Non avevo mai pensato alla vera definizione di "amore platonico", di solito ero abituata a sentire queste due parole in qualche storia d'amore che spesso definivo bizzarre. Solo dopo mi sono resa conto che l'amore platonico era la mia storia con lui: Alberto. Con quell'aria strafottente e invadente ma soprattutto maliziosa, conquistava molte donne, purtroppo o per fortuna tra le tante: ci sono io. Non so spiegare esattamente di cosa io mi sia innamorata, ed è principalmente da questo che ho capito che quella per lui non era una semplice cotta o infatuazione. Quel ragazzo pieno di ego che passeggiava fra le vie del paese mi attraeva a sè come una calamita e quando il suo sguardo penetrante percorreva il mio corpo, io ero lì ferma e inerme non riuscendo a dare un senso al tumulto di emozioni che mi provocava. Seppur dentro di me si scatenava un misto di: eccitazione e adrenalina, al di fuori davo l'idea di una ragazza fredda e lontana quasi disinteressata. In realtà nel mio cervello entrarono in azione alcune aree responsabili della produzione di alcuni ormoni quali ad esempio: la dopamina, che mi esortava a desiderare continuamente la sua vicinanza, la feniletilamina, che mi faceva provare quel senso di ansia e l'ossitocina che mi spingeva a cercare quel contatto fisico che desideravo da molto, forse ormai troppo tempo. Fu così che capii che il mio inconscio iniziava a cercarlo nella vita di tutti i giorni ma, ero troppo presa dalle storielle facili e poco appaganti che mi davano quel senso apparente di tranquillità, anche se poi pensandoci meglio si rivelarono tutto tranne che tranquille. Il mio corpo ma soprattutto il mio cuore parlava ma io, all'inizio, lo ignoravo o meglio evitavo di ascoltarlo.Andiamo per ordine: la prima volta che lo vidi dentro di me sentii un'euforia, una felicità travolgente e indescrivibile, una vera e propria tempesta che, coinvolgeva sia il cuore che la mente. Lui era lì: pelle liscia (ai miei occhi parve velluto), occhi verde smeraldo, capelli scuri e folti, estremamente curati, forse anche più dei miei ora che ci ripenso, labbra carnose, così carnose che una voglia matta di baciarlo crebbe dentro di me in quell'esatto istante senza che me ne rendessi conto. Era vestito con una semplice
t-shirt nera e un paio di pantaloncini del medesimo colore.È stato un incontro casuale il nostro,niente di programmato e forse per questo così speciale. Essendo nata in un paesino di pochi abitanti, sapevo già chi lui fosse: il tipico ragazzo strafottente ed egoista che tutte le mie amiche cercavano di tenermi lontana. I loro sforzi si rivelarono vani, mi è bastato un solo incontro e un solo sguardo per capire che di lui ero già cotta. Non fu un incontro ufficiale, non avevamo intenzione di conoscerci o di frequentarci, semplicemente lo conoscevano tutti e me lo ritrovai faccia a faccia da un giorno all'altro. Quei suoi sguardi pieni di passione me li ricordo chiaramente, anche perché non ha mai smesso di guardami in quel modo malizioso e perverso. Lui non mi sfiorò neanche con un dito eppure io lo sentivo addosso. Non mi parlò, eppure ero imbarazzata al solo pensiero di averlo di fronte. Si mise a discutere sulle solite tematiche: moto, macchine e tutti gli ultimi modellini di quad appena usciti, fingevo di interessarmi a tutto questo ma, la cruda verità è che non me ne importava nulla, la mia mente era già intenta a fantasticare e a programmare le nostre vite insieme. Nonostante questo però io ero lì ad ascoltarlo, o meglio: fissavo le labbra che muoveva lentamente e che a volte tra una pausa e l'altra mordicchiava con malizia. Non mi diede tanto retta, come immaginavo, si divertiva a provocarmi con le sue solite frasette strafottenti ma d'effetto che, miravano principalmente a farmi imbarazzare, ammetto che ci riuscì, anche fin troppo bene. Poi salutò, solamente Tommy, per quanto riguarda me invece, si limitò a guardarmi con i suoi occhi languidi e profondi e con uno sguardo che ho sempre definito glaciale. Mi sorrise di sbieco, accendendo un fuoco dentro di me ben visibile dalle mie gote che diventarono di un rosso acceso. Il nostro primo incontro si concluse così, niente di rilevante a parte i sentimenti che io cominciai a provare per lui e a parte l'aspra consapevolezza che forse quel ragazzo sarebbe stata la mia condanna.
ragazz* cosa ne pensate? Vi è piaciuta questa prima parte? Accetto critiche costruttive☺️ Come definite il personaggio di Alberto?
A breve pubblicherò un altro capitolo, interagite e condividete per supportarmi🫶🏻
vi mando un bacio💋
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IL CORAGGIO DI AMARTI
Romance(tratto da una storia vera) Questo libro, non tratta i soliti temi quali il romanticismo e l'amore bensì, tratta di quanto l'essere umano sia costantemente e irrimediabilmente attratto dal proibito e per quanto cerchi di allontanare il "male" è semp...