra..." si aggiunse Ies rotolando con il suo sacco a pelo fino a urtare la schiena di Felicity, che si trovò intrappolata tra i due stregoni determinati a non darle tregua.

"Hai avuto solo fortuna. Figurati se Phyte si è studiata una strategia! Probabilmente era solo arrivata al culmine della sopportazione del sentirti russare" a quelle parole Felicity, non riuscendo più a trattenersi, scoppiò a ridere, uscendo finalmente dal suo nascondiglio, mentre cercava di venire a patti con la sua complicata situazione familiare tra lacrime e risate

"Speravo che potesse capire..." disse alla fine, mentre Willow e Ies si alzavano per mettersi seduti scambiandosi un breve sguardo prima di parlarle

"Non è colpa tua, Fel," cercò di rassicurarla lo stregone

"Infatti, è Phyte che è un po' una testona, ma vedrai che capirà. Ora alzati che le abbiamo già concesso fin troppo vantaggio" Willow si alzò agilmente, uscì dalla tenda e, dopo un lungo fischio, i tre cavalli, che erano rimasti a portata d'orecchio, tornarono dai loro padroni, ma appena furono a portata né Willow né Ies sembrarono intenzionati a montare a cavallo per unirsi all'inseguimento.

"Non venite con me?" chiese preoccupata Felicity.

"È una cosa che dovete risolvere tra di voi" Willow le consegnò le redini e Ies un vetrino ovale appena creato con la sabbia, sulla cui superficie Felicity incise le parole Vistigii Motus prima di guardarci attraverso per vedere i residui di movimento che conducevano a una pericolosa nube color porpora in rapido avvicinamento. Poche miglia dopo, trovò la sorella vicino alla maestosa tempesta di sabbia dentro la quale sembrava intenzionata a voler entrare "Un ultimo sforzo, Radi" disse Felicity accarezzando il collo del neo cavallo, che accelerò spingendosi al massimo per raggiungere la figura di fronte a loro prima che fosse troppo tardi.

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