Paradiso perduto

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Tu che aspetti che mi svegli

Un buongiorno che m'accoglierà.

Aspettarti fuori da un negozio

L'opinione su un vestito

La tua esuberante femminilità.

Le battute sulla mia stranezza

Le mie invadenti distrazioni

Tu che sorridi e te ne accorgi

dici "Terra chiama Luna",

le corse in metro, le canzoni.


Di quella banale quotidianità

dell'eccezionale normalità

Patisco forte l'astinenza.

Essa mi rende povero diavolo

scacciato all'inferno con violenza.

L'aver goduto il paradiso 

saper che nulla tornerà

Fanno l'incombente mondo

Tartaro che mi perseguiterà.

Frammenti di AmigdalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora