Capitolo 27 Lo zampino

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La modesta dimora senza porte né finestre dello stregone Vermiglio si trovava ai margini di Centomura, circondata da un intricato labirinto di siepi, con il fumo grigio che fuoriusciva dal camino come unico indizio della vita al suo interno. Grazie all'occhio di Fravashi, Phyte riuscì a vedere oltre l'inganno magico e individuare facilmente la porta su cui bussare. Dopo qualche minuto, lo stregone Vermiglio fece capolino, stupito di trovarsi di fronte a un gruppo tanto numeroso.

"Oh, siete voi..." disse uscendo rapidamente e richiudendo la porta alle sue spalle. Notando un nuovo stregone, si fermò per scrutarlo dalla testa ai piedi.

"Ci conosciamo?" chiese, e Brooks, dopo un breve momento di esitazione, rispose scuotendo energicamente il capo.

"Scusate l'interruzione, so che siete molto impegnato per la missione quindi verrò subito al dunque: non potete aprire il portale extramondi"

"Volete una tazza di cioccolata?" domandò lo stregone, estraendo dalla manica una ciotola ornata da incisioni contenente la bevanda offerta. Iniziò a sorseggiarla senza attendere le risposte dei presenti, ancora sconvolti dalle parole dell'ex cadetta per riuscire a concentrarsi su altro.

"Aspetta un attimo, Phyte, cosa significa tutto questo?" domandò Willow incredula, mentre Ies, Felicity e Timothy condividevano il suo sgomento. Solo Brooks si schierò in sua difesa, spiegando ciò che l'ex cadetta gli aveva rivelato la sera precedente.

"Posso mostrarvelo io..." concluse infine Phyte.

"Lasciare che qualcuno ti entri nella mente è rischioso e raramente porta ai risultati desiderati. E poi, stando a ciò che dici, Eden non può più comunicare con nessuno. Come avrebbe fatto Lena?" chiese Ies, comprendendo finalmente perché non aveva potuto partecipare alla conversazione con la strega Verde. Prima che Phyte potesse rispondere, lo stregone Vermiglio intervenne per chiarire la situazione.

"Non c'è nulla di cui preoccuparsi" disse, estraendo dalla stessa manica anche una zuccheriera, aggiungendone generosamente il contenuto alla cioccolata.

"Nulla potrà uscire dal portale extramondi poiché sarò io l'unico collegamento tra questo mondo e il nuovo."

"Quindi siete a conoscenza dell'esistenza dei demoni?" domandò Brooks

"Non ho mai affermato ciò. Sebbene sia improbabile che le mie sentinelle non l'abbiano uccisa, Lena di Soffio potrebbe averle mostrato qualunque cosa. L'immaginazione è sconfinata e alla fine resta una scaltra Generale della milizia umana, anche se pare abbia imparato qualche incantesimo durante il suo soggiorno oltre la barriera."

Phyte osservò i presenti; Willow, Ies e Felicity la fissavano con l'aria di chi sta osservando un gattino smarrito a cui è stato appena rubato il cibo. Timothy, invece, si tenne in disparte con un'espressione difficile da decifrare. L'unico a difenderla fermamente era Brook, che continuò a esporre nuove teorie in sua difesa. Tuttavia, lo stregone Vermiglio si rifiutò di ascoltare ulteriori discorsi sui demoni. L'esercito, disse, aveva trovato un modo per attraversare la barriera, e non c'erano altre difese per le creature magiche se non trasferirle in un altro mondo. Anche se per ipotesi improbabile fossero riuscite a prendere il controllo del Governo, non sarebbe cambiato nulla, poiché non ci si poteva fidare delle promesse degli esseri umani.

"Moriremo tutti se aprirete quel portale! E nessuno di noi potrà tornare a Eden perché anche lei morirà!" gridò Phyte frustrata dalle parole dello stregone

"Phyte, calmati..." disse Felicity avanzando, ma la sorella indietreggiò, impedendole di avvicinarsi, mentre continuava a scagliarsi contro Vermiglio

"Se non accettate la tregua come unica soluzione, farò marciare l'intero l'esercito nel luogo in cui verrà aperto"

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