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TW: per niente cose carine, accennazioni a omicidio (beh grazie é the vampire diaries), droghe,utilizzo di alcool da parte di minori, abuso su minori.


Casa Gilbert

Jenna era sdraiata sul divano, ancora debole per la recente ferita, che si era autoinflitta a causa di Katherine, per fortuna Damon la aveva soggiogata per dimenticare. . Elena le porse una tazza di tè mentre Hanna apriva una scatola di pizza sul tavolo.

"Mi sento come un invalida," disse Jenna, tentando di sedersi e prendere la tazza dalle mani di Elena con un movimento lento e cauto.

"Forse perché sei un ivalida," Elena lo prese in giro con leggerezza, anche se la preoccupazione continuava a gravare pesantemente nella sua voce. "Dov'é Jeremy? Non ha fame?"

Hanna si irrigidì. Doveva tenere Elena lontana dalla verità, soprattutto con il piano di uccidere Katherine in pieno svolgimento. Stefan le aveva chiesto esplicitamente di tenere Elena all'oscuro della trappola che stavano preparando per Katherine.

"È già uscito, é andato alla festa dei Lockwood", rispose Jenna,

Elena sembrava confusa, e lancia uno sguardo ad Alaric che camminava per la cucina col telefono in mano. "Ci é andato?"

"Sí," Jenna rispose. "Ne sono felice. Ha bisogno di divertirsi"

"Sì, e magari perdere un po' di quell'aria emo", intervenne Hanna, forzando una risata per allentare la tensione nella stanza.

Elena le lanciò un'occhiata di traverso, chiaramente sospettosa, soprattutto quando lanciò un'occhiata ad Alaric, che era impegnato in cucina. Qualcosa non andava, e lei lo sentiva."Vado a prendere i tovaglioli. Hanna, vieni con me," disse Elena, il suo tono era più un comando che una richiesta, mentre si alzava.

Hanna sospirò, rendendosi conto che non aveva altra scelta che seguirla. "Certo," borbottò, i nervi che le facevano battere forte il cuore mentre entravano in cucina.

Elena appogió le mani sul bancone della cucina, di fronte ad Alaric, i suoi occhi saettavano tra Hanna e Alaric. "Che sta succedendo?" chiese, con voce ferma.

"Di che parli?" rispose Alaric, cercando di fare il freddo, ma il suo tono era troppo disinvolto, troppo forzato.

"Non ho sentito nessuno per tutto il giorno," Elena insistette. "È come se mi stessero evitando."

"Non tutti! Ci sono io!" sbottò Hanna, con un sorriso tirato.

"Giusto..." Elena le lanciò uno sguardo scettico prima di voltarsi di nuovo verso Alaric. "Cosa non mi state dicendo?"

Prima che Alaric potesse rispondere, il suo telefono iniziò a squillare. Istintivamente, lo afferrò e se lo infilò in tasca senza controllare l'ID del chiamante. Gli occhi di Elena si socchiusero al movimento.

𝙄 𝙡𝙤𝙫𝙚 𝙮𝙤𝙪, 𝙄'𝙢 𝙨𝙤𝙧𝙧𝙮 || 𝓮𝓵𝓲𝓳𝓪𝓱 𝓶𝓲𝓴𝓪𝓮𝓵𝓼𝓸𝓷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora