Clarissa aprì lentamente le pesanti palpebre.
Il cielo era un manto blu trapuntato d'infiniti puntini argentati e luminosi.
Un rivolo di sangue le rigava la tempia e il lato sinistro del viso.
Era paralizzata, intrappolata in un groviglio di rovi neri e spessi, migliaia di spine conficcate nella delicata e rosea pelle.
Ansimava con il fiato corto e gemeva per il dolore pungente che le attraversava le gambe e le braccia, inermi.
Aveva paura di muoversi, il corpo dolente, graffiato e sbavato di sangue.
Una leggera brezza le accarezzò il volto scoperto e pallido.
Un corvo volò sopra di lei, gracchiando solitario.
Doveva trovare le forze di reagire e il coraggio di uscire da quella trappola di serpi artigliose.
Sollevò adagio la nuca, dalla sua bocca uscì un acuto lamento. Due lacrime scesero dai suoi occhi ancora colmi di terrore. Faceva troppo male, ma non poteva farci niente. Non poteva rimanere lì bloccata in eterno. Doveva liberarsi o sarebbe morta molto presto.
Con entrambe le mani afferrò due rami e gli spostò dal suo petto. Espirò profondamente e inalò una boccata di aria fresca. Il suo torace si dilatò bramoso di ricevere un'altra ventata d'aria notturna e frizzante.
Con la giusta calma e pazienza poteva farcela: doveva acquistare solo un po' più di fiducia in sé stessa.
Si mise a sedere appoggiando i palmi contro il terriccio umido.
L'abito da sposa era diventato un disastro. Era rovinato e macchiato di muschio e terra. La gonna era tutta arruffata contro le nude cosce. Aveva l'orlo sfilato e un lato della gonna strappato. La manica sinistra sgualcita e in parte scucita le penzolava sotto la spalla. Le gambe erano un pasticcio di punture e di tagli misto rosso accesso e marrone scuro. Si stava pentendo di non aver indossato le calze come le aveva ordinato la madre. Aveva le scarpette fradicie e logore, la suola si era consumata durante la sua fuga. I capelli si erano sciolti e liberati dal velo andato perso in mezzo al bosco. I riccioli dorati e ribelli le ricadevano fino al bacino nascondendole i lati del viso. Le sue labbra socchiuse e screpolate sospiravano ancora lievemente.
Prima di fare un'altra mossa doveva recuperare altro fiato e altre vitali energie.
Iniziò a muovere piano le gambe, cercando di liberarle dai rami che la bloccavano. Si trascinò indietro con l'aiuto dei gomiti e il tacco usurato delle ballerine. Gridò dal dolore quando altre spine incontrarono la sua carne e la aprirono in fluidi fiumi rossi.
Riuscì a svincolarsi e si distese a terra. Era sfinita, con la fronte imperlata di sudore, il fiato corto e la gola secca. Aveva il corpo distrutto. Doveva compiere un ultimo sforzo per liberarsi da quei perfidi artigli. Si levò in piedi, sofferente. Infastidita si levò i guanti troppo scivolosi e li gettò sul terreno.
Con l'aiuto delle braccia si fece strada tra il labirinto di rovi e spine verso una disperata via di uscita.
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Fece un sospiro di sollievo quando un suo piede affondò nella morbida erba.
Davanti a lei c'era un ponte ciottolato con il parapetto in pietra che conduceva su per una breve e ripida salita verso il contorno di alcuni resti di un edificio sconosciuto.
Clarissa si soffermò a osservarlo strabuzzando gli occhi per mettere a fuoco qualche particolare dettaglio che poteva aiutarla a capire meglio dove poteva trovarsi. Erano le rovine di un castello abbandonato di cui rimaneva in piedi solo una torre parzialmente crollata su un lato. Era alto ed esule, si innalzava sullo sfondo blu del cielo notturno. La luna perlacea illuminava una facciata laterale, rivelando le mura crepate e lussate soffocate da un groviglio di rovi e spine. Dai rami sbocciavano vaporose rose nere. Le vetrate delle finestre alcune erano rotte e altre scheggiate. Era affascinata da questo luogo appena scoperto, ma nutriva anche un filo di timore che stava iniziando a mischiarsi a quella sua innata curiosità di cacciarsi sempre in nuove avventure.
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INTO THE WOODS ~ A CENA COL VAMPIRO
Fantasy🖤Fiaba🖤 Dark Fantasy Gothic Romance 🖤New Adult🖤 SECONDA STORIA DELLA RACCOLTA RACCONTI DI "INTO THE WOODS". Clarissa è una giovane fanciulla che vive in un paesino sperduto tra le montagne. Possiede un'anima ribelle e avventuriera: ama inoltrar...