CAMILLA JOHNSON
la giornata a scuola è finita, a parte stamattina è stata molto tranquilla.
si, ero io quella che volevo avere una conversazione con lui o uno scontro, ma non me lo aspettavo così testa di cazzo.penso si sia capito che io ho problemi con la rabbia, perdo la pazienza facilmente, non sopporto nessuno e quando mi arrabbio potrei far esplodere il mondo.
ora sto andando a casa e mentre cammino scrivo con un ragazzo con cui mi sto sentendo da qualche mese, però è da qualche minuto che sto sentendo come due occhi girare su tutto il mio corpo.
alzai gli occhi sullo specchietto stradale per vedere se c'era qualcuno dietro di me e si.
sospirai ed i miei occhi tornarono sul telefono.«perché mi stai seguendo kaulitz?»
«non ti sto seguendo»non ho proprio voglia di parlargli, che stupida che ero quando non vedevo l'ora di avere una conversazione con lui.
mi è stato attaccato per dieci minuti stamattina e già vederlo mi fa venire voglia di ucciderlo.«ah no? e che stai facendo?»
«sto andando a casa, proprio come fai tu.»
«bah, a me sembrava più che mi stessi seguendo.»
«in parte lo stavo facendo.» *accellera il passo per raggiungerla*misi il telefono in tasca dato che sarebbe stato capacissimo di curiosarci dentro, il ciò mi fece sorridere.
«non sei sorpresa?»
«no»
«perché no?»
«perché no»lo sentì sbuffare, probabilmente si stava agitando.
«ma sei sempre così?!»
mi mise le mani sulle spalle per fermarmi e avvicinò il suo viso al mio.
mi piace questa sua reazione, lo stavo facendo innervosire.«boh.»
«perché non sei incazzata?!»alzò leggermente il tono della voce e la sua presa sulle mie spalle diventò un po' più forte.
forse perché io non sono una di quelle troie delle scuola e non lascio che la gente mi comandi?«per una volta che non sono incazzata lasciami non esserlo»
mi guardava come se fossi appena morta davanti a lui, i suoi occhi erano spalancati ed aveva il respiro affannato.spinsi via il suo braccio dalla mia spalla e continuai a fare la mia strada per andare a casa.
TOM KAULITZ
non si notava ma la rabbia è ancora presente sul mio viso a causa del pugno ricevuto da camilla qualche ora fa, sentivo ancora il labbro bruciare ma qualcosa dentro di me mi stava dicendo qualcosa di completamente assurdo: mi manca.ho passato le ultime ore a pensare solamente a lei.
la sua freddezza mi stava facendo impazzire, dovrebbe essere incazzata nera, le altre ragazze sarebbero scoppiate in lacrime o mi avrebbero tirato un calcio nei coglioni, lei invece era così calma.
è la prima volta che qualcuno mi risponde così.
anche in questo momento non so cosa mi prende, la maggior parte delle ragazze mi avevano messo le corna, altre invece mi stavano dietro per il mio bell'aspetto e in lei.. non riuscivo a capirci un cazzo.mentre lei camminava io non smettevo di studiarla, però spalancai gli occhi appena vidi che girò l'angolo in un vicolo con due case.
sgranai gli occhi e mi passai una mano tra i capelli, eravamo vicini di casa?!
mi misi a correre per raggiungerla e verificare il tutto.
oh si.«camilla» la chiamai.
lei si girò e mi guardò da in punta alle scale davanti all'ingresso di casa mia.
«abiti qui?» le chiesi
«no, sto entrando in una casa qualsiasi, hai intenzione di seguirmi pure qua dentro kaulitz?»alzai gli occhi al cielo e feci una risatina sarcastica, non avrei mai pensato di essere vicino di casa con una che mi tira i pugni.
non risposi e continuai a guardare le due case incredulo.«vai a casa kaulitz»
«è questa casa mia»CAMILLA JOHNSON
«è questa casa mia»
disse indicando quella accanto.per poco non spalancai gli occhi e la bocca.
che cazzo mi sta dicendo?«stai scherzando?» chiesi sorridendo
«no»il mio sorriso scomparve e mi misi una mano davanti alla faccia, come abbiamo fatto a non accorgercene prima?
insomma è da una settimana che vivo qui, se siamo vicini di casa dovremmo percorrere la stessa strada e ci dovremmo incrociare quando usciamo da scuola.«allora sei tu!»
mi guardò confuso.
«io cosa?»
«sei tu che fai tutto quel chiasso quando scopi!»la sua faccia sembrava continuare a non comprendere , ma io lo so che in realtà aveva capito tutto.
io ho sempre pensato fossero due quarantenni arrapatissimi, invece no, è tom kaulitz.«cerca di calmare un po' gli ormoni kaulitz e la prossima volta dì alla troia di turno di stare un po' zitta, non mi fate mai dormire.»
non lo lasciai rispondere che girai le chiavi nella serratura di casa ed entrai.
non ci voglio credere cazzo.
ciò significa anche che lui può vedere tutto ciò che faccio perché abbiamo le porte di vetro.
merda.CONTINUA...
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enemies OR lovers? - tom kaulitz
Romanscamilla johnson e tom kaulitz frequentano il secondo anno di liceo, anche se tom dovrebbe fare il quarto ma è stato bocciato due volte. camilla si è trasferita a Berlino da poco e quindi ha dovuto cambiare scuola. fin da subito ha fatto una strana...