Capitolo 5

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Capitolo 5

La mattina dopo, Diana si svegliò tardi, aveva dormito profondamente sognando e risognando i baci che lei e Buck si erano scambiati. Le sembrava di camminare sulle nuvole e si sentiva come avvolta in una bolla profumata.

Decise di preparare due torte per il pranzo e mentre lavorava all'impasto ed alla farcitura, cantava spensierata come non faceva da tempo, forse da prima della morte dei suoi genitori.

Cambiò l'acqua ai fiori che Buck le aveva portato la sera prima e si soffermò ad inalare il loro profumo. Era un po' agitata per il pranzo perché non sapeva come comportarsi con Buck ora che si erano avvicinati. Decise che glielo avrebbe chiesto direttamente al suo arrivo.

Dopo aver controllato le torte ed aver letto un po' sulla veranda, entrò a prepararsi per l'arrivo di Buck.

Quest'ultimo, si era alzato presto dato che non riusciva a dormire ed era andato a fare una cavalcata. Era ansioso di rivedere Diana, ma non sapeva come comportarsi: avrebbe dovuto baciarla al suo arrivo e trattarla come la sua ragazza o avrebbe dovuto tenere un po' le distanze? E con gli altri come si sarebbe dovuto comportare a pranzo? Non aveva mai portato nessuna ragazza alla stazione e non sapeva proprio cosa fare. Decise di farsi guidare dall'istinto.

Quando fu tornato, si lavò, fece colazione e cercò di stare alla larga dagli altri. Lou però lo andò a cercare, un po' preoccupata per la scoperta di Diana.

"Buck, posso parlarti?", gli chiese.

"Certo Lou, dimmi"

"Riguarda Diana"

"Ti prego, non assillarmi anche tu con le domande"

"Oh no, non voglio tormentarti, stai tranquillo, è solo che sono un po' preoccupata per quello che hai detto ieri, sì, insomma, per il fatto che ha capito che sono una ragazza... Se l'ha capito lei lo possono capire anche altri"

"Se ne è accorta perché lei ha una sensibilità particolare, ma non ti preoccupare, non se lo farà scappare, puoi fidarti di lei"

Lou lo guardò sorridendo teneramente.

"Cos'è quello sguardo e quel sorriso?"

" Niente, è che è così strano sentirti parlare in questo modo di una ragazza. Sai, dopo Kathleen..."

Buck decise di aprirsi un po' con lei: "Kathleen mi ha spezzato il cuore e credevo che non avrei mai più provato dei sentimenti per una donna bianca, non volevo più fidarmi, ma con Diana è diverso, lei non mi giudica per le mie origini ma per quello che sono, apprezza la mia natura, non guarda il colore della mia pelle. Con lei mi sento come quando sono con voi, sereno"

"E' meraviglioso Buck e sono felice per te"

"Aspetta a dirlo, magari oggi andrò da lei e mi dirà che il bacio di ieri è stato un errore..."

"Non lo farà e lo sai. Abbandona le tue paure Buck e goditi il momento. Spero che diventeremo amiche"

Buck le sorrise e Lou si allontanò.

Quando fu l'ora, Buck si recò da Diana. Bussò alla porta e lei lo invitò ad entrare.

"Puntuale come sempre", gli disse andandogli incontro. Erano nervosi entrambi, ma venne loro naturale scambiarsi un bacio di saluto.

" Vieni in cucina, sto mettendo le torte nel cesto. Non conoscendo i vostri gusti ne ho cucinate due, una crostata alla marmellata ed una torta di mele, seguendo la ricetta di mia nonna. Speriamo vi piacciano"

"Saranno sicuramente deliziose"

"Grazie, sei troppo gentile"

Si guardarono per un momento con imbarazzo, non sapendo come comportarsi, poi Buck le disse: "Allora andiamo? Pronta ad entrare nella fossa dei leoni?"

RaccontoUn'Italiana nel West senza titoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora