CAPITOLO 1 | silenzio

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quando tu mi guardi, mi togli le armi
anche quando è nero, solo tu mi salvi





Tutto era per lei.
Andrea non era mai stato una persona facile da amare e nessuna lo aveva mai ammaliato come lei.
Da quando l'aveva vista in gradinata all'età di 13 anni, non aveva più avuto occhi per nessun'altra ragazza.
Si erano conosciuti allo stadio: Alma con la maglia rossoblù più grande di lei di qualche taglia, lui con il suo cappello a visiera e la sciarpa del grifone allacciata in vita.
In realtà, Alma non era bella come lo erano le altre ragazze: Andrea ci aveva visto qualcosa di più, non aveva quelle movenze, quei tratti da ragazza figa.
La sua semplicità era stata a colpirlo.
Quei capelli marroni scuro lunghi legati in una coda, gli occhi dello stesso colore scavati nelle occhiaie e nasino a patata.
La ragazzina più dolce di tutto il Ferraris.
Iniziarono ad uscire insieme in gruppo, creando un'amicizia solida fino all'età di diciassette anni.
Quando aveva cominciato a fare musica in modo serio e quasi professionale, iniziarono a perdere sempre di più il rapporto. Era un continuo di spostamenti tra Genova e Milano, ed il tempo per l'uscita con gli amici dello stadio era veramente minimo.
Nonostante ciò, qualche messaggio se lo scambiavano, anche giusto per un:
oggi come ha giocato il genoa? sei andata allo stadio?
La fiamma si riaccese il giorno della trasferta contro il Milan, a diciannove anni: dopo essersi trovato un appartamento piccolo tutto per sé, Andrea invitò Alma e Luca, un loro amico stretto genoano, a restare una notte in vista della partita. Luca e Alma accettarono e da quel momento Andrea ritornò nelle loro vite.
Presentando gli amici che aveva conosciuto grazie alla musica, erano diventati un gruppo solido e Alma aveva conquistato l'amicizia di tutti loro, facendo un'ottima impressione e restando l'amica supporter come era solita fare solo con lui, ma ampliandosi anche a Mario, Diego, Mirko, Alessandro e tutti gli altri.
Alma provava gli stessi sentimenti di Andrea.
Non lo voleva accettare, perché sarebbe stato complicato e assurdo, ma quel giorno di tanti anni fa si innamorò di quel ragazzino con i capelli neri e gli occhi scuri. Era il suo migliore amico, sapevano tutto l'uno dell'altro. Andrea faceva fatica ad aprirsi con gli altri, ma con lei era diverso. Avevano subito avuto una connessione talmente profonda da fidarsi ciecamente di quella ragazzetta bassina e solare. Non era comunque una persona consigliata per innamorarsi: Andrea non sapeva stare in una relazione e aveva avuto molti problemi con le donne. Nessuna gli aveva mai fatto quell'effetto da volersi fidanzare o avere qualcosa di serio. Il primo bacio tra i due scoppiò una sera d'estate. Avevano organizzato una festicciola per il compleanno di un loro amico, unito i soldi e preso dell'alcol. Alma aveva decisamente bevuto troppo, soprattutto quando rimasero soli e sussurrò all'orecchio di Andrea:

"Tu non lo sai, ma ogni volta che ti vedo sento la stessa emozione di un goal al novantesimo"

Lui non perse nemmeno un secondo a prenderle il volto tra le mani e darle un bacio sulle labbra. Fu spontaneo, emozionante e particolarmente sensuale.
Avevano vent'anni e tutta la vita davanti, un bacio non sarebbe stato niente di che.
Invece, un'ondata di farfalle nello stomaco e scariche elettriche attraversò i loro corpi nel momento in cui le loro bocche si toccarono.
"Sei ubriaca Alma"
Furono le parole di Andrea, staccandosi controvoglia e leccandosi il labbro inferiore.
"Ma ti posso assicurare che ciò che sento è reale"
Gli mise le mani dietro al collo, accarezzandogli la nuca.
"E so che lo provi anche tu"
Fece scontrare i loro nasi, strappandogli un altro bacio.
"Lo è"
Andrea sorrise, finalmente aveva detto qualcosa riguardo a quella situazione.
"Perché non riesci a lasciarti andare?"
"Non voglio ferirti"
"Perché dovresti farlo?"
Lui la lasciò andare ma Alma, testarda come poche, si rimise davanti ad Andrea, bloccandolo con le sue mani.
"No, Andre, ora mi parli"
Seduti sulle sedie di plastica bianche, in veranda c'erano Mario e Diego, due loro amici che stavano prendendo una forte posizione nella scena rap di quell'anno, il 2016.
Li guardarono avvicinarsi e allontanarsi, con una canna in mano per accompagnare quella bella serata che tutti stavano trascorrendo.
"Lui non ce la fa proprio frate"
Diego annuì, aggiungendo:
"Se ne è reso conto, ma non vuole accettare che ne è innamorato dalla prima volta che l'ha vista"
"Si, poi come ce ne parla bro? Letteralmente, gli occhi suoi sono spenti sempre, ma il luccichio l'ho visto. Vorrei davvero che affronti le sue cazzo di paure, perché facendo così si toglie l'opportunità di essere felice con qualcuna"
"Già. Ma poi sono cazzi suoi, noi possiamo dirglielo quanto ci pare, se lui non fa un nulla sono veramente cazzi suoi"
Mario annuì, cambiando poi discorso.
I due, invece, si trovavano ancora la in piedi, a pochi centimetri di distanza, con le mani che fremevano dalla voglia di congiungersi.
"Vorrei davvero far l'amore con te"
Alma si tappò la bocca immediatamente, per poi scoppiare a ridere.
Lui le andò dietro, per poi tornare serio.
"Anche io. Ma se lo facessimo poi non riuscirei più a nascondermi"
"Nasconderti da che?"
I suoi occhioni color nocciola lo penetravano nell'anima e lui ci si perdeva sempre, ogni volta che li guardava.
"Dall'amore che provo per te"
Un'espressione di confusione mista a sorpresa si formò sul volto di Alma.
"Andrea sei la persona più complicata che io conosca, ma non sai quanto ti amo anche per questo"
Lei, ancora una volta, si tappò la bocca.
"L'alcol mi sta facendo fare figure di merda devastanti questa sera"
Lui sorrise, per poi abbassarsi e baciarle la fronte.
"I tuoi segreti sono al sicuro con me"
Le diede un ultimo bacio sulle labbra, per poi accompagnarla direttamente a letto nella casa in cui stavano.
"Rimani anche tu?"
Gli chiese, una volta sdraiata sotto le lenzuola.
"Non so se-"
"Poi te ne vai, voglio solo addormentarmi affianco a te"
Non riuscì a resistere ad Alma, ai suoi occhi e alle sue parole.
Si sdraiò affianco a lei, togliendosi la maglia e lasciandosi solo i pantaloni corti addosso.
"Sei bellissimo"
Gli sfiorò il petto con le dita, appoggiandosi con la testa su di esso e mettendo la mano sul suo addome.
"Tu lo sei Alma, mi fai bene, ma ti devo lasciare andare. Ti meriti di meglio"
"È da quando ho undici anni che mi asciughi le lacrime, che passiamo il tempo assieme e ci supportiamo a vicenda. Cosa ho bisogno di più? Devi smetterla Andrea, sei la cosa più bella che ho"
Sussurrò, lasciandosi andare al sonno.
Lui continuava ad accarezzarle i capelli, per poi circondarle la vita con un braccio.
"Se solo io riuscissi a lasciarmi andare, amore mio"
Una lacrima solitaria scese dall'occhio di Andrea. La lasciò scivolare via, portandosi dietro il ricordo amaro della sua Alma e dell'amore che provava per lei.
Il giorno dopo la ragazza si svegliò con nessuno al suo fianco e senza la presenza del suo Andrea in casa.

ALTAMENTE MIA | breshDove le storie prendono vita. Scoprilo ora