Presente
Quella sera, pochi minuti dopo, mio padre arrivò. Salimmo in auto, grondanti d'acqua, e per un attimo nell'abitacolo risuonava solo il rumore dei nostri respiri, lenti e pesanti, come se stessimo cercando di riprenderci dal caos appena vissuto. L'aria calda soffiava dagli sfiati, avvolgendoci in una bolla tiepida che si scontrava con i nostri vestiti fradici e la pelle fredda. Le gocce d'acqua scivolavano dalle maniche e dai capelli, creando piccole pozze sul sedile.
Mi preoccupai solamente di scrivere a Savannah e di avvertire mia madre che non sarei tornata a casa.Desideravo stare vicino ad Aiden e fu ciò che feci. Dal momento in cui papà ci aveva lasciati fuori casa con la promessa di scrivermi presto, mi presi cura di lui.
Fortunatamente, Margareth e John erano a cena fuori, di conseguenza eravamo soli. Dovetti aiutarlo persino a spogliarsi e a farsi una doccia, perché la crisi avuta lo aveva reso talmente spossato da non riuscire a reggersi in piedi.
Passai la notte stretta a lui, avvolta nel calore del suo corpo, mentre le mie dita tracciavano linee leggere sulla sua pelle, accarezzandolo con dolcezza mentre dormiva profondamente. Ogni tanto strofinavo la punta del naso contro il suo petto, cercando conforto nel ritmo costante del suo respiro e nel battito regolare che si faceva sentire sotto la mia guancia.
Qualche settimana più tardi, invece, avevo i nervi a fior di pelle. Stavo perdendo tempo a guardare l'interno del mio armadietto, ma in realtà scrutavo Hannah da lontano. Bellissima come al solito, ridacchiava insieme a un'amica.
Irrigidii la mandibola e strinsi l'anta di metallo talmente forte da avvertire un fastidioso dolore che si irradiava nel palmo della mano. Tuttavia, non riuscii a staccarmene. Il freddo del materiale contrastava il calore della tensione che sentivo crescere dentro di me. Si accorse di essere osservata, perché in un attimo incrociò il mio sguardo.
Le risa si affievolirono, mentre assottigliava gli occhi. Le sue iridi scorsero lungo la mia figura con sufficienza, dopodiché mi rivolse un sorrisetto presuntuoso.
Posò le dita affusolate sul collo sottile e lo accarezzò, lanciando di tanto in tanto occhiate verso l'ingresso della scuola, come se aspettasse proprio lui.
Non sapeva però, che quel giorno aveva una delle sue sedute di routine da un neuropsichiatria e che quindi sarebbe entrato più tardi.
Sembrava anche che non si fosse resa conto che Aiden aveva cominciato ad ignorarla, come se non avesse mai fatto parte della sua vita. Io però, non avevo dimenticato.
Ricordavo bene il dolore che avevo letto nei suoi occhi quando credeva che mi vergognassi di lui. Il solo pensiero mi squarciò il petto.
Vederla lì, come se niente fosse, mi fece ribollire di rabbia. Sbattei con forza l'armadietto, il quale produsse un rumore metallico fastidioso, attutito in parte dal mormorio degli studenti.«Ehi, brutta stronza!» Presi a correre, ma me ne accorsi solo nel momento in cui le fui a pochi passi. Le afferrai i capelli e li strinsi in un pugno, dopodiché li tirai verso il basso, per farle perdere l'equilibrio.
Hannah cadde a terra e strinse le palpebre, mentre contorceva le labbra in una smorfia di dolore. Salii a cavalcioni sul suo corpo minuto e con una mano le strinsi entrambe le guance, provocandole un'espressione innaturale.
Più le provocavo dolore, più desideravo infliggergliene. A stento mi riconoscevo. In quel momento decisi che avrei sfogato tutta la rabbia di quegli anni su di lei.
Con la mano libera, le tirai nuovamente i capelli, facendole spostare la testa sul pavimento. Gridò, poi aprì gli occhi e mi osservò impanicata. Il suo respiro si affannò quando continuai a stringerle la mandibola, conficcando le unghie nella carne morbida. Potevo sentire il tremito della sua pelle sotto la mia stretta, mentre ogni respiro che le fuoriusciva dalle labbra era sempre più corto e spezzato.
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Una vita a metà
Romance«Cosa ti viene in mente ogni volta che mi guardi?» «Che sei il mio equilibrio, Delilah» *** Perdutamente innamorata dell'amore descritto nei libri, Delilah è un'adolescente solare e impulsiva. Si lascia travolgere dalle emozioni e, a differenza di A...