CAPITOLO 11

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Lunedì è l'ultimo giorno in cui i miei nuovi amici saranno qui, poi martedì mattina partiranno per tornare in Italia.

Sento già un filo di nostalgia che mi assale, con loro ho passato giornate meravigliose, ho visto tramonti mozzafiato, con Andrea ho rischiato la vita sul cassone della jeep, con Giosuè e Luca ho trovato una sintonia incredibile, con tutti loro, nessuno escluso, Roberto, Jacek, Fabrizio hanno reso questa esperienza ancora più incredibile.

Mi mancheranno le partite a battaglia navale con Andrea questo è certo, il poterlo stracciare ogni sera, ridere con tutti loro mentre ci beviamo una birra seduti a terra sotto il portico.

Sono stati una compagnia incredibile.

Ci andiamo a godere il tramonto anche quell'ultima sera che sono con noi, saliamo tutti, anche Roberto e Goodelive ci raggiungono questa volta.

Rimaniamo in silenzio, ammiriamo il tramonto tutti assieme, e ci scattiamo una foto di gruppo per ricordare questo momento. 

***** ***** *****

Per la sera hanno organizzato una cena per salutare e ringraziare i fisioterapisti, il cibo che preparano è molto, dal cibo locale come la boule (polenta fatta con farina di miglio) che si intinge in salse fatte con radici di piante, all'insalata, costolette di capra, piadine fatte da Eulalia. Mangiamo, ridiamo, scherziamo tutti assieme sotto al portico.

Poi per smorzare un po' la tristezza della partenza, con Andrea cominciamo a inventare delle canzoni con la base di canzoni famose.

Vi lascio i testi qua sotto, perché meritano di essere letti e anche perché fra poco ci vedrete nei migliori stadi del mondo con la nuova band:

"Marti e i fisio"

EL MISSIONARIO

(Base della canzone "Il pescatore –Fabrizio De Andrè")

All'ombra di quel noviziato

Ci stava Flick un po' incazzato

Ci stava Marti nel cortile

Che mi diceva non partire

Venne a trovarmi la Francesca

Aveva un po' di birra fresca

Lei mi voleva consolare

E il fisio poi lo vedi al mare

Na na na na na na na Na na na na na

Potrei andare dai bambini

Potrei andare un po' a Marua

Ma sto sognando Fiumicino

Dove poi il fisio atterrerà

Sono tornata qui a Treviso

Ad allenare i miei bambini

Ma nella mente penso ancora

A quan quel di vedem l'Aurora

Nanannaanna

LA MARTITUDINE

(Base della canzone "La solitudine –Laura Pausini")

EL fisio se n'è andato e non ritorna più

L'aereo delle 7:30 per Yaoundè

Il carico di tape sè portavo via

Ma che disppperasion per la Martin

La cresche adesso è vuota il fisio è dentro me

È dolce il suo respiro fra i pensieri miei

Chissà che sta facendo ora e se le ghe pensi mi

Gli ho chiesto di mandarmi un messagin

Chissà se a Yaoundè tornerai

E se la God poi rivedrai

Se poi quando se veden

Tu la rivincita mi dai

La martitudine...

La serata non poteva andare nel migliore dei modi e ci salutammo con l'impegno di svegliarci presto l'indomani per vedere l'ultima alba tutti assieme nell'altra collina affianco alla Fondazione.

***** ***** *****

La mattina alle 5 siamo tutti in piedi, sul sentiero che porta alla cima della collina e in circa 10 minuti ad ammirare il sole sorgere su quella terra meravigliosa.

Una palla di fuoco sale piano piano e noi, chi seduto su qualche sasso e chi in piedi, ammiriamo quello spettacolo per l'ultima volta tutti assieme.

Quel martedì 5 dicembre era arrivato velocissimo, sembrava ieri che eravamo atterrati su questo paese. Erano letteralmente volati quei giorni.

Facciamo colazione tutti assieme e alle 9 circa il pulmino è davanti alla sala da pranzo pronto a prelevare i ragazzi che rientrano in Italia. 

Abbraccio tutti i ragazzi, augurandoci di ritrovarci presto in Italia, magari facendo il Bacaro Tour a Venezia come abbiamo detto in questi giorni con Luca e Gio.

I miei nuovi amici se ne vanno.

Ma sono contenta di aver avuto la fortuna di conoscerli, di aver passato questi 10 giorni con loro, di aver riso un sacco ad ogni pranzo e ad ogni cena, son contenta di aver giocato a battaglia navale con Andrea, di aver arrampicato con Giosuè, di aver giocato a calcio con Luca, di aver preso i rimproveri da Roberto perché sto con le spalle in avanti invece che con il petto in fuori, di aver ascoltato le canzoni in polacco cantate da Jacek e di aver visto tramonti mozzafiato con Fabrizio; in questo poco tempo, ognuno di loro mi ha lasciato un ricordo magnifico, e spero di aver lasciato in loro anche solo la metà di quello che loro hanno lasciato a me.

Salgono sul pulmino, li saluto da sotto il portico, e li vedo percorrere il viale verso il cancello.

"Ciao Ragazzi, mi mancherete" dico a bassa voce.

***** ***** *****

Mi dirigo verso camera mia.

Il mio stomaco non sta proprio benissimo.

Ed ecco che da lì comincia la mia seconda avventura.

38,5 di febbre con 40° fuori.

Un'esperienza africana anche quella. 

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