Cap.8

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Quel giorno non avevo particolari programmi, il cielo era cosparso di nuvole grigie, cariche e dense ma, stranamente non pioveva. Seppur il suo buongiorno mi aveva rallegrato la giornata, dentro di me era presente un senso di ansia e angoscia. Una sensazione troppo particolare, difficile da descrivere: ero contenta di come il nostro rapporto si stesse evolvendo ma, nello stesso tempo avevo un'immensa paura di perderlo.

Cercai di mandar via le mie ansie tenendomi impegnata ma, appena ebbi due minuti per ripensare alla giornata trascorsa insieme, tutta la negatività mi rimbombò dentro.
Evitai di rispondere ai suoi messaggi, al coltempo  però avevo una voglia matta di parlarci, di ricevere le sue mille attenzioni e di sentire la sua voce profonda, eppure riuscii ad ignorarlo totalmente, cercai infatti, nel tentativo di non pensarci troppo, un vestito da indossare per il compleanno di Mery che avrebbe festeggiato la sera stessa il suo 18º compleanno in una località sul mare, a pochi minuti dalla nostra cittadina. Dopo circa un'ora di totale indecisione e continue distrazioni, scelsi un tubino nero semplice, niente di troppo corto o volgare ma che lasciasse intravedere le mie forme.

Mangiai poco, quasi niente in realtà, guardando una puntata di "The Vampire Diares"  poi, ascoltando un pò di musica, circa per le 19:00 iniziai a prepararmi per la serata. Un trucco leggero, sui toni nude, qualche accessorio, tra cui l'anello che mi regalò la mia migliore amica Megan e ovviamente il pezzo forte: il vestito. Come scarpe i tacchi Louboten per i quali Alberto impazzisce "li trovo arrapanti" disse serio, quando ancora il nostro rapporto era sull'orlo di un abisso.

Mi incamminai verso il locale e in quel momento mi resi conto di non averlo ancora risposto, mi sentivo profondamente in colpa per aver ignorato le sue dieci notifiche ma non riuscii ancora una volta a rispondere ai suoi messaggi. Non feci nemmeno in tempo a pensare di aprire la sua chat che, me lo ritrovai davanti con uno sguardo stupito e desideroso. Non seppi davvero cosa dire, tenendo gli occhi bassi, lo salutai accennando un sorriso. Ricambiò e sorvolò, almeno per il momento, i messaggi ai quale non ricevette alcuna risposta.

"Vai alla festa di Mary?", chiese probabilmente per rompere il ghiaccio.
"Si, tu invece?", risposi con voce esitante.
"Ha invitato anche me, non lo sapevi?" domandò
"Ehm... no" dissi scioccata ma contenta allo stesso tempo.
"Vabbè dai, ti accompagno io, la moto è dietro Sweet Bakery, aspettami qui"
Non ebbi molta scelta in realtà, quindi accennai un sì con la testa e come al mio solito non parlai, soprattutto in quella situazione non potevo fare altro che tacere.
Dopo nemmeno due minuti, passò a prendermi in sella e arrivammo in un attimo a destinazione.
"Quindi hai scelto di non rispondermi più?", chiese deluso.
"Ma no, oggi ho avuto poco tempo, scusami", provai a ribattere con tono convincente.
"Credi di parlare con Mattia?" disse ridacchiando.
"davvero non ho avuto tempo"insistetti io.
"Quindi secondo te dovrei credere al fatto che non hai avuto nemmeno tre secondi per rispondere al mio buongiorno?"
"Ok, hai vinto, ho ignorato il messaggio, contento adesso?"risposi infastidita.
"Bene, si sono contento ma lo sarei di più se mi dicessi il perché, ho sbagliato qualcosa ieri?"
"No non hai sbagliato niente"
"Allora che c'è? Credi che non dovremmo frequentarci più e chiudere tutto questo?"
"No, non voglio chiudere Albè anzi, avevo soltanto paura" affermai con gli occhi bassi per nascondere la vergogna e il rossore sulle gote.
"paura di me?" chiese con una smorfia.
"Ma no, paura di affezionarmi a te" affermai, sconvolta dalle mie parole sincere.
"Tranquilla è normale, anche io all'inizio non volevo legarmi a te per lo stesso motivo ma, alcune cose non si possono controllare, ti farò cambiare idea" confidò serio, scoccandomi un bacio e lasciandomi senza parole.

Quel bacio parlò più di mille frasi, finimmo quindi così la nostra conversazione entrando nel locale e salutando Mary che, vedendo la mano di Alberto sul mio fianco destro,
chiese senza esitare: "no aspettate, voi due state insieme?"
"N-" tentai di rispondere
"si, ci stiamo frequentando" rispose lui, accennandomi un occhiolino, poi si avvicinò, gli diede gli auguri e l'abbracciò affettuosamente.

In quel momento la mia gelosia iniziò a farsi sentire e con uno sguardo amaro e pungente, lui capì senza che io parlassi o che facessi scenate plateali. Non riuscii ad arrabbiarmi, anche perchè sapevo benissimo che fossero procugini quindi ridemmo entrambi senza darci tanto peso, con la differenza però che la sua era una risata compiaciuta, la mia invece era nervosa a tratti falsa.

La serata sembrò proseguire ugualmente bene, fin quando non arrivò Mattia: il ragazzo maleducato, irrispettoso, esuberante, perennemente arrabbiato, insomma è davvero patetico! Vi ho già parlato ampiamente di lui e della nostra frequentazione che terminò per via della sua possessività e dei suoi tratti tossici, per certi versi aggressivi. Alberto conosceva davvero bene tutta questa storia, mi è stato accanto dal primo istante e sapeva anche quanto Mattia continuasse ancora a provarci, contattandomi imperterrito e rinzeppando il mio telefono di chiamate alle quali non ricevette mai risposta. Appena Mattia si sedette al nostro tavolo, lui cambiò totalmente espressione e dopo le occhiatine indiscrete del mio ex, si irrigidì iniziando a mangiare nervosamente.

spazio autrice⬇️ciao ragazz* cosa ne pensate? Vi è piaciuto questo nuovo capitolo?Vi avviso gia che nel prossimo ci saranno molte novità ed eventi sconvolgenti!Supportatemi con una 🌟

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