Re Nerio, la matriarca Ofelia, ministri, nobili e funzionari del Regno arrivarono al Palazzo del Governo per l'annuale cerimonia d'apertura delle tasse per la Cura e la Riconquista. L'ex cadetta osservò la sala riempirsi dei colori delle aure dei presenti, e solo allora realizzò che Maeve aveva molte più teste di quanto immaginasse: la consorte del Governatore di Riflesso, il rettore del giornale di Indaco, la Ministra dell'Istruzione e molte altre figure di rilievo riflettevano tutte la caratteristica aura a doppio colore. Tra queste, spiccava quella della donna in rosso che teneva a braccetto un sofferente erede delle Tre Viti. Anche l'aura di Aurel non tardò a emergere tra la folla, pura fiamma, in netto contrasto con quella color petrolio del Generale Supremo. Phyte li osservò avvicinarsi al palco dove erano stati predisposti i due troni, e si ritrovò a trattenere il respiro per nascondere l'agitazione. Insieme bruceremo, per la pace e la virtù, rosso e nero, fiamme e fumo...
"Ripensamenti?" chiese la Regina, notando la sua improvvisa rigidità "Nessuno" rispose Phyte, sforzandosi di mantenere la calma. Quando finalmente la cerimonia ebbe inizio, Re Nerio, un uomo smunto, capelli castani lunghi fino alle spalle, si alzò per avanzare verso i presenti e pronunciare il tradizionale discorso di ringraziamento "Miei cari sudditi, miei cari colleghi, vi ringrazio per essere qui a celebrare l'apertura delle tasse che porteranno alla ormai prossima Cura e Riconquista! Come sempre, tutto ciò sarà possibile solo grazie ai vostri sacrifici!" I suoi cari sudditi e i suoi cari colleghi però, reagirono con toni discordanti; le teste di Maeve e altri umani sotto la sua influenza iniziarono a intonare cori di dissenso. Il Re, abituato a ripetere sempre le stesse azioni per inerzia, non prestò particolare attenzione alle parole del suo popolo, la Matriarca invece, fu la prima a rendersi conto che la cerimonia non stava procedendo come al solito.
Si girò per andarsene, temendo di essere colpita da qualche sgradevole materia organica che le avrebbe imbrattato le vesti, ma venne subito fermata da Ottavia la Sanguinaria, e a quel punto capì che la situazione era molto più grave di quanto avesse pensato: da giorni, il malcontento dei sudditi sembrava essere aumentato all'improvviso; e il giornale di Indaco aveva smesso di pubblicare gli articoli sul siero antibarriera, preferendo riportare la biografia di Re Nerio, lodandone le gesta fino al ridicolo, e soprattutto, non mancando di ricordare velatamente che seppure non si fosse classificato nemmeno tra i primi dieci durante le prove governative affrontate insieme a Re Melo, la tragica morte del fratello gli aveva concesso di ottenere l'ambita carica.
"Vi chiedo dunque un ultimo sforzo! Un atto di devozione nel Credo, nella medicina e soprattutto nella milizia umana!" continuò il Re, ignorando ciò che gli accadeva intorno. La Regina Amanitta ne approfittò per alzarsi dal trono, lasciando dietro di sé il mantello di neo orso, rivelando l'armatura di cuoio nero che portava indosso. Solo quando mise una mano sulla spalla del Re egli quest'ultimo si rese conto che la cerimonia non stava andando come previsto "Re Nerio è sempre tanto bravo a chiedere senza dare mai niente in cambio, ma oggi invece sarà proprio lui a dover dare" interruppe, facendo tacere i presenti, inclusi Nerio "Per secoli, noi regnanti vi abbiamo chiesto enormi sacrifici promettendovi in cambio la Cura per la mortalità e la Riconquista del mondo. Recentemente avete appreso dell'esistenza del siero antibarriera, pensando finalmente di aver ottenuto ciò per cui avete tanto sofferto" continuò Amanitta, mentre Nerio rivolgeva uno sguardo a Iakoda, che rispose con il solito sorriso e un'alzata di spalle.
"Amanitta, è meglio che ti siedi o la tua salute potrebbe peggiorare..." disse il Re. Ma ormai era troppo tardi, i sudditi interpretarono le parole della Regina come il segno che stavano aspettando per protestare contro le loro ingiuste condizioni. Iniziarono a scagliarsi contro il Re, contro lo spreco di denaro pubblico, contro la Matriarca, mentre Phyte si preparava a intervenire appena fosse stato il momento
"Grazie, ma sto bene" rispose Amanitta, per poi rivolgersi nuovamente alla folla: "Mentre noi siamo qui a celebrare, le streghe e gli stregoni stanno mettendo in atto un piano che ci priverà per sempre delle creature magiche! E con esse anche la possibilità di trovare la Cura! Il Re ha preferito passare il tempo a oziare e cedere ai vizi invece di accorgersene!"
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PHYTE
FantasíaPhyte è una dei cadetti sottoposti al siero antibarriera ideato dal Generale di Laboratorio Brooks. Il siero, se somministrato fin dall'infanzia, permette agli esseri umani di attraversare il muro invalicabile che divide il mondo a metà, formato da...