Capitolo 3
Il giorno dopo Diana si insediò per bene nella sua nuova casa: fissò le tende che aveva comprato, sistemò i suoi bagagli nell'armadio ed incominciò a personalizzare la sua nuova dimora, rendendola il più carina possibile. Mentre svolgeva questi lavori, la sua mente continuava a correre a Buck ed al bacio che gli aveva dato sulla guancia.
Incominciava a poco a poco ad ammettere con se stessa che quel ragazzo le piaceva davvero. Era così dolce e gentile, forte e premuroso ma anche malinconico a causa della sua condizione di mezzosangue. Proprio non riusciva a capire come la gente potesse giudicare le persone dal colore della pelle. Fosse stato per lei, Buck sarebbe stato una delle persone più apprezzate della città. Era così bello, chissà quante ragazze lo corteggiavano... Arrossì a quel pensiero e si disse: "Diana, a questo punto sei arrivata? Buck è solo un amico, non farti delle illusioni che potrebbero farti soffrire!" e continuò nelle sue faccende.
La sera preparò il cestino per il pic nic del giorno dopo e si sentiva molto emozionata: una giornata intera in compagnia di quel bel ragazzo intrigante: chissà di cosa avrebbero parlato, se si fossero creati dei silenzi imbarazzanti fra di loro... Certo avevano trascorso insieme quasi tutto il giorno precedente, ma erano stati entrambi occupati con la casa e non si erano parlati molto.
Fece fatica ad addormentarsi e la mattina dopo si svegliò presto per preparare i panini ed una torta, non voleva fare brutta figura. Indossò un comodo paio di pantaloni ed una camicetta molto semplice, voleva sentirsi a suo agio e non voleva dare a Buck l'impressione che considerasse quel pic nic come un appuntamento. Si legò i capelli in una coda ed attese con impazienza il suo arrivo.
La sera prima, Buck aveva dovuto subire l'interrogatorio dei suoi amici e di Rachel, la donna che si prendeva cura dei ragazzi del Pony Express.
Non appena si sedette a tavola, Cody lo tempestò di nuovo di domande: "Allora? Cosa voleva da te?"
" Aveva bisogno di qualcuno che garantisse per lei nell'acquisto della casa e conoscendo solo me mi ha chiesto se potevo farlo", rispose seccamente Buck.
" Bene, e come ti ha ringraziato?", continuò Cody, " Sei stato da lei tutto il giorno...."
"Cody la vuoi smettere con le tue stupide insinuazioni? E' solo un'amica e se proprio lo vuoi sapere, ha dovuto intervenire Teaspoon perché uno come me non può garantire per una donna bianca", sbottò Buck.
"Mi dispiace Buck, ti porgo le mie scuse", disse Cody.
"Sono delle leggi assurde", intervenne Noah, un corriere di colore che era entrato da poco nel gruppo, " suppongo che mi sarei trovato nelle tue stesse condizioni".
"Per fortuna il signor Stevenson ha pensato a Teaspoon, così abbiamo potuto permetterle di acquistare la casa. Mi sono offerto di aiutarla a trasferirsi e le ho dato una mano a pulire la stalla ed il vialetto, mi sentivo in debito per non esserle stato utile"
"Non è stata colpa tua Buck", puntualizzò Kid, un corriere della Virginia.
"Lo so, ma mi sono sentito inutile", disse Buck abbassando lo sguardo.
"Lascia perdere figliolo, non prendertela, prima o poi le cose cambieranno", cercò di consolarlo Teaspoon.
"Teaspoon ha ragione, pensa che le sei comunque stato utile con la casa", disse Rachel.
"Quando la conosceremo?", chiese Jimmy per smorzare la tensione. Jimmy aveva una fama da pistolero che gli era stata erroneamente creata da uno scrittore da quattro soldi e scontava sempre la nomea che quei romanzetti gli avevano attribuito, quindi capiva i sentimenti di Buck.
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RaccontoUn'Italiana nel West senza titolo
Hayran KurguUna ragazza si trasferisce in America dopo un grave lutto e durante una passeggiata a cavallo si perde nella prateria. Incontrerà casualmente una persona che la farà sorridere di nuovo