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sorrisi senza farmi vedere, amo quando fa così.
«come hai dormito?» chiesi tirando fuori un pacchetto di biscotti.

«mh, senza di te male.»
«certo»
mi girai verso di lui mettendo le mie mani sulle sue guance per poi iniziare a baciarlo.

tempo dieci secondi che il campanello suonò, sussultai e risi.

«sarà nathan» disse prendendo uno dei miei biscotti
«stronzo avevi detto che non avevi fame»

sorrise e mi lasciò ancora un bacio a stampo, afferrai il contenitore di fianco a me e ci misi dentro i biscotti per poi uscire di casa con tom e le valigie.

«muovetevi stronzi» urlò liv.
«olivia se inizi ad urlare ti butto giù dal finestrino» disse tom aprendo il bagagliaio della macchina.

«quante volte devo dirvi di non chiamarmi per nome intero?! dio quanto lo odio!»
«aspettatemi ci sono anch'io eh»

girai la testa e vidi bill, sarebbe venuto in macchina con noi e in tutto in questa macchina eravamo in sei.
io, bill, tom, rebe, nathan e liv.

se ci beccano i carabinieri siamo tipo fottutissimi però speriamo che vada tutto bene.
all'aeroporto ci incontreremo con gli altri, ovvero noah, amelia, gustav e georg, lasceremo lì le macchine e partiremo.

solo che come quasi ogni vacanza, ho sempre quella sensazione che mi rovina tutto e non mi fa vivere il momento, qualcosa che mi dice che di punto in bianco andrà tutto storto e io sarò rovinata.

mi capita molto spesso e devo dire che anche se fino ora è andato tutto bene, questa sensazione mi rovina sempre tutto.

SKIPTIME
orario: 22:10

siamo finalmente arrivati alla villa, cazzo ma è enorme!
«mi spiegate chi l'ha comprata?!» chiesi incredula.
«georg e noah» rispose bill.
«cazzo!»

oltre ad essere enorme era anche bellissima, questa villa sarà uno dei motivi per cui specificheremo questo viaggio "la vacanza perfetta".
noah prese le chiavi ed aprì la porta che ci farà entrare nel giardino.

i miei occhi caddero subito nella piscina interrata con le luci a led stupenda, il prato era stupendo e riuscivo a sentire l'odore dei fiori fino a qui.
c'era anche un barbecue e perfino un trampolino, mi sento nella casa dei sogni di barbie.

«LA PISCINA INTERRATA ODDIOO» esclamò amelia mettendosi le mani davanti la bocca.
era pieno di lucine che rendeva la casa ancora più carina, potrei venire a vivere qua giuro.

dopo essere stati cinque minuti ad esplorare tutto il giardino, entrammo in casa, era molto più bella, la cucina e il salotto brillavano.
il bello è che nel frigo c'era il cibo e tutte le robe per farsi dei drink.

iniziammo e girovagare nella varie stanza e finalmente trovai quella che sarebbe stata mia e di tom, grande e col balcone.
«hai scelto questa quindi?» chiese mettendomi le mani sui fianchi da dietro
«si, ora vado a farmi una sigaretta, non fumo da troppe ore»
«guarda che se non fumi per un giorno non muori eh»

sorrisi ed uscì sul balcone, la vista era stupenda, le luci della città riempivano la mia vista, oltre le mille stelle che c'erano in cielo.
mi sembra quasi un sogno, io, in california con le persone che amo di più, e soprattutto felice, perchè si, dopo tanti anni so di nuovo cosa vuol dire essere felice.

alla morte di papà credevo che nulla e nessuno avrebbe potuto farmi tornare a essere felice, invece no, papà avrebbe fatto di tutto per non farmi scomparire il sorriso, tutto, ma io ci sono riuscita anche senza di lui, spero solamente che sia fiero di me, insomma, ho sconfitto la depressione e l'autolesionismo, rischiavo anche di entrare in un disturbo alimentare ma sono riuscita ad evitarlo, tutto questo senza di lui.

enemies OR lovers? - tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora