I gemelli leggendari

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"Jay presto scendi, mamma e papà stanno aspettando! Dicono che questa volta se fai tardi si arrabbiano sul serio!"

"Arrivo subito sorellina."

"Ok, Riferisco. Non più di dieci minuti però, altrimenti, tanto per cambiare, se la prendono anche con me."

"Ho detto che sono pronto.... Sto scendendo, smettila di assillarmi."

Non posso più temporeggiare, il momento è arrivato.

Uffa, non ci voleva, anche la gola secca.

Fai un bel respiro, sorriso da bravo ragazzo sulla faccia e una pettinata, questo balsamo è miracoloso, devo ricordarmi di ringraziare Cloe, fa rendere il colore verde scuro dei capelli intensissimo.

Lo so, sono discorsi da femmine, ma in queste situazioni l'apparenza è essenziale, quindi, mi conviene fare poco lo schizzinoso.

Quando finalmente raggiungo il pianerottolo la mia famiglia è già in piedi davanti alla porta e mi sta aspettando.

"Eccolo... alla buon'ora! Sei peggio di una sposa quando ti ci metti!"

"Cloe non infierire! So di essere in ritardo, ma fidati ne è valsa la pena: guarda come sono elegante in questo smoking nero! Ho pure la cravatta ... "

Mia sorella scoppia in una risata improvvisa, forse dovrei offendermi.

"Questo look non è da te fratellino, ma devo ammettere che ti dona davvero!"

Grazie a quest'affermazione, come per magia, riacquista tutti i punti che aveva perso con il commento precedente. Devo ammettere che quando si impegna riesce a risollevarmi il morale in pochi secondi.

Cloe oggi è bellissima, il vestito color cielo fa risaltare ancora di più i suoi occhi cristallini, identici ai miei e la pelle di porcellana risplende di luce propria, è a dir poco raggiante. I capelli verde acqua sono racchiusi in una lunga treccia realizzata dalle mani esperte di nostra madre e la sua esile figura è incorniciata da uno scialle trasparente, quasi argentato, che le ricade sulle spalle avvolgendola morbidamente come una nuvola.

Non dovrei essere io a dirlo, ma mia sorella è stupenda.

Io e Cloe siamo gemelli, una rarità in Exanta. Era da circa un secolo che non si assisteva alla nascita di fratelli gemelli e quando siamo arrivati, i nostri genitori sono stati felicissimi di avere due rarità in casa, senza saperlo continuavamo il loro cerchio perfetto!

Siamo sempre stati molto uniti, fin da piccoli ci sostenevamo l'un l'altro; hanno tentato di farci frequentare scuole diverse (su consiglio dei predisposti psicologi), ma noi non abbiamo voluto nemmeno discuterne. Crescendo questo legame non è diminuito, anzi, contro ogni previsione, si è rafforzato.

I nostri caratteri da prima simili si sono delineati: io insicuro ed emotivo, perennemente indeciso, lei determinata e brillante, con la soluzione costantemente a portata di mano.

I compagni di scuola all'inizio ci osservavano in modo curioso per la nostra straordinaria somiglianza, ma ormai il paese si è abituato al prodigio dei gemelli e con nostro grande sollievo, si è dimenticato di noi.

I primi anni della nostra vita sono stati infernali, i miei ricordi sono composti solamente da sporadici flash di giornalisti e telecamere invadenti che volevano ad ogni costo osservare e immortalare il prodigio della natura.

Purtroppo stasera però, dopo tanto tempo, saremo nuovamente al centro dell'attenzione: i gemelli leggendari tornano sotto la luce dei riflettori.

La voce lusinghiera di mia madre mi trascina via dal mio mondo immaginario, risvegliando la mia precaria attenzione.

"Ragazzi, siete a dir poco me-ra-vi-glio-si e quando scoprirete i vostri poteri lo diventerete ancora di più!"

"Mamma, lo sai, non siamo sicuri che avremo dei poteri. Potrebbero essere solamente delle predisposizioni."

"Il mio ometto, sempre così simpatico ... Jay è impossibile! Voi due siete destinati a fare grandi cose!"

Mi da un buffetto sul naso, ma non serve a tranquillizzarmi; adesso sono certo che non potrebbero accettare un esito negativo.

Mia sorella fa una smorfia da dietro la mamma, non le sono mai piaciuti i loro discorsi, li ha sempre considerati privi di senso, pensa che qualunque cosa le assegneranno la renderà felice, in un modo o nell'altro.

Vorrei essere determinato come lei, ma purtroppo, non credo di riuscirci. Quello che dicono i miei famigliari mi influenza, più di quanto io voglia ammettere.

Dopo un viaggio in treno di circa due ore raggiungiamo finalmente la Curia: il luogo dove si svolgerà l'iniziazione.

Mamma e Papà si avviano all'entrata dell'edificio, noi invece siamo obbligati ad aggregarci al gruppo di diciassettenni spaventati stazionato davanti alla porta di ingresso... dobbiamo attendere un funzionario che ci spieghi dettagliatamente le fasi della cerimonia, e sono consapevole che quest'attesa si rivelerà la più snervante di tutta la nostra vita.

NOTA DELL'AUTRICE

Ben ritrovato caro lettore, sono felice che tu abbia deciso di continuare la lettura e spero che la storia continui a piacerti!

La cerimonia d'Escelta si sta avvicinando e le sorprese sono appena cominciate :)

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