sempre coricata mentre guardavo le infinite stelle nel cielo, qualcosa mi toccò la spalla, qualcuno.
«ma sei pazza?!»
sollevai la schiena mettendomi seduta, per poi guardare il volto della persona che mi stava parlando, anche se non mi serviva perché sono riuscita a riconoscerlo dalla voce.era tom che non si sa fare i cazzi suoi, mi ha seguita fino qua e mi ha tenuta sotto controllo come una bimba di due anni.
«kaulitz ma mi lasci stare?»
«no!»
«non farmi incazzare»
«non mi importa nulla se ti incazzi, non puoi entrare in discoteca e ballare con il primo fottuto che passa»
«oh si che posso»
«no invece!»scesi dal muretto e mi avvicinai di più a lui tenendo la testa alta per riuscire a guardarlo negli occhi.
«oh scusa papà se ti ho disubbidito! ora che farai? mi picchierai? mi metterai in punizione? mi punirai?»
«che cazzo hai detto?»
«cosa vuoi fare ora che ti ho disubbidito papà?!»
«non chiamarmi così.»
«perché ti da fastidio? ti stai comportando come se fossi mio padre!»
«perché non sono tuo padre!»«fanculo, me ne vado»
«no non te ne vai»iniziai a camminare verso l'ingresso del locale per andare a chiamare il ragazzo di prima ma tom mi prese il braccio e mi blocco contro il muretto.
i nostri volti erano di nuovo vicini e in questo momento mi tornarono in mente tutti gli scenari di marzo, di quando lui mi prendeva e mi bloccava contro un muro qualsiasi.
mi ricordo i brividi che mi dava ogni volta che mi toccava, però ora lo voglio morto.
girai la testa a destra ed a sinistra per assicurarmi che non ci fosse nessuno e appena tornai a guardarlo gli saltai addosso mettendomi a cavalcioni su di lui.
«che cazzo-»
guardai la mia sigaretta che era caduta e decisi di sfruttarla come arma, infatti la presi e la misi sul suo petto.urlò, mentre io invece ridevo divertita.
«SEI SCEMA?!»
«fa male eh? ne vuoi ancora?»
«no!»le sue mani tremavano e il suo petto era diventato rosso per il bruciore, se tutto ciò fosse successo qualche mese fa adesso sarei inseguita dai sensi di colpa, ma ora..cazzo sto benissimo.
«allora stammi alla larga..»
«non posso starti alla larga»mi afferro i polsi e li mise ai lati della sua testa facendomi scivolare la sigaretta.
tentai di riprenderla ma nulla.«lasciala lì.»
«lasciami stare kaulitz.»non ho mai perso il vizio di chiamarlo per cognome, mai, neanche quando stavamo insieme.
lui diceva che il modo in cui pronunciavo il suo nome era bellissimo e io, anche per dispetto l'ho quasi sempre chiamato per cognome.
«cosa pensi di ottenere ubriacandoti come una scema e ballare con altri?»
«tu sei solamente geloso.»sbuffò e sorrise.
con la mano gli afferrai un'orecchio e glielo tirai con tutta la potenza che avevo.
mi liberò una mano e io riafferrai la mia sigaretta e gliela conficcai di nuovamente nel braccio.urlò di nuovo ed io mi alzai da sopra di lui guardandolo mentre si lamentava per il bruciore.
mi divertiva così tanto, non so perché.«sei una stronza!»
«avvicinati a me ancora una volta e te la infilo nell'occhio»
«fanculo.»buttai la sigaretta per terra e tornai dentro alla ricerca di quel ragazzo.
SKIPTIME - LA MATTINA DOPO
la luce del sole che entra nella stanza di emanuele ed una cosa bellissima da vedere, però io sono totalmente distratta dai miei pensieri.l'alcool ha deciso di non farmi dimenticare l'accaduto di ieri sera, infatti non riesco a pensare ad altro.
forse sono stata troppo crudele? o forse se lo meritava? dio.
«ei, sei sveglia?»
«si..»emanuele mi lasciò un bacio sulla guancia ed infilò la mano sotto alla coperte per accarezzare la mia pancia nuda.
«com'è stato?» mi chiese.
«mh..bello.»
«eiei, perché non mi guardi?»girai la testa e lo guardai, facendolo sorridere.
non era vero quello che avevo detto, scopava come qualsiasi altro ragazzo, solo tom era diverso, solo tom era davvero bravo e capace di soddisfarmi.ho fatto una cazzata.
«contento ora?»
«si»
«ook, io ora vado» dissi alzandomi.
«come te ne vai?»
«si, ho altro da fare.»
«eddai resta ancora un po'»
«no»
«dammi almeno il tuo numero»sbuffai e gli dettai velocemente il mio numero senza lasciargli il tempo di segnarlo
«ei! vai piano!»
«non te lo ripeto un'altra volta»
«e come faremo a sentirci»
«semplice, non ci sentiamo»
«cosa stai dicendo?!»sospirai e mi avvicinai a lui tenendo il nostro viso a non tanti centimetri di distanza.
«emanuele smettila, ammettilo che ero una botta e via anche per te.»
«cosa?! no! io pensavo che io e te potessimo iniziare a sentirci!»
«ma smettila.»alzai gli occhi al cielo ed uscì dalla stanza con lui che mi seguiva parlandomi anche se non ascoltavo quello che diceva.
mentre aprivo la porta ed uscivo dalla casa lui mi prese il braccio e mi sbatté contro il muro accanto alla porta.
«capisci quello che ti sto dicendo?!» disse bloccandomi i polsi ai lati della mia testa.
«cristo che bisogno di fare tutta questa sceneggiata?»
«si! perché non vuoi nemmeno provarci?!»«ci siamo conosciuti per questa notte, sono venuta da te e abbiamo fatto sesso, come fai a pensare che ci possa essere qualcosa di serio?»
neanche il tempo di finire di parlare che iniziò a baciarmi.
nonostante io cercassi di togliermi quelle labbra di dosso lui mi teneva la testa ferma con quelle sue mani enormi.iniziò a battermi il cuore più velocemente, cercavo di spingerlo via ma nulla, però improvvisamente le sue mani smisero di toccarmi e le sue labbra di baciarmi.
«STALLE LONTANO BRUTTO STRONZO»
aprì gli occhi d vidi emanuele steso a terra e tom sopra di lui a tirargli pugni.non ci sto più capendo nulla, cosa ci faceva tom qua e perché ha deciso di difendermi?
«TOM!»
corsi da lui e lo allontanai da emanuele prendendolo dalle braccia.mi faceva così incazzare il fatto che si sia dovuto mettere in mezzo tra la litigata mia e di emanuele cazzo.
«emanuele vai a casa»
«camilla lui chi cazzo é» mi chiese emanuele alzandosi in piedi.«non ti interessa, vai a casa prima che ti tiro un pugno anch'io»
«uff..fanculo.»lo guardai e appena entrò in casa corsi da tom e lo presi dalla maglia avvicinandolo a me.
CONTINUA...
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enemies OR lovers? - tom kaulitz
Romancecamilla johnson e tom kaulitz frequentano il secondo anno di liceo, anche se tom dovrebbe fare il quarto ma è stato bocciato due volte. camilla si è trasferita a Berlino da poco e quindi ha dovuto cambiare scuola. fin da subito ha fatto una strana...