Tutto quello che avevano vissuto nascosti in quello scorcio di spiaggia era stato speciale, unico, indimenticabile. Era come se fossero rimasti bloccati in una bolla per un arco di tempo lunghissimo, che però ad entrambi sembrava brevissimo rispetto al tempo che avrebbero voluto passare insieme.Nilde tuttavia aveva deciso di non dire niente a Ciro della proibizione di suo padre nel vederlo, avrebbe soltanto finito per rovinare quel momento magico, e lei proprio non ne aveva voglia. Tuttavia, durante il tragitto di ritorno, quando Ciro si era offerta di riaccompagnarla a casa, Nilde aveva già cominciato a come giustificare il pazzo di rose che stringeva orgogliosamente tra le mani. Non vi erano ragazzi che le ronzavano attorno, motivo per cui avrebbe davvero dovuto trovare una scusa molto convincente.
"Sij sicur che non vuoi che ti accompagno fino a dentro?" Le aveva chiesto lui, prima di sfilarle il casco dalla testa e spostarle una ciocca di capelli dietro l'orecchio, giusto per accarezzarle la guancia.
Nilde si beò ancora di quel tocco delicato, quasi paradossale per uno con lo sguardo truce come Ciro, e poi scosse la testa. "Non preoccuparti... Dico sul serio."
"Mo quando ci rivediamo?" Sembrava quasi impaziente lui nel chiederglielo, come se sentisse già la sua mancanza, nonostante lei fosse ancora lì, proprio di fronte a lui.
"Presto, ovviamente... Giuro di trovare uno spazio per te, per noi, tra un compito ed un altro." Lo aveva preso in giro lei, mordicchiandosi il labbro inferiore nell'attesa di una sua risposta che non tardò ad arrivare. Assottigliò lo sguardo in due fessure nere, e nonostante volesse apparire truce, Nilde lo trovò estremamente buffo e divertente, tanto che scoppiò a ridere di gusto. "Sto scherzando, sto scherzando!" Si difese, alzando le mani in segno di resa. "Anche se sono convinta che a causa tua la mia media calerà vertiginosamente..." Nilde si sporse verso di lui, rubandogli un dolcissimo bacio che Ciro si godette a pieno, socchiudendo gli occhi.
"Nun pazzia, nennè. Devi studiare e non mollare... Quest'anno è importante, ti devi prendere il diploma."
"Si, lo so... Ti prego non ricordarmelo anche tu... Anzi, perché non ci scambiamo il numero di telefono? Così posso sentirti ogni volta che voglio e mi mancherai un pò meno quando non ci sei..." Dolcissima come sempre, Nilde sembrò quasi diventare timida a quella richiesta. Si erano baciati e dichiarati, si, ma lei aveva comunque paura che tutto potesse improvvisamente scomparire da un momento all'altro, come un sogno di mezza estate.
Ciro si bloccò. Non aveva un vero e proprio numero di cellulare, lui. Solo qualche scheda usa e getta che utilizzava per messaggiare con il padre di tanto in tanto. Pensò che quindi, forse, era arrivato il momento di comprare un cellulare nuovo ed una nuova scheda, e per questo non avrebbe potuto aiutarlo nessuno se non... Luigi.
"Mo non lo ricordo il numero mio, sono sbadato. E non ho neanche il cellulare con me..." Mentì in modo quasi spudorato, mentre cercava di essere il più convincente possibile. Nilde però sembrò credergli, a suo malgrado, e ingegnosa com'era trovò subito una soluzione.
"Aspetta, ci penso io..." Aveva affermato, prima di porgergli il mazzo di rose affinché le reggesse. Poggiò lo zaino su un muretto e dopo aver infilato un pò a casaccio la mano all'interno - con un'espressione che faceva trapelare concentrazione assoluta - riuscì a trovare ciò che stava cercando. "Eccola qui!" Vittoriosa, mostrò a Ciro la Bic nera quasi consumata, la sua portafortuna, quella che utilizzava in tutte le verifiche. Qualche attimo dopo prese la mano di Ciro e con delicatezza la avvicinò alla propria, cominciando a scrivere sul palmo della sua mano il proprio numero. Alla fine, ci aggiunse anche un cuoricino, giusto per rendere tutto più dolce, proprio come lei. "Fatto... Così non potrai inventare una scusa per non chiamarmi."
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THE SINNER • CiroRicci
RomansaQuella notte in IPM durante la rivolta, Ciro è morto e rinato. Grazie all'aiuto del padre e di conoscenze poco raccomandabili riuscirà a lasciare Napoli, dove tutti lo credono morto, per raggiungere la tranquilla isola di Procida. Qui troverà rifug...