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passò mezz'ora ed io ero pronto per andare a scuola, mi stavo allacciando le scarpe quando alzai la testa e la vidi entrare nella sua stanza vestita solo con l'accappatoio.

il mio cuore prese ad accelerare improvvisamente e mi spostai una ciocca bionda dagli occhi, cercando di godere quel poco che potevo vedere.

la stavo guardando un po' troppo, infatti lei si girò e fece uno sguardo schifato per poi raggiungere le tende e chiuderle.

sorrisi e mi buttai per terra, non ci posso credere cazzo.
mi passai più volte la mano sulla faccia fino a quando vidi la sua stanza illuminarsi da fuori.

la vidi con quella maglia nera scollata e quei jeans blu larghi, dio quanto era bella.
per poco non mi persi e la osservai ancora mentre usciva dalla stanza, mi alzai velocemente mettendomi lo zaino su una spalla per poi uscire di casa anch'io.

una volta fuori casa, i nostri sguardi si incrociarono subito ed il mio cuore perse un battito.

CAMILLA JOHNSON
stavo uscendo fuori casa normalmente ed indovinate chi è uscito al mio stesso tempo? kaulitz.

ha guardato quando uscivo io per poi uscire anche lui, solo perché li ho lanciato le pietre non significa che ora deve starmi appiccicata tutto il tempo.

lo superai ed accelerai il passo, per un attimo ero riuscita a superarlo, per un attimo..

«perché cazzo corri?!» mi chiese cercando di raggiungermi
sospirai, è da ieri che sembra che per lui io sia un benessere della vita.
«puoi andare a scuola normalmente invece di starmi dietro?»
«sei stata tu a svegliarmi con le pietre eh»
«avevo voglia.»

spostai lo sguardo sul suo profilo, rideva.
«c'erano milioni di altri modi per svegliarmi, pensa se mi rompevi il vetro.»
«oh madonna che palle ma ti devi lamentare pure sul modo in cui ti ho svegliato? poi se ti rompevo il vetro non mi importava»

«che menefreghista che sei» esclamò
alzai le sopracciglia ed iniziai a stringere la tracolla dello zaino, non mi piace molto quando me lo dicono, però riesco a contenermi.

TOM KAULITZ
stavamo camminando in silenzio quando sentimmo una voce femminile provenire verso di noi.
ci girammo e vidi una ragazzina del primo anno.

«ehi tommyy» mi chiamò
oh no, mi farà solamente fare una figura di merda con camilla.

era vestita con una gonna di jeans cortissima ed un top scollato, sentì provenire però un fischio accanto a me infatti era camilla.

stava fischiando con le sopracciglia alzate, poi riprese a camminare lasciandomi con la ragazza.
cazzo..

«tommy perché vuoi divertirti con lei? vieni con me daii, ti ricordi l'ultima volta?»
«esatto tommy perché non vai a divertirti con lei?» urlò camilla da lontano.

non ci posso credere, ora camilla penserà..no cazzo.
mi avvicinai alla ragazzina e lei mi prese la mano, che io tirai immediatamente indietro.

«no, non ho voglia oggi»
«come non hai voglia? io voglio divertirmi con te»
stava piagnucolando, odio quando fanno così tanto le puttane cazzo.

«che ne dici di saltare le lezioni ed andare a casa mia?» mi chiese facendo gli occhi dolci.
«non se ho voglia e basta, se proprio vuoi divertirti con qualcuno vai da quell'altro che ti sfonda ogni giorno»

mi guardava con le lacrime agli occhi, non mi faceva per niente pena.
iniziai a correre per raggiungere camilla che ormai penso sia già arrivata, infatti era appoggiata al muro che guardava il cielo pensierosa.

CAMILLA JOHNSON
ringraziamo quella troia che ha detto a kaulitz di andare con lei, seriamente kaulitz pensava di potermi portare a letto?
era tutto ciò che voleva?

certo perché lui è un cazzo di puttaniere e dato che si è già scopato tutte le ragazze della scuola doveva provarci anche con me ovvio.

forse non sa che non ci riuscirà mai.

sentì tom tornare a fianco a me.
«ma sono tutte così con te?» chiesi senza guardarlo.
«più o meno si»

alzai le sopracciglia e mi misi a guardare le unghie.
nel frattempo kaulitz si permise di far girare la sua mano nei miei capelli mentre sorrideva.

«perché cazzo devi toccarmi i capelli stronzo» dissi spingendo la sua mano via dalla mia testa.
«semplicemente perché posso» sembrava fiero di se, di cosa devi essere fiero?!
«no, sei l'ultimo a potermi toccare i capelli»
«okay okay, scusa.»

presi il telefono ed inizia a rispondere a qualche messaggio, solo che kaulitz si appoggiò al muro ed iniziò a guardare cosa scrivevo.

«ma devi per forza stare qui?»
fece spallucce ed alzò un sopracciglio.
«non ho niente di meglio da fare, quindi si»
«no invece, guarda là quante troie che ci sono perché devi stare a rompere a me?»

rise, che cazzo ridi?!
«a differenza di quel che pensi io ho gusti un po' più alti» disse guardandomi negli occhi.
sbuffai e presi lo zaino per poi entrare dentro scuola.

iniziai a girare per i vari corridoi fino a quando decisi di andare alla macchinette e prendermi un caffè giusto per tenermi sveglia durante la giornata.

CONTINUA...

enemies OR lovers? - tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora